Il personaggio

Quando Anton Stastny dominava le piste della NHL

Il fuoriclasse slovacco dello Slovan ha giocato 650 partite nella lega nordamericana realizzando 636 puntiOra si appresta a partire verso la sua Bratislava per seguire i Mondiali: «Svezia favorita, la Svizzera si difenderà»
Anton Stastny, il primo da sinistra, immortalato assieme ai suoi fratelli Peter (al centro) e Marian. (foto AS)
Romano Pezzani
11.05.2019 06:00

«La Svizzera si confermerà, anche se Svezia, Canada e Russia restano inarrivabili». Anton Stastny, da sempre slovacco nell’anima, si sbilancia sui «suoi» Mondiali di Bratislava e Kosice, ed ha pronte le valigie per partire per la Slovacchia. «Torno a casa con grande motivazione, il livello sarà alto e il pubblico risponderà con entusiasmo».

La leggenda dei Nordiques di Québec, capace di segnare almeno 25 gol a stagione per otto anni consecutivi in NHL, prevede qualche difficoltà per la sua nazionale. «Abbiamo degli ottimi giocatori come Tatar di Montréal o il capitano Sekera di Edmonton, un difensore offensivo molto efficace, ma manca la coesione di un gruppo composto da pochi «slovacchi» e tanti «stranieri»: cinque provenienti dalla NHL, due dagli Stati Uniti, tre dalla Repubblica Ceca, due dalla Finlandia e uno dalla Svezia. Conoscendo la nostra mentalità, che ci vuole sempre molto uniti, faremo fatica a trovare il giusto amalgama. La Slovacchia, mi spiace, farà fatica a qualificarsi per i quarti di finale».

La Svizzera animerà il Mondiale

L’attesa è comunque grande per il Paese organizzatore e lo spettacolo non mancherà. Di questo è certo anche Anton Stastny: «L’assegnazione del gruppo della Svizzera alla stupenda «Ondrey Nepela Arena», capace di ospitare 10.000 spettatori, è una scelta azzeccata, perché l’influenza di Repubblica Ceca e Austria nella regione di Bratislava attirerà molti tifosi. Inoltre, la presenza della Svezia campione in carica, della Svizzera vice e della Russia terrà alto l’interesse degli appassionati».

La «Steel Arena» di Kosice è un po’ meno capiente (8.300), ma sarà una bolgia quando scenderanno sul ghiaccio i beniamini di casa. «Certo, così il pubblico sulle due piste si distribuirà meglio. I biglietti per il turno di qualificazione della Slovacchia sono già stati tutti venduti».

Stastny sarà dunque a Kosice e spera di tornare nella sua Bratislava per applaudire la sua nazionale in semifinale. «Lo spero con tutto il cuore, ma sarà dura».

Il cuore batte per Bratislava

Ma il cuore di Anton Stastny è legato alla sua città natale per un’altra ragione. «Nel 1979, lo Slovan Bratislava riuscì a vincere il campionato cecoslovacco. Era la prima volta nella storia che una squadra slovacca arrivava a tanto. Ancora oggi rimane una delle soddisfazioni più grosse della mia carriera».

Ma la grande carriera del mitico numero 20 è iniziata la stagione successiva in NHL, anno in cui ha disputato anche i Giochi Olimpici 1980 di Lake Placid, vinti a sorpresa dagli Stati Uniti dei futuri bianconeri Mark Pavelich e John Harrington.

«Ho trascorso un periodo bellissimo nella lega – sorride l’attaccante di Québec – e l’arrivo dei miei fratelli Peter (che era sbarcato con me già nel 1980) e Marian (che ci ha poi raggiunti nel 1981) ha aiutato tutti e tre. L’hockey ci ha permesso di avere una vita migliore, il vecchio regime comunista della Cecoslovacchia precludeva la nostra crescita sportiva e in generale».

Pugni ed eleganza

Creatività e pattinaggio. Così gli Stastny replicavano al gioco duro e intimidatorio dei canadesi. «Per noi era naturale giocare così e la gente apprezzava, facilitando il nostro inserimento. I New York Islanders dominavano, noi dei Nordiques tenevamo il passo».

Anton, Marian e Peter non privilegiavano solo il fioretto, ma usavano la spada sotto porta, tanto che un exploit balza ancora all’occhio: 8 punti (3 gol e 5 assist) in una sola partita, registrato da Anton. «Sono naturalmente fiero, ma ritengo di assoluto valore anche i 16 punti che ho totalizzato con Peter, un record stabilito sempre in un solo incontro. Ci trovavamo a memoria, era un divertimento giocare con i miei fratelli».

Da Ascona alla vita a Losanna

Dopo 650 partite ai massimi livelli, con 0.98 punti di media a partita, Anton Stastny ha scelto la Svizzera per concludere la sua carriera. «Prima di trasferirmi in Québec, ero venuto ad Ascona con lo Slovan Bratislava ed ero rimasto colpito dalla bellezza della vostra regione. Ho sempre sognato di trasferirmi in Ticino, ma alla fine ho scelto la Svizzera romanda perché i miei figli avevano cominciato la scuola in francese».

Anton abita a Prilly con la moglie Galina, nei pressi di Losanna, e si occupa di creazione e fabbricazione di mobili. «È sempre stata la mia seconda professione dopo l’hockey. Distribuiamo il nostro marchio a livello mondiale e io mio sposto sovente tra la Svizzera e la Slovacchia.

«La soddisfazione di precedere la corazzata dei Gretzky»

L’impresa si è compiuta venerdì 29 marzo 2019 al «Xcel Energy Center» di Saint Paul, la pista dei Minnesota Wild. Paul Stastny, centro di Las Vegas, ha firmato una doppietta nella sconfitta dei suoi Golden Knights per 2-3 ed ha permesso alla sua illustre famiglia di superare la celeberrima corazzata dei Gretzky nella classifica dei marcatori tutti i tempi. «Loro sono solo in due – sorride lo zio di Paul, Anton Stastny – e noi invece possiamo contare su ben cinque elementi, ma sinceramente essere davanti ad un cognome leggendario come quello di Wayne è una soddisfazione speciale». I fratelli Peter, Anton e Marian Stastny, spauracchio dei portieri di NHL negli anni Ottanta, hanno totalizzato la bellezza di 823 gol e 1346 assist in 1949 partite complessive nella lega nordamericana. Paul, figlio di Peter, è pure un cecchino e vanta una statistica di 874 match in NHL con 233 gol e 455 assist. Con 5 punti nel primo turno della Stanley Cup contro i San José Sharks, perso con due overtime in gara-6 e gara-7, Paul Stastny avrebbe aumentato il vantaggio complessivo su Wayne e Brent Gretzky, ma gli «score» dei playoffs non valgono in questa storica classifica.

«Suo fratello Yan – fa notare Anton – ha contribuito al nostro record di famiglia con 16 punti, lui che ha giocato nella lega per 91 partite con Edmonton, Boston e St. Louis. Siamo gli unici ad essere rappresentati con cinque componenti in questa speciale graduatoria capeggiata dagli Hull con 3.215 punti, davanti ai Sutter 3.206, a noi Stastny 2.863, ai Gretzky 2.861 e agli Howe 2.630». La tradizione di famiglia è continuata anche in Svizzera, dove sono cresciuti i figli di Anton e sua moglie Galina. Tomas (37 anni), con un’esperienza canadese con i Langley Hornets, ha giocato principalmente a Losanna (National League), La Chaux-de-Fonds (Swiss League) e Martigny, mentre Mathew (34), dopo un inizio negli Stati Uniti, ha vestito la maglia di Losanna, Star Losanna e Forward Morges, club di tradizione romanda di cui è stato il miglior marcatore di tutta la storia.

Da sapere

Anton, 60 anni, è il più giovane fratelli Stastny. Marian ne ha 66, mentre Peter (63) è quello che vanta il bottino più pingue con 1.239 punti in 977 partite di NHL. Anton Stastny, nato a Bratislava il 5 agosto 1959, era stato pescato dai Philadelphia Flyers già nel 1978, ma il trasferimento era stato ritardato in quanto non aveva ancora compiuto 20 anni. Nel 1979 i Nordiques si sono accorti di questo inconveniente ed hanno ripescato Anton per la seconda volta. Nel 1980 Stastny ha firmato un contratto con i Nordiques ed è arrivato a Québec con suo fratello Peter. In nove stagioni in NHL, l’attaccante di origine slovacca è rimasto sempre fedele alla sua squadra, totalizzando 650 partite e 636 punti (252 gol e 384 assist e soli 150 minuti di penalità). Il suo palmarès presenta un exploit impressionante, ovvero essere riuscito a segnare almeno 25 reti a stagione per otto campionati consecutivi. Nell’Extraliga ceca, in cui si è laureato campione con lo Slovan di Bratislava nel 1979 ed è stato eletto nell’All Star Team, ha giocato 128 partite (81 gol e 66 assist). Dal 1977 al 1980 ha vestito la maglia della Cecoslovacchia, conquistando un argento Under 20 e un argento con la nazionale maggiore ai Mondiali e disputando pure un’Olimpiade. Anton Stastny ha concluso la sua brillante carriera negli anni Novanta con la maglia di Friburgo (con Bykov e Khomutov) e Olten, totalizzando 126 punti (71/55) in 96 incontri. Oggi vive a Prilly con la moglie Galina ed è rappresentante di mobili.