Hockey

Sempre meno allenatori sul seggiolino eiettabile

Sono solo tre i nuovi tecnici sulle panchine di NL: i club sembrano puntare a una maggiore continuità
Luca Cereda, decano degli allenatori. ©CdT/Gabriele Putzu
Flavio Viglezio
24.07.2025 06:00

Si dice che siano seduti su un seggiolino eiettabile, sempre con la valigia in mano. Un giorno qui, domani là, dove porta il vento del mercato. Un giorno da eroi per mille di preoccupazioni e insuccessi.

Vero, ma solo in parte. Dei 14 allenatori che si apprestano a guidare le 14 squadre di NL nel prossimo campionato – che scatterà il prossimo 9 settembre – solo tre sono nuovi. E per tutti si tratta di una scelta tutto sommato obbligata, o quasi. Il Lugano ha puntato sullo svedese Tomas Mitell a seguito dell’interim del dopo Luca Gianinazzi assicurato da Uwe Krupp. Il cambiamento era insomma nell’aria. Il Friburgo già un anno fa aveva ingaggiato per il campionato a venire Roger Rönnberg, connazionale di Mitell. Dal canto suo lo Zugo ha dovuto salutare Dan Tangnes per una scelta personale – il norvegese voleva tornare al Nord per motivi familiari – e ha scelto Michael Liniger, che di Tangnes è stato l’assistente. Una decisione presa insomma nel segno della continuità.

Cereda, il decano
Ben undici tecnici sono dunque stati confermati dai loro club. Si punta insomma – in generale – su un lavoro in profondità, a medio-lungo termine. Sembrano finiti i tempi – forse anche per ragioni prettamente economiche – in cui un tecnico veniva cacciato alle prime difficoltà. In questo senso è impressionante pensare che Luca Cereda – a soli 43 anni – si appresta ad affrontare la sua nona stagione sulla panchina dell’Ambrì Piotta. Nessuno è in grado di rivaleggiare con il coach leventinese a livello di longevità. Del Curto e il suo ventennio a Davos è ancora lontano, ma a questo punto mai dire mai. A debita distanza ci sono Thierry Paterlini (Langnau) e Geoff Ward (Losanna), al loro quarto campionato sulle rispettive panchine. Seguono poi Josh Holden (Davos) e Jussi Tapola (Berna), al loro terzo anno con grigionesi e orsi.

Comandano Svezia e Svizzera
Sono inoltre finiti i tempi in cui il campionato svizzero era invaso dagli allenatori nordamericani, che facevano una spietata concorrenza ai tecnici rossocrociati e a quelli del resto dell’Europa. La filosofia canadese, fino a qualche anno fa, la faceva insomma da padrona. A comandare oggi – a livello numerico – sono proprio i coach svizzeri, a braccetto con quelli svedesi. Saranno quattro gli allenatori elvetici ad iniziare la stagione: Luca Cereda (Ambrì Piotta), Thierry Paterlini (Langnau), Michael Liniger (Zugo) e Marco Bayer, confermato dagli ZSC Lions dopo la conquista del titolo nazionale e della Champions League. Un bell’attestato di stima per un coach che aveva avuto l’opportunità di maturare esperienze importanti a livello di federazione svizzera. Quattro saranno pure gli svedesi: Tomas Mitell (Lugano), Roger Rönnberg (Friburgo), Martin Filander (Bienne, freschissimo di rinnovo fino al 2027) e Johan Lundskog (Rapperswil). I canadesi occupano «solo» tre panchine con Greg Ireland (Ajoie), Josh Holden (Davos) e Geoff Ward (Losanna). I finlandesi sono due: si tratta di Jussi Tapola (Berna) e di Lauri Mariamäki (Kloten).

I canadesi, i più vincenti
Meno canadesi sì, ma negli ultimi 15 anni gli allenatori della foglia d’acero sono quelli che hanno vinto più campionati: Larry Huras nel 2010 con il Berna, Bob Hartley nel 2012 con gli ZSC Lions, Marc Crawford nel 2014 e nel 2024 ancora con gli ZSC Lions, Hans Kossmann (che ha pure la nazionalità svizzera, ma è di scuola canadese) sempre con lo Zurigo nel 2018 e Jan Cadieux – stessa situazione di Kossmann – con il Ginevra Servette nel 2023. Dal 2010 gli allenatori svizzeri hanno trionfato quattro volte: Del Curto nel 2011 e nel 2015 con il Davos, Lars Leuenberger con il Berna nel 2016 e Marco Bayer con gli ZSC Lions nella passata stagione. Tre sono invece i trionfi finalandesi: Antti Törmänen nel 2013 con il Berna, e due volte Kari Jalonen, nel 2017 e nel 2019 sempre con gli orsi. Anche la Norvegia può vantare due trionfi, ottenuti da Tangnes sulla panchina dello Zugo nel 2021 e nel 2022. Cosa balza agli occhi? Che nella speciale classifica, perlomeno negli ultimi 15 anni non c’è stato nessun allenatore svedese capace di alzare al cielo la coppa destinata ai campioni svizzeri. Non ditelo a Tomas Mitell e ai tifosi bianconeri… Anche perché, sempre negli ultimi 15 anni, solo cinque club hanno vinto il titolo: ZSC Lions (5), Berna (5), Davos (2), Zugo (2) e Ginevra Servette (1).

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