Un nuovo Connor all’assalto della NHL

Sono trascorsi otto anni da quando un fenomeno di nome Connor - McDavid - ha messo piede in NHL, stravolgendone il volto. Fin dalla prima pattinata, infatti, il nativo dell’Ontario - selezionato dagli Edmonton Oilers quale prima scelta assoluta al draft del 2015 - ha dimostrato di far parte di una categoria a sé. Come un certo Wayne Gretzky a suo tempo. Toccando vette che per decenni, a livello puramente individuale, erano rimaste inviolate.
Una nuova era nell’Illinois
All’alba di un nuovo draft, in programma questa notte a Nashville (Tennessee), la storia potrebbe ora ripetersi. E a stuzzicare l’interesse di milioni di appassionati, ancora una volta, è un «baby» fenomeno canadese di nome Connor, che questa volta di cognome fa però Bedard. Il piccolo nativo di Nord Vancouver, cresciuto a due passi dalla città più popolosa della Columbia Britannica, da anni fa impazzire i talent scout delle franchigie nordamericane. I quali, nonostante il suo fisico relativamente minuto per un centro (175cm per 84 kg), sono tutti concordi nel proiettarlo al primo posto assoluto nella classe di quest’anno, una delle più talentuose dell’ultimo decennio.
La volontà di assicurarsi i servigi di quello che viene già definito un «generational talent» - un talento generazionale -, ha del resto spinto diverse squadre in fase di ricostruzione a bazzicare i bassifondi della classifica, con l’auspicio di vincere la lotteria che ha designato l’assegnazione della prima scelta assoluta. Un «giochino» che l’8 maggio ha infine premiato i Chicago Blackhawks, squadra in totale necessità di una nuova stella dopo l’addio - al termine della scorsa stagione - di due icone come Patrick Kane e Jonathan Toews. I due, lo ricordiamo, nell’Illinois avevano sollevato ben tre Stanley Cup.
Dominio assoluto tra i pari età
Bedard, dicevamo, andrà insomma a colmare un vuoto importante. Rilanciando una delle «original six» della massima lega nordamericana. Il classe 2005, numeri alla mano, ha tutto per avere un impatto notevole già nella sua prima annata in NHL, nei panni del «rookie». Qualche cifra? Nell’ultima stagione disputata con i Regina Pats (WHL), il capitano della squadra del Saskatchewan ha messo a referto qualcosa come 163 punti in 64 partite. E il suo curriculum, ad appena 17 anni, vanta già un oro ai Mondiali U18 e due ori ai Mondiali U20. A livello giovanile, insomma, il canadese non ha più nulla da dimostrare. Per la verità già da un pezzo.
Reinbacher tra i primi dieci?
Al netto di Bedard e Chicago, suggerivamo, stanotte diverse altre franchigie avranno la possibilità di mettere le mani su talentini in rampa di lancio. Alcuni nomi? Il canadese Adam Fantilli, lo svedese Leo Carlsson, lo statunitense Will Smith e il russo Matvei Michkov. Ma anche l’austriaco con licenza svizzera del Kloten, David Reinbacher. Stando alle previsioni il difensore degli Aviatori dovrebbe essere selezionato al primo turno. Forse addirittura già nei primi dieci. Tra i dodici svizzeri candidati a una chiamata, invece, non vi è nessuno in odore di primo round. Una chance se la giocherà anche l’attaccante biancoblù Tommaso De Luca.