Hockey

«Voglio un Ambrì Piotta all’attacco»

A un mese dall’inizio del campo d’allenamento vero e proprio, il coach Luca Cereda parla dei nuovi innesti e della squadra che verrà: «A livello globale si va verso un gioco sempre più offensivo e anche noi intendiamo percorrere la stessa strada: i nuovi stranieri ci aiuteranno»
© KEYSTONE/SAMUEL GOLAY
Fernando Lavezzo
26.06.2025 19:00

La Gottardo Arena è una meta ideale per sfuggire alla canicola. A bordo ghiaccio serve addirittura una giacchetta, ma non è un problema di Luca Cereda. Il coach leventinese ha infatti deciso di seguire l’allenamento dall’alto. In pista va in scena una partitella «vecchi contro giovani». Mancano i portieri titolari, Gilles Senn e Philip Wüthrich, entrambi a militare. Mancano pure i cinque stranieri già sotto contratto. E mancano gli svizzeri (di passaporto o di licenza) che abitualmente trascorrono questa parte dell’anno nelle loro case all’estero: Landry, Zwerger, Zgraggen, Hedlund. Il 27 luglio, in occasione della presentazione ufficiale ai tifosi, saranno tutti qui. Anche perché il giorno dopo inizierà il campo d’allenamento vero e proprio.

Tierney e Petan

Questo blocco di allenamenti a organico ridotto proseguirà fino a metà luglio, poi i biancoblù avranno qualche giorno di riposo. «Meritato», dice Luca Cereda, soddisfatto dell’attitudine e della voglia mostrate dai suoi ragazzi. «Ogni anno si riparte con nuove dinamiche. In estate, poi, sono tutti soddisfatti del loro ruolo, perché il coach non ha ancora fatto nessuna scelta (ride, ndr.)».

Alcune scelte importanti le ha invece fatte il direttore sportivo Paolo Duca, in accordo con il «Cere». Il riferimento è ai due nuovi attaccanti canadesi annunciati negli scorsi giorni. «L’ingaggio di Chris Tierney – spiega il tecnico di Sementina – risponde alla volontà di avere un centro solido, efficace a tutta pista, che potesse darci una mano in attacco, ma anche in difesa, in inferiorità numerica e negli ingaggi, una sua specialità. Nic Petan, invece, è un’ala offensiva, che può giocare anche al centro – dandoci quindi una certa flessibilità – e che da giovane, sui 20 anni, era un fenomeno a livello mondiale».

Seguire il trend

Con DiDomenico, Petan e l’attaccante straniero mancante (Joly?), la creatività dell’Ambrì Piotta 2025-26 sarà più all’ala che al centro. «Quel che è certo è che vogliamo giocare nel modo più offensivo possibile», dice Cereda. «L’hockey sta andando in questa direzione a livello globale, le partite si vincono segnando almeno un gol e abbiamo puntato su qualcuno che ci desse una mano a trovare i punti e le reti che abbiamo perso con la partenza di Kubalik e Maillet. Le ali ci daranno – o almeno lo speriamo – un aiuto in questo senso, mentre i centri ci garantiranno la stabilità di cui abbiamo bisogno. Anche se poi, al giorno d’oggi, non si parla più tanto di centri e ali, ma di attaccante 1, attaccante 2 e attaccante 3. Tutti devono fare un po’ tutto». Alla base del mercato leventinese, c’è stata la decisione di puntare su due soli difensori stranieri: «Già l’anno scorso, quando non giocava Kodie Curran, ci siamo trovati bene con questa formula. Sappiamo di avere ancora dei cantieri aperti, soprattutto dietro, ma ripeto: si va verso un hockey offensivo, che vuole tenere il disco in zona d’attacco. Poi, ovviamente, per vincere serviranno anche l’equilibrio e le prestazioni dei portieri. Confidiamo inoltre che i nostri difensori svizzeri possano fare un passo in avanti, soprattutto a livello di costanza. L’anno scorso era un po’ mancata».

Poker di giovani

Mercoledì l’HCAP ha annunciato l’ingaggio di quattro giovani di buone speranze: il portiere Nassim Jaafri-Hayani, il difensore Luc Bachmann e gli attaccanti Cyril Pont e Tommaso Madaschi. «Ormai da diversi anni vogliamo avere a disposizione tre portieri e l’ingaggio dell’ex Ginevra va visto in quest’ottica», spiega il tecnico leventinese. «Bachmann è un difensore interessante, che potrebbe dare una mano a un reparto in cui siamo un pelino più corti. I due attaccanti sono due giovani di prospettiva, che fin qui hanno fatto bene e che vogliamo mettere alla prova da noi. Nel corso della stagione vedremo che passi faranno questi quattro ragazzi e quanto spazio riusciranno a ritagliarsi. Noi abbiamo voglia di scoprirli e loro hanno voglia di farsi scoprire».

Portieri e stabilità

A livello di portieri, le gerarchie sono ancora tutte da definire. «Parlerà il ghiaccio», afferma il «Cere». «Il vantaggio, rispetto agli scorsi anni, è che indipendentemente da chi giocherà tra i pali potremo schierare sei stranieri di movimento. Volevamo maggiore stabilità nel line-up e affiancando Wüthrich a Senn abbiamo trovato una buona soluzione. Chi aiuterà maggiormente la squadra a vincere, giocherà titolare, ma a fine luglio partiranno alla pari».

A destabilizzare il line-up potrebbe essere l’eventuale ingaggio di un settimo straniero. Che, sembra di capire, presto o tardi arriverà. «L’anno scorso siamo partiti addirittura con otto e non è stata una buona esperienza. Gestirli è stato molto complicato, ha tolto certezze a tutti e nel limite del possibile è una situazione che non vogliamo rivivere. Tendenzialmente, nessuna squadra inizia e finisce la stagione con sei import. L’arrivo del settimo è solo una questione di tempo, dettata anche dagli infortuni. Tra settembre e inizio novembre giocheremo tante partite, quasi la metà della regular season. Vogliamo creare maggior stabilità possibile sul ghiaccio, ma anche poter sempre contare su sei stranieri in forma. Il mercato è sempre in evoluzione. A settembre vedremo chi ci sarà».