L'ultimo arrivato

«Una sensazione agrodolce, ma ora sono felice di essere qui»

Il nuovo attaccante canadese del Lugano Brett Connolly ha svolto il suo primo allenamento con i bianconeri
© CdT/Chiara Zocchetti
Flavio Viglezio
19.09.2022 19:00

È arrivato in Ticino sabato sera e oggi si è allenato per la prima volta con i suoi nuovi compagni. È dunque ufficialmente iniziata l’avventura bianconera di Brett Connelly: «Sono pronto – afferma l’attaccante canadese –. Durante l’estate ho lavorato come se avessi dovuto partecipare al «camp» di una squadra della NHL».

È reduce da una settimana particolarmente intensa, Brett Connolly. Giovedì scorso il nuovo attaccante canadese del Lugano è diventato papà per la seconda volta e poche ore dopo si è imbarcato su un volo per l’Europa. È arrivato in Ticino sabato sera e oggi ha svolto il suo primo allenamento agli ordini di Chris McSorley. La sensazione è che il coach bianconero difficilmente lo getterà nella mischia già contro gli ZSC Lions: «Io mi sento bene – afferma Connolly – ma ancora non so se giocherò contro lo Zurigo. Sono solo un po’ provato dal «jet-lag» e da qualche giorno trascorso in ospedale insieme a mia moglie, che ha dato alla luce il nostro secondo figlio. È andato tutto per il meglio e tra un mesetto circa tutta la famiglia mi raggiungerà qui a Lugano».

Pronto a scendere in pista

Lugano, appunto. Dopo una lunga carriera in NHL, Brett Connelly ha varcato per la prima volta l’oceano: «Ho valutato le possibilità a disposizione in Nordamerica, ma quando il club bianconero mi ha contattato mi sono detto che la Svizzera rappresentava una bella opportunità per continuare a giocare un buon hockey. Ho sempre sentito parlare bene della Lega e del Lugano: ho voglia di divertirmi e di aiutare la squadra ad avere successo. Diciamo insomma che sono stati diversi i fattori che mi hanno spinto a trasferirmi qui, prima di tutto quelli familiari. E in queste prime ore trascorse in Ticino ho già potuto apprezzare la bellezza di Lugano».

Sembra avere una gran voglia di scendere in pista, il 30.enne canadese: «Sono in forma. Ho lavorato sodo tutta l’estate, mi sono preparato per partecipare ad un eventuale campo di allenamento di una squadra della NHL, che purtroppo non è arrivato».

Sinceramente al momento non penso proprio ad un eventuale ritorno in NHL. Sono felice di essere qui e di avere la possibilità di giocare un buon hockey
Brett Connolly

I consigli di Taylor

Ci sperava, Connolly. Normale, dopo undici stagioni e poco meno di 600 presenze nella massima Lega nordamericana, condite da un bottino personale di 109 reti e 97 assist. «Sinceramente al momento non penso proprio ad un eventuale ritorno in NHL. Sono felice di essere qui e di avere la possibilità di giocare un buon hockey: cercherò di sfruttare le mie qualità offensive. Sia chiaro, la NHL rimane la miglior Lega al mondo, quella in cui tutti sognano di giocare. Dunque vedremo ciò che succederà tra un anno. Per ora mi concentro solo e unicamente sul Lugano».

Prima di trasferirsi in Europa, spesso i giocatori nordamericani chiedono consiglio a ex compagni che hanno già compiuto il grande passo: «Il Lugano desiderava una risposta rapida da parte mia e quindi tutto è andato piuttosto velocemente. Ho comunque avuto l’occasione di discutere con alcuni vecchi compagni di squadra, come per esempio Christian Djoos – ora in forza allo Zugo – o il ginevrino Daniel Winnik. Ma ho parlato soprattutto con Taylor Chorney, con il quale ho vinto la Stanley Cup nel 2018. Taylor è un buon amico, mi aveva aiutato molto quando sono arrivato nello spogliatoio dei Capitals. Nell’ambiente della NHL il campionato svizzero viene considerato uno dei migliori d’Europa, insieme alla KHL russa.

Non tutti sanno, forse, che Connelly era stato draftato al primo turno – 6. scelta assoluta – da Tampa Bay. «Sì ma da quel giorno è passato tanto tempo. La mia carriera ha avuto degli alti e dei bassi, ma alla fine sono riuscito a vincere la Stanley Cup e quindi posso ritenermi soddisfatto. Quello trascorso con la maglia di Washington è stato uno dei periodi più belli della mia vita, non lo dimenticherò mai. Nello sport non si vive però di ricordi e ora mi attende questa nuova avventura in Svizzera. So che non sarà facile, mi attende una bella sfida ogni sera. Ho 30 anni e voglio proseguire per almeno altre cinque stagioni. Poi vedremo».

Un obiettivo chiaro

I tifosi bianconeri si attendono tanto da un giocatore con il curriculum e l’esperienza di Connolly: «Sono un giocatore a cui piace avere il controllo del disco, mi piace andare davanti alla porta avversaria e fare punti. Proverò a segnare il maggior numero di reti possibile: ho già notato come lo spazio maggiore delle piste europee potrebbe giocare a mio favore. Non cambierò il mio stile di gioco: a 30 anni, da giocatore straniero, so che avrò delle responsabilità importanti, ma le avevo anche in NHL. La pressione non mi spaventa, anzi. Ho trascorso la maggior parte della passata stagione in AHL, con i Rockford IceHogs: all’inizio non ero felicissimo, ma poi l’ho presa come una nuova sfida e ho cercato di aiutare i tanti giovani in squadra. Così facendo ho ritrovato il gioco che era il mio ai tempi di Washington».

La propria identità

Si dice che l’idolo di gioventù di Brett Connolly fosse Rick Nash, attaccante canadese che il pubblico ebbe la fortuna di ammirare sulle piste svizzere con la maglia del Davos: «Effettivamente quando ero ragazzo mi piaceva molto il suo stile di gioco. Sono passati parecchi anni e adesso che sono qui vorrei impormi nel campionato svizzero portando sul ghiaccio la mia identità. Bisogna essere onesti, quando dal Nordamerica si firma per una squadra in Europa è sempre una sensazione agrodolce, perché ovviamente il sogno di tutti è giocare in NHL. Ma come ho già avuto modo di dire non serve a nulla vivere di ricordi. Penso al presente, penso al Lugano».

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