«Petan? Un leader offensivo che seguivamo da anni»

Il mercato dell’Ambrì Piotta si è decisamente sbloccato. Due giorni dopo l’ingaggio del centro Chris Tierney, i biancoblù hanno comunicato l’arrivo di un altro attaccante canadese per le prossime due stagioni. Si tratta di Nic Petan, trentenne in arrivo dalla KHL russa. Nello scorso campionato, giocato con la maglia dell’Ak Bars Kazan, ha chiuso la regular season con un bottino di 44 punti in 47 partite (11 gol e 33 assist), a cui ha poi aggiunto 10 punti in 13 gare di playoff. L’istinto offensivo ha caratterizzato la sua carriera sin da giovane. Tra il 2011 e il 2015, in età juniores, ha disputato 340 partite con i Portland Winterhawks nella WHL, segnando 274 gol e fornendo 306 assist. Un percorso brillante contrassegnato anche dalla conquista del titolo nel 2013. Nello stesso anno è stato selezionato dai Winnipeg Jets come 43. scelta del Draft. Nel corso della sua carriera professionistica, Petan ha totalizzato 170 presenze in NHL, con le maglie di Winnipeg, Toronto, Vancouver e Minnesota, raccogliendo 35 punti (7 gol). Parallelamente, ha disputato 319 partite in AHL, dove ha fatto registrare 299 punti (101 gol). Sul fronte internazionale, Nic ha fatto parte della selezione canadese ai Mondiali U20 del 2014 e del 2015. In quest’ultimo torneo iridato ha contribuito alla conquista della medaglia d’oro con 4 gol e 7 assist in 7 incontri. In un videomessaggio pubblicato dall’HCAP sui suoi canali social, Petan ha così motivato la sua decisione di trasferirsi ad Ambrì: «Ho sentito tante belle cose sul club, sulla regione, sulla squadra e sulla passione dei tifosi. Credo che mi troverò bene, sia per il mio stile di gioco, sia per le mie radici italiane (da parte di mamma, ndr.). Sono un attaccante tecnico e veloce, un playmaker a cui piace anche segnare gol».
Leader offensivo
«Lo stavamo seguendo da diverse stagioni e siamo molto contenti di averlo convinto a venire da noi», ci dice il direttore sportivo leventinese Paolo Duca. «Nic Petan è un ottimo pattinatore e un leader offensivo capace di creare occasioni da rete. Ha iniziato la sua carriera come centro, ma nel recente passato ha giocato prevalentemente all’ala. A lui chiederemo di essere un trascinatore del nostro attacco».
Quasi un punto a partita sia in AHL, sia in KHL, due campionati molto diversi nei quali Petan ha sempre fatto ciò che meglio gli riesce: segnare e fornire assist. «Nella minor nordamericana e in Russia si gioca in modo differente, è vero, ma il suo ruolo non è cambiato e non cambierà neppure ad Ambrì», spiega Duca. «Quando è stato messo in condizione di creare, ha sempre garantito una buona produzione offensiva. Confidiamo che nel campionato svizzero possa sfruttare al meglio le sue qualità e il suo pattinaggio».
Con un altro fisico (misura 175 centimetri per 79 chili), il canadese avrebbe forse giocato con maggiore costanza in NHL: «Può darsi», afferma il ds leventinese. «Di sicuro la sua corporatura leggera non lo ha aiutato a trovare stabilmente spazio nel top 6 di una squadra di NHL, ma quando ha avuto la possibilità di farlo si è sempre mosso bene. Le qualità ci sono, insomma, e noi speriamo che possa confermarle anche in maglia biancoblù».
Completare il puzzle
L’attacco dell’Ambrì Piotta è sempre più canadese. Chris DiDomenico, Chris Tierney e Nic Petan dovrebbero intendersi a meraviglia, senza dimenticare il loro connazionale con licenza svizzera Manix Landry, che verosimilmente giostrerà al centro di una delle prime due linee. Dopo l’ingaggio di Petan, l’Ambrì Piotta 2025-26 è quasi al completo. Il sesto straniero, come confermatoci da Paolo Duca, sarà un altro attaccante. Il nome più caldo resta quello dell’ex bianconero Michael Joly, ma il ds leventinese si limita a confermare il ruolo del prossimo acquisto: «Come avevo già anticipato negli scorsi giorni, siamo intenzionati a iniziare con un pacchetto d’importazione composto da due difensori e da quattro attaccanti. L’obiettivo è avere un maggiore equilibrio tra le linee rispetto all’anno scorso, quando la nostra produzione offensiva dipendeva essenzialmente dal terzetto composto da DiDo, Maillet e Kubalik».
Vien da chiedersi se i leventinesi inizieranno il campionato con sei o sette stranieri: «È prematuro rispondere a questa domanda», conclude «Duke». «L’esperienza mi insegna che prima o poi un settimo straniero arriva. Non è insomma questione di ‘‘se’’, ma di ‘‘quando’’. Abbiamo voluto puntare su due portieri svizzeri proprio per puntare su una maggiore stabilità nel line-up e per non dover mandare un bravo giocatore in tribuna ogni sera, ma innegabilmente avere un import in più fa comodo. Ogni strategia ha i suoi pro e i suoi contro. Restiamo vigili e flessibili».