Hockey

Se il Mondiale non è roba da «Fazz»

L’amore tra il topscorer del Lugano e la Nazionale maggiore sembra destinato a rimanere incompiuto: neppure quest'anno Fischer lo porterà alla rassegna iridata
© KEYSTONE/TOMS KALNINS
Fernando Lavezzo
29.04.2025 21:15

«In febbraio Patrick Fischer convoca gli scarti», scherzava Luca Fazzini tre mesi fa, commentando così la sua selezione in Nazionale per i Beijer Games svedesi, dopo quasi tre anni di assenza. «So che le mie possibilità di giocare un Mondiale sono minime», aveva aggiunto l’attaccante bianconero. «Non dico di averci messo una pietra sopra, ma partecipare a un torneo iridato non è mai un obiettivo che mi fisso ad inizio stagione, nel senso che non sono ossessionato dalla maglia rossocrociata».

A questo giro, però, l’esclusione dai Mondiali di Herning e Stoccolma (9-25 maggio) è stata particolarmente amara per il cecchino di Arzo. Reduce da un’ottima stagione in un pessimo Lugano, il «Fazz» è stato tagliato da Fischer lunedì, alla penultima curva, dopo tre settimane di preparazione in cui era riuscito a mettersi in evidenza. Una delusione, sì, tant’è che oggi il Lugano ha preferito non mettere il giocatore a disposizione dei media per delle interviste sul tema.

Dietro la scelta

Dietro l’esclusione decisa da Fischer ci sono certamente valide ragioni. Il coach, del resto, deve mantenere uno sguardo d’insieme che comprende numerose variabili, a cominciare dall’arrivo di eventuali rinforzi dalla NHL. Per caratteristiche e «status», il «Fazz» se l’è forse giocata con Rohrbach e Moy, anche loro a caccia del primo Mondiale ed evidentemente considerati più completi e versatili del ticinese. O semplicemente più in forma. Guardando al futuro, inoltre, «Fischi» deve aver ritenuto più utile far accumulare esperienza a giovani quali Bächler, Knak, Schmid e Ritzmann (tra gli indiziati per il prossimo taglio), piuttosto che insistere su un trentenne a cui l’ultimo passo in rossocrociato non è mai riuscito. E chissà, forse Fazzini – e con lui altri – paga pure l’evidente e anche comprensibile volontà di portare il quasi pensionato Andres Ambühl il più lontano possibile, magari addirittura fino al suo ventesimo Mondiale.

Questione di etichetta

«Conosco le mie caratteristiche, so di non essere un giocatore di grandi qualità difensive», aveva detto Fazzini tre mesi fa, alla vigilia dei Beijer Games. «So anche di essere cresciuto sotto questo aspetto, ma magari vengo ancora etichettato come un elemento prettamente offensivo. In passato era così, ero messo male fisicamente, adesso però sono un Fazzini diverso e se dovesse arrivare una chiamata per i Mondiali mi farei trovare pronto». Non è arrivata. Neanche questa volta, dopo una stagione vissuta costantemente ad alti livelli, condita da 26 reti e 19 assist in 58 partite, tra regular season e playout.

Il predestinato

L’amore tra Luca Fazzini e la Nazionale maggiore rimane dunque incompiuto. Patrick Fischer ha spesso preso in considerazione il «Fazz» sin dal suo insediamento in panchina, nel corso della stagione 2016-17, ma mai a tal punto da portarlo con sé a un grande torneo, Mondiale od Olimpiade che sia. E dire che ai Mondiali U20 del 2015 lo sniper momò aveva indossato i panni del predestinato, chiudendo la rassegna dedicata agli juniores come miglior marcatore svizzero, con 2 gol e 5 assist in 6 partite, davanti a nomi altisonanti quali Denis Malgin, Timo Meier, Kevin Fiala e Pius Suter.

Un lungo flirt

Era stato proprio «Fischi» a far esordire Fazzini in Nazionale, dopo averlo già allenato a Lugano tra alti e bassi, con tanto di prestito al Rapperswil nel 2015-16. Il debutto in rossocrociato avvenne a 22 anni non ancora compiuti, il 10 febbraio del 2017 alla Slovakia Cup. Nel dicembre del 2017, Fazzini partecipò addirittura alla Coppa Spengler pre-Olimpica con la selezione svizzera, salvo poi essere tagliato prima dei Giochi di Pyeongchang. Nel 2019-20 era ben lanciato: partecipò al Propects Camp di fine luglio, alla Deutschland Cup di novembre, saltò il torneo di Visp in dicembre per infortunio, ma venne di nuovo convocato per i Prospect Games di febbraio contro la Germania. Poi la pandemia cancellò tutto, compresi i Mondiali casalinghi del 2020. Nel 2021 Luca venne tagliato prima della terza e ultima settimana di preparazione ai Mondiali a porte chiuse di Riga. Nel 2022 venne escluso alla penultima settimana. Poi niente Nazionale fino a tre mesi fa. Poteva essere la volta buona, ma il Mondiale non sembra roba da «Fazz».