Hockey

Simion: «Siamo frustrati, abbiamo giocato una bella partita»

Il Lugano ha dominato a lungo la capolista Davos, ma ha sprecato troppe occasioni, venendo infine punito dai grigionesi
Tutta la delusione dipinta sul volto di Calvin Thürkauf. ©Samuel Golay
Flavio Viglezio
16.10.2025 23:30

Ventiquattro a otto. No, non è il risultato finale della partita, ma il computo dei tiri in porta dopo due periodi. Due tempi dominati dal Lugano, al cospetto del lanciatissimo Davos: eppure, a tornare a casa con i tre punti, sono stati i grigionesi. Incredibile ma vero, vien da dire, al termine di quella che è probabilmente stata la miglior partita stagionale della formazione di Tomas Mitell, per intensità e costanza.

A porta vuota

A condannare i bianconeri, in primis, è stata la solita sterilità offensiva casalinga. Sotto porta il Lugano ha sbagliato tutto ciò che si può sbagliare e non basta l’ottima prova di Sandro Aeschlimann a giustificare lo zero nella casella delle reti segnate. Ha avuto decine di chiare occasioni per andare a bersaglio, il Lugano, ma le ha sprecate tutte. Clamorose, per esempio, quelle fallite a porta vuota da Calvin Thürkauf e Linus Omark. Poi, come spesso accade, ci si è messa di mezzo anche la sfortuna, con i pali colpiti da Alatalo e Fazzini che gridano ancora adesso vendetta. «Siamo frustrati - dice Dario Simion - perché in effetti abbiamo giocato una buona partita su tutto l’arco dei sessanta minuti. È chiaro, sotto porta il bastone in certe circostanze sembra più pesante, ma non dobbiamo abbatterci: prima o poi il nostro lavoro verrà ricompensato». Lo sperano i tifosi, che hanno assistito quasi increduli allo spettacolo e che hanno ammirato un Lugano a cui manca come l’ossigeno un vero «sniper». Uno alla Stransky, tanto per (non) fare un nome a caso.

Un fallo inutile

A punire il Lugano - immeritatamente sotto di un gol alla prima pausa - è poi stato l’inutile fallo in attacco che ha mandato sotto la doccia Jiri Sekac. La penalità di partita è apparsa severa, ma il gesto del ceco - oltre che pericoloso - era assolutamente evitabile. E così nelle prime fasi del terzo tempo il già citato Stransky, in superiorità numerica, ha messo a segno il gol che ha di fatto tagliato le gambe al Lugano. I bianconeri non si sono più ripresi, mentre il Davos - ancora senza sconfitte piene in campionato - ha potuto chiudersi davanti a Aeschlimann e controllare con relativa serenità la situazione. Ma la differenza, il Lugano avrebbe potuto e dovuto farla prima. E forse è il caso di iniziare ad interrogarsi seriamente sulla bontà della scelta degli stranieri d’attacco. Vero, Janick Steinmann?

Sgarbossa out 2-3 settimane

Il Lugano, intanto, dovrà fare a meno di Mike Sgarbossa per le prossime due-tre settimane: il canadese si è infortunato alla parte bassa del corpo.

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