Hockey

«Sognavo questo giorno, peccato per la sconfitta»

Sandro Schmid è stato il migliore dei rossocrociati nell'esordio contro la Cechia: «Ma ho temuto che mi annullassero anche il secondo gol» - Per Patrick Fischer non mancano gli aspetti da correggere: «Partita troppo selvaggia».
© KEYSTONE/Salvatore Di Nolfi
Fernando Lavezzo
09.05.2025 21:30

«Una partita interessante per i tifosi, ma troppo selvaggia per noi allenatori». Patrick Fischer riassume bene l’esordio mondiale della Svizzera contro i campioni in carica della Cechia. Una rivincita della finale 2024 emozionante e divertente, ma poco strutturata. Il tardo pomeriggio di Herning si è così chiuso con un’amara sconfitta all’overtime, al termine di una gara caratterizzata da tentativi di fuga (2-0 per i rossocrociati), sorpassi (2-3) e controsorpassi (dal 4-3 di Andrighetto al 4-5 di Cervenka). «Il momentum è passato continuamente di mano», spiega il coach elvetico. «Abbiamo iniziato bene e giocato un gran bel terzo tempo, ma nel periodo centrale abbiamo lasciato troppo spazio ai nostri avversari, perdendo di vista il nostro sistema e subendo il loro forecheck. Di sicuro, abbiamo pagato le nostre penalità». Che non sono state tante (tre), ma che sono arrivate nei momenti meno indicati. Stransky ha infatti riaperto la partita con il 2-1 in 5 contro 3 a 18 secondi dalla prima sirena, mentre Sedlak ha trovato il 4-4 al 56’13’’ con Malgin punito per aver spedito il disco in tribuna. «È stato un episodio molto sfortunato, secondo me è stato un ceco ad alzare il bastone di Denis», afferma «Fischi» contestando educatamente la decisione arbitrale. Niente scuse, comunque: «Dobbiamo imparare la lezione e correggere alcune cose in vista della prossima partita». Ovvero quella di domani sera contro i padroni di casa della Danimarca. In particolare, sarà da evitare la passività emersa nel secondo tempo. Un’agonia, un dominio ceco: 15 tiri a 3 rendono l’idea.

Giovani rampanti

In casa elvetica hanno deluso le star Nico Hischier e Timo Meier. Il torneo è lungo, i nostri due attaccanti di NHL avranno tempo per indossare i panni dei trascinatori. Intanto, a prendersi la scena, è stato uno dei tanti debuttanti, Sandro Schmid. Partito in una quarta linea giovane, completata da altri due esordienti (Knak e Baechler), l’ala del Friburgo ha impressionato per personalità, intraprendenza e concretezza. Prima gli è stato annullato il 2-0 per fuorigioco, poi ha segnato il preziosissimo 3-3 in power-play all’inizio del terzo tempo, dando il «la» alla grande reazione rossocrociata. «Sandro è stato fantastico», conferma Patrick Fischer. «Ma anche gli altri giovani mi sono piaciuti. Per loro non era facile entrare così in un grande torneo, contro un avversario fortissimo, ma noi non vogliamo nasconderli. Devono giocare e fare esperienza. È stato un primo passo, la seconda gara sarà un po’ più facile per tutti».

Da ricordare a lungo

Sandro Schmid è deluso dal risultato, ma ammette di aver vissuto una giornata speciale: «Essere a un Mondiale è il sogno di ogni bambino che inizia a giocare a hockey», racconta. «Mi ricorderò di questa partita per molto tempo. Peccato non averla vinta». Il 24.enne ha dovuto ricacciarsi in gola l’urlo di gioia per il 2-0, cancellato dal «coach challenge» dei cechi: «Ma ho dimenticato in fretta la frustrazione. Credo anzi che quell’episodio ci abbia dato energia, infatti il 2-0 è comunque arrivato». Validissimo, per contro, il suo 3-3, seppur segnato con un pattino: «Ho temuto che mi annullassero anche quello, ma dopo aver visto il replay sullo schermo ho capito subito che era tutto regolare. Nel complesso, posso essere soddisfatto della mia gara».

Una gara che Sandro, partito in quarta linea, ha concluso al fianco delle stelle Hischier e Meier, brillando più di loro: «Il mio ruolo è sempre lo stesso, sono qui per portare energia, andare in forecheck e recuperare dischi. Non ho snaturato le mie caratteristiche una volta spostato con Nico e Timo. Ognuno di noi cerca di aiutare la squadra come può».

Patrick Fischer non si è fatto problemi a lanciare tre esordienti nella stessa linea: «Non ci ha detto granché prima della partita, solo di fare quello che abbiamo sempre fatto nelle partite di preparazione e nei nostri club, ricordandoci che se siamo qui a un Mondiale, un motivo c’è».

Il punto ottenuto ieri non è da buttare, però non tutto è andato come desiderato: «Il secondo tempo è stato molto difficile, ma i problemi sono già iniziati alla fine del primo, con quelle due penalità ravvicinate che hanno permesso alla Cechia di tornare in partita», conclude Sandro. «Nel periodo centrale, poi, ci hanno dominati. Dovremo analizzare attentamente cosa è successo ed evitare che ricapiti».

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