Senza idee e senza emozioni il Lugano fa tanti passi indietro

Una sconfitta d’altri tempi. E con altri tempi s’intende la stagione scorsa. Sì, la brutta prestazione di stasera contro il Berna sarebbe finita tra le peggiori partite del Lugano anche nel derelitto campionato 2024-25. Dopo aver perso onorevolmente 5 delle prime 6 gare, stavolta i bianconeri hanno lasciato tutto negli spogliatoi. Zero idee, zero emozioni. E zero gol, come sabato a Davos: 120 minuti senza segnare, per la miseria di 8 reti in 7 giornate. Ma contro gli Orsi non è neanche stato un problema di sterilità e di occasioni mancate. A questo giro, di occasioni il Lugano non ne ha quasi avute. Di sicuro non nei primi 40 minuti, chiusi con qualche fischio dalle tribune. Nella terza frazione, la squadra di Mitell ha avuto la ghiotta opportunità di pareggiare con 5 minuti di superiorità numerica, ma nell’unica chance creata, nessuno è riuscito a spingere il disco nella porta vuota.
Reideborn ha avuto vita facile per tutta la serata, vedendo partire ogni tiro. E quando ha concesso dei corti rimbalzi, nessun bianconero è stato in grado di metterci il fisico nello slot. Merelä e compagni sono stati sempre un passo avanti e hanno avuto vita facile nel fermare le lente transizioni bianconere. Questo nuovo Lugano sa uscire in modo più pulito dalla sua zona, ma una volta entrato in quella neutra, torna a balbettare. E non può bastare l’inserimento di un fantasista a corto di condizione come Linus Omark per accendere un attacco senza interruttori. Perlini e Sgarbossa stanno facendo innervosire i tifosi. Ma i due canadesi sono stati in buona compagnia.
La delusione del capitano
Insomma, già messo male a livello di risultati, stasera il Lugano ha fatto passi indietro anche nel gioco. «Non è stata la nostra serata», conferma il capitano Calvin Thürkauf. «Soprattutto nei primi due tempi, non abbiamo fatto abbastanza per stare nella partita. Il terzo è andato un po’ meglio, ma non molto. Sappiamo di avere dei problemi nella zona offensiva e dobbiamo trovare un modo per portare il disco sulla porta, semplificando il gioco. Contro il Berna siamo sempre stati un passo indietro anche in zona difensiva. E così facendo non ci diamo l’opportunità di creare di più in attacco». Male, come detto, anche il power-play, dapprima con quei 5 minuti sprecati, poi con uno stupido fallo di Perlini che ha vanificato un’altra superiorità numerica a favore, trasformatasi presto nel 5 contro 3 con cui il Berna ha chiuso i conti. «Abbiamo mancato due volte la porta vuota», conclude amaramente il capitano. Cose d’altri tempi. Ma non troppo lontani.