Tutti vogliono impedire il tris agli ZSC Lions

Riparte domani la caccia agli ZSC Lions. Campione nel 2024 e nel 2025, lo Zurigo insegue un tris consecutivo che manca dagli anni Novanta, quando il Kloten calò il poker tra il 1993 e il 1996. Per chi cerca un posto al sole, sarà più che mai importante cominciare bene. A causa delle Olimpiadi, infatti, la regular season si prenderà una pausa di oltre 20 giorni tra il 2 e il 23 febbraio. E i primi mesi - quelli in cui mettere fieno in cascina - saranno molto fitti. Passiamo in rassegna le 14 squadre, per individuarne punti di forza e limiti.
Ajoie
L’obiettivo non cambia: salvarsi nel miglior modo possibile. Farlo senza passare dall’inferno dei playout, però, resta una chimera per i giurassiani. Greg Ireland ha portato ordine e disciplina, gli stranieri - in particolare Nättinen e Turkulainen, ma anche i veterani Bellemare e Devos - offrono qualità e quantità, ma il contingente svizzero rimane modesto. C’è un po’ più di profondità ed esperienza grazie agli innesti di Jeremy Wick e di Killian Mottet, ma difficilmente basterà per evitare l’ultimo posto in classifica. Vincere a Porrentruy, però, sarà forse più complicato che in passato.
Ambrì Piotta
Quattro per due. Per sostituire i gol di Kubalik e Maillet, i leventinesi hanno infatti puntato su quattro nuovi attaccanti canadesi (Joly, Tierney, Petan e Formenton) da affiancare a DiDomenico. Un contingente straniero a trazione anteriore, reso possibile dall’ingaggio di Philip Wütrich per formare una coppia di portieri svizzeri insieme a Senn. Ma anche dalla rinuncia a un terzo difensore d’importazione. Le responsabilità offensive saranno meglio distribuite, ma il reparto arretrato continuerà ad appoggiarsi sulla classe e sullo stacanovismo di Heed e Virtanen, confidando nella continua crescita di Dario Wüthrich e Terraneo, nella tenuta di Zgraggen e dei Dotti e nella ripresa di Pezzullo. Davanti, si spera che Pestoni, Bürgler e Zwerger possano ancora dare sostanza, ma Manix Landry, Müller e De Luca saranno sempre più primattori.
Berna
Gli Orsi vogliono tornare presto al vertice, ma questo dovrebbe essere ancora un anno di avvicinamento. Aaltonen, già inserito l’anno scorso, avrà l’arduo compito di non far rimpiangere Czarnik. Gli stranieri sotto contratto sono già 8, con 3 difensori e un portiere. Tra i pali, il Berna spera in un riscatto dello svedese Reideborn, ma è già chiaro che Zurkirchen dovrà farsi trovare pronto. In attacco sarà decisivo il contributo di Baumgartner e Lehmann, mentre l’apporto di Moser e Scherwey sarà soprattutto in termini di leadership ed energia. Da osservare il ritorno a casa di Marco Müller, deludente in bianconero. Dietro, oltre agli import (tra i quali l’ex Bienne Yakovenko), Tapola può contare su svizzeri di primo piano quali Loeffel e Untersander.
Bienne
Dopo l’11. posto della scorsa stagione, i seeländer vogliono tornare nei play-in. La campagna acquisti non ha aumentato significativamente il valore di una squadra che ha perso altri due veterani (Cunti, Brunner) e che cercherà nel gruppo le risorse per rilanciarsi. Molto dipenderà ancora dai gol di Rajala e dalle parate di Säteri, ma anche dal recupero di Haas. In difesa, il ds Steinegger ha puntato su due nuovi stranieri dall’indole offensiva, lo svedese Hultström e il finlandese Laaksonen. Davanti, ecco Sylvegard. Quasi immobile sul mercato svizzero, il Bienne ha un asso nella manica in difesa: il talento di Rodwin Dionicio.
Davos
Nei Grigioni si fa sul serio e la semifinale dello scorso anno, persa a gara-6 con lo Zurigo, rappresenta un punto di partenza. Il contingente straniero è di primo piano (in attacco basti citare Stransky, Zadina e Tambellini) e la difesa è stata puntellata con l’arrivo di Frick dal Losanna. La continuità tra i pali è garantita da Aeschlimann e Hollenstein, freschi di rinnovo. I gialloblù dovranno cercare altrove il carisma di Ambühl, ritiratosi a 40 anni. E anche Marc Wieser, altro emblema del club, ha detto basta. Corvi resta il riferimento per gli attaccanti svizzeri, con i vari Knak, Nussbaumer, Kessler e Frehner pronti ad assicurare la necessaria profondità.
Friburgo
Dopo aver perso due semifinali consecutive contro il Losanna, il Gottéron si è attrezzato per continuare a competere ai massimi livelli. La scorsa stagione, iniziata malissimo, ha cambiato volto dopo l’arrivo di Leuenberger in panchina e la vittoria alla Spengler. Ora c’è un nuovo allenatore, lo svedese Rönnberg, e molto dipenderà dal suo impatto su una squadra infarcita di suoi connazionali. All’usato sicuro (Wallmark, Sörensen, De la Rose) si sono infatti aggiunti Nemeth e Borgström. L’altro nuovo difensore straniero, chiamato a rimpiazzare una figura di culto quale Gunderson, è lo statunitense Kapla, reduce da un’esperienza… in Svezia. I burgundi non sono rimasti a guardare neppure sul mercato interno, con il ritorno a casa di Glauser, perno della Nazionale, e l’ingaggio del talentuoso Ludvig Johnson, strappato allo Zugo. Dai Tori arriva anche Biasca, a dare più profondità a un attacco che avrà ancora tanto bisogno di Bertschy e del sempre più forte Sandro Schmid. Tra i pali, tutto dipenderà ancora da Berra, al suo ultimo ballo con questa maglia.
Ginevra
Otto stranieri, di cui sei nuovi: Rutta, Saarijärvi, Puljujärvi, Vesey, Beck e Akeson. La rinascita del Ginevra, dopo due campionati fallimentari, passa da qui e dal nuovo portiere, il figliol prodigo Charlin, eccezionale l’anno scorso con il Langnau. Dai Tigers arriva anche il già citato difensore finlandese Saarijärvi, chiamato a rimpiazzare gli impulsi di Vatanen. L’ex NHL Puljujärvi dovrà invece essere il nuovo Hartikainen, in linea con i connazionali Granlund e Manninen. Importante anche l’innesto di Tim Bozon, uomo playoff con il Losanna. Da non sottovalutare il rientro di capitan Rod. Coach Treille ha tra le mani una corazzata, ma dovrà dimostrare di saperla gestire.
Kloten
Qualificatisi agli scorsi playoff a spese dell’Ambrì, gli aviatori cercheranno di confermarsi tra le top 10 per poi tentare un altro colpaccio. Artefice degli ottimi risultati dello scorso anno, coach Marjamäki ha appena prolungato il suo contratto. A sua disposizione avrà cinque nuovi stranieri. Solo Morley, infatti, è rimasto con gli aviatori. La partenza più dolorosa è stata quella del fantasista difensivo Niku, ma il reparto arretrato è corso ai ripari con Klok e Lindroth. Davanti i volti nuovi sono quelli di Puhakka, Leino e Gignac.
Langnau
Sorpresa della scorsa stagione, quando costrinse il Losanna a gara-7 dei quarti, i tigrotti hanno perso il giocatore più decisivo, il portiere Charlin. Per Boltshauser e l’ex Visp Robin Meyer sarà quasi impossibile replicarne le gesta. Pesante anche la perdita di Saarela, costretto a tornare in patria per il servizio militare. Difensivamente organizzatissima, la squadra di Paterlini riparte con la solita impronta finlandese (Riikola, Kinnunen, Björninen, Mäenalanen, Pesonen) e con il canadese O’Reill, ingaggiato all’ultimo a causa dell’infortunio del nuovo attaccante svedese Petersson. Un solo innesto svizzero interessante: Jérôme Bachofner.
Losanna
Una collezione di grandissimi nomi, ora chiamati a confermarsi squadra. Reduce da due sconfitte in finale per mano degli ZSC Lions, il club vodese ha alzato ulteriormente la voce sul mercato, strappando alcuni grossi calibri alla concorrenza (Niku, Czarnik) e piazzando il colpo Brännström in difesa. Occhio anche al canadese Caggiula, in un attacco clamoroso che oltre al già citato Czarnik può contare anche su Suomela, Oksanen, Kahun, Rochette, Riat, Jägr, Fuchs, Zehnder… Passa quasi inosservata la partenza di Bozon. Più dolorose quelle di Glauser e Frick in difesa, ma con Baragano e Sansonnens si è già guardato al futuro (in attesa di Fora). In porta, coach Ward potrebbe lanciare la monetina ogni sera: Hughes e Pasche sono due numeri uno.
Lugano
Se la coppia di portieri losannesi fa strabuzzare gli occhi, quella dei bianconeri preoccupa. Van Pottelberghe non ha un vero ritmo partita dal 2021-22. Schlegel è reduce da una stagione complicata, in cui ha perso fiducia. Nel ruolo, Steinmann ha però deciso di non intervenire, rivoluzionando invece l’attacco con quattro nuovi stranieri: Sgarbossa, Kupari, Perlini e Sanford. In difesa, si spera che Carrick possa essere il blu-liner a lungo cercato. Resta invece inspiegabile la conferma di Dahlström. Per il riscatto, il Lugano si affida anche alla sua identità ticinese, con i ritorni di Zanetti, Simion e Bertaggia. Il successo passerà poi da una conferma di Fazzini (luce nel buio un anno fa) e dalla rinascita di Thürkauf. Infine ci sono loro, Mitell ed Hedlund. Un nuovo staff che deve diventare il vero valore aggiunto.
Rapperswil
La continuità sembra essere il punto di forza di una squadra che ha cambiato poco o nulla. Di conseguenza, i limiti potrebbero essere gli stessi dello scorso anno. Un solo nuovo straniero (Honka dal Davos) e nessun vero rinforzo svizzero. Sarà fondamentale la verve realizzativa di Strömwall e Moy, anime dell’attacco sangallese. Importante il ritorno del mastino Larsson in difesa, dopo l’infortunio che nel 2024-25 lo ha presto tolto dai giochi. Ma la stagione potrebbe essere molto complicata per gli uomini di Lundskog.
Zugo
Tanti cambiamenti, a cominciare dalla panchina. Rimpiazzare Dan Tangnes, due volte campione con i Tori, non sarà affatto scontato per Michael Liniger, ancora inesperto a questi livelli. La squadra ha preso una precisa direzione a livello… geografico: dopo Kovar e Vozenilek, ecco altri due cechi e uno slovacco. Non si tratta di innesti qualunque, visto che stiamo parlando di Sklenicka, Kubalik e Tatar. Il primo, difensore, è stato finalista con il Losanna. Gli altri due sono campioni di livello mondiale che vanno a integrare un attacco attrezzato anche a livello svizzero, con i navigati Martschini, Hofmann, Herzog, Senteler e Künzle. Oltre a Simion, il club ha lasciato partire alcuni giovani interessanti (Johnson, Biasca), quasi a voler sottolineare l’urgenza di tornare subito a competere per il titolo. In difesa, è rimasto un solo svedese su tre: Bengtsson. Il reparto - che ha riabbracciato il veterano Diaz - non è forse a livello delle rivali dirette, ma se Leonardo Genoni saprà essere il portiere ammirato agli ultimi Mondiali, alla Bossard Arena si potrà tornare a sorridere.
ZSC Lions
Duplice campione in carica, lo Zurigo ha vissuto un’estate insolitamente movimentata per le improvvise partenze (direzione NHL) di Rohrer e Lammikko. Chiamato a sostituire il centro finlandese, il canadese Andreoff sarà out fino a Natale. E così il club della SwissLife Arena ha virato su Aberg. ex Kloten e Rapperswil. Il potenziale della squadra di nuovo affidata a Marco Bayer resta impressionante. Del resto, giocatori svizzeri come Kukan, Malgin e Andrighetto sono al livello dei migliori stranieri del campionato. In porta, Hrubec (appena confermato fino al 2028, così come Lehtonen) sarà ancora uno dei (tanti) punti di forza. Appetito permettendo, il tris è possibile.