Simone Terraneo, il topscorer che pensa soprattutto a difendere

«Ol topscorer da Bièsca». Alcuni compagni lo hanno già soprannominato così. Lui, Simone Terraneo da Biasca, autore di un gol e un assist nel 2-1 contro il Kloten, se la ride di gusto. «Dopo la prima partita, il casco giallo poteva andare a chiunque», ci dice con modestia il difensore ticinese. Ha ragione. Ma tra tante teste, è finito proprio sulla sua. «Devo ancora provarlo, vedremo come mi sta». Ogni squadra – ci dicono – dispone di tre elmetti fiammeggianti, uno per ogni taglia: small, medium, large. «Io porto la M», afferma Simo. Stasera a Langnau indosserà dunque lo stesso casco usato da Bürgler martedì, in un esordio positivo. «Contribuire al successo con un gol e un assist mi ha fatto chiaramente piacere, ma i miei compiti sono altri», precisa Terraneo. «Devo usare i miei punti di forza per giocare in modo solido dietro, come mi viene chiesto». Il momento, però, merita di essere sottolineato e assaporato: «Ho ricevuto più messaggi del solito, del resto non segno molto spesso», racconta. Quello di tre giorni fa, infatti, è stato solo il suo secondo gol in 83 gare di National League. Il primo lo aveva realizzato il 15 settembre del 2023 contro il Rapperswil. Anche in quel caso, alla prima giornata di campionato. Anche in quel caso, trovando un pareggio molto importante. E anche in quel caso la serata si era conclusa con l’allora 19.enne sotto la curva, a dirigere il «geyser sound».
Progetto di crescita
Sul sito di Elite Prospects, preziosa risorsa dedicata all’hockey, c’è una casellina in cui vengono proiettate le statistiche attuali di ogni giocatore sull’intera stagione. Per Terraneo, si parla di 52 gol e 52 assist in 52 partite. Meglio riderci sopra, come fa Simone. Che a livello giovanile, però, ha sempre avuto numeri interessanti sul fronte offensivo: 14 gol e 17 assist in 43 partite nella U17 del Berna (2020-21), 6 gol e 16 assist in 17 partite nella U20 leventinese (2022-23). E anche in Swiss League, con i Ticino Rockets, si era fatto valere con 3 gol e 18 assist in 35 partite (quarto miglior marcatore della squadra alle spalle di Hedlund, Bennett e Marha). «Nel mio percorso di crescita, mi sono sempre considerato un difensore two-ways, capace di contribuire su entrambi i fronti del gioco. Ovviamente, quando si arriva in National League il livello sale tantissimo e imporsi come difensore offensivo è molto più difficile. Inoltre, ritengo che la mia vera forza sia il fisico. Ed è principalmente sulla solidità difensiva che voglio continuare a crescere nei prossimi mesi. È così, infatti, che si conquista la fiducia in sé stessi e anche quella degli allenatori. Voglio stabilizzarmi. Più in là si vedrà quale direzione potrò eventualmente prendere e come potrà svilupparsi il mio gioco a questi livelli. Ad Ambrì c’è un buon progetto per farmi crescere nel modo giusto, per farmi acquisire una base solida su cui poi costruire». In questo senso, anche la gestione del rischio è un aspetto fondamentale: «Sbagliare capita a tutti, ciò che conta – soprattutto per noi giovani – è l’attitudine. Se commetti un errore cercando di fare la cosa giusta, ti viene perdonato, se invece sbagli perché hai voluto strafare, allora non va bene».
Semplificare il gioco
La crescita di Terraneo procede bene. Oggi gioca in coppia con Tim Heed. Ma non è stato tutto facile. Lo scorso dicembre, Simo venne mandato per otto partite a Visp, a ritrovare ritmo di gioco in Swiss League. «All’inizio dello scorso campionato non riuscivo ad esprimermi al 100%, ma una volta rientrato dal Vallese ho infilato diverse buone prestazioni. Ho semplificato il mio gioco, pensando soprattutto alla fase difensiva. Questa è stata la chiave della scorsa stagione ed è anche ciò su cui intendo continuare a lavorare quest’anno».
Terraneo vuole migliorare costantemente: «Dopo la vittoria contro il Kloten ho rivisto il mio gol diverse volte, perché rivivere certe emozioni fa bene al morale e alla fiducia, ma sono anche andato ad analizzare un mio errore in zona neutra, da cui è partito un pericoloso contropiede ospite. Il disco ballonzolava, volevo passarlo al volo a Heed, ma avrei fatto meglio a stopparlo. Sono errori che possono capitare, ma è molto importante capirli per non ripeterli».
Giocando al fianco di Heed, uno che di dischi in attacco ne manovra parecchi, Terraneo deve per forza stare un passo indietro, lasciando che sia soprattutto lo svedese a dare impulsi offensivi. «Lui e Virtanen hanno una grande visione di gioco ed è normale che siano loro ad occuparsi della regia. Per me è comunque un’opportunità molto bella. Tim mi rende il lavoro più semplice e dopo ogni cambio mi dà consigli preziosi». Al fianco di Virtanen gioca un altro giovanissimo, Luc Bachmann, una delle sorprese di questo primissimo scorcio di stagione: «Mi ha impressionato la calma con cui ha affrontato il suo esordio alla Gottardo Arena. Ha giocato con personalità e sicurezza per sessanta minuti».
Un avversario ferito
Questa sera alla Ilfis, l’Ambrì Piotta vuole confermare le buone sensazioni del debutto. «Avrò il casco giallo sulla testa, ma sarò l’unico a non vederlo, quindi giocherò come sempre», scherza Terraneo. «Non so se il fatto di indossarlo possa rendermi un bersaglio, ma spero che i Tigers vengano subito a mettermi pressione in modo molto fisico, perché è questo l’hockey che mi piace. Loro giocano sempre così, quindi ci sarà da battagliare. Dovremo essere bravi a imporre il nostro gioco e a voler vincere i duelli più di quanto lo vogliano loro». Battuta nettamente a Rapperswil martedì, la squadra di Thierry Paterlini vorrà sicuramente riscattarsi davanti ai suoi tifosi. Dovrà però farlo senza Juuso Riikola. Il 31.enne difensore finlandese sarà assente per circa sei settimane a causa di un non meglio precisato infortunio alla parte bassa del corpo, rimediato dopo appena 19 secondi della prima partita. Insomma, non per tutti il campionato è iniziato con il sorriso. O con il casco giallo.