«Volevo già Joly quando era in Finlandia, ma il Lugano era stato più veloce»

Nessuno dei 35 gol e dei 49 assist messi a segno da Michael Joly in due stagioni con la maglia del Lugano ha trovato spazio nel video di highlights con cui l’Ambrì Piotta ha dato il benvenuto al suo nuovo attaccante straniero. Derbylandia, in fondo, è anche questa. Liberato il 10 giugno dai bianconeri nonostante un altro anno di contratto, il 30.enne ha dunque trovato una nuova squadra senza fare troppa strada. La notizia, nell’aria da settimane, è stata ufficializzata oggi. Joly ha firmato per una sola stagione. «Una soluzione che soddisfa entrambe le parti e che non esclude nulla per il futuro», ci dice il direttore sportivo leventinese Paolo Duca. «La prima cosa che ho pensato quando ho firmato con i biancoblù, è che ci saranno molte emozioni e tanto divertimento», dice Joly in un altro video postato dall’HCAP. «So che i tifosi dell’Ambrì sono speciali e posso promettere loro che darò sempre il massimo».
Poker canadese
A parlare sarà il ghiaccio, ma sulla carta è un gran colpo. Il terzo in pochi giorni, dopo gli ingaggi di Chris Tierney e Nic Petan. Insieme a Chris DiDomenico, questi giocatori formeranno dunque un quartetto di attaccanti canadesi: «Ma la loro provenienza è casuale, non abbiamo fatto mercato pensando al passaporto, ma alle caratteristiche tecniche e caratteriali dei giocatori. Rispetto a Tierney e Petan, Joly conosce già il Ticino e il campionato svizzero, dunque non avrà bisogno di un periodo d’adattamento. Questo è sicuramente un valore aggiunto».
Eric e Manix
Michael Joly è la classica opportunità di mercato che si presenta inaspettata. «Un mese fa non potevamo certo immaginare che i bianconeri si separassero da lui, ma stiamo parlando di un giocatore che avevo già iniziato a seguire quando era in Finlandia. Mi ero interessato a lui, ma il Lugano era stato più veloce», spiega «Duke». «Cercavamo un’altra ala forte offensivamente e Joly ha esattamente questo profilo. Ha la capacità di creare occasioni da rete anche dal nulla e a 30 anni ha un’età interessante. Inoltre – prosegue il ds – Joly conosce molto bene il nostro assistente allenatore Eric Landry, essendo entrambi di Gatineau. Sono 6 o 7 anni che Michael si allena con lui e con suo figlio Manix durante l’estate». «In effetti io e Manix abbiamo già discusso del nostro futuro insieme e siamo entrambi eccitati all’idea», racconta ancora Michael Joly.
Alla ricerca dell'equilibrio
Luca Cereda lo aveva detto mercoledì: «Vogliamo giocare nel modo più offensivo possibile: l’hockey sta andando in quella direzione a livello globale e abbiamo deciso di puntare su alcuni giocatori che ci dessero una mano a trovare reti e punti». Il tecnico di Sementina ha aggiunto che per vincere servono comunque sempre solidità difensiva, bravi portieri ed equilibrio. Un aspetto ribadito da Duca: «Essere più offensivi non significa attaccare in cinque e sbilanciarsi. Quello che vogliamo è essere più veloci nella transizione e mettere ancora più sotto pressione gli avversari. Ma alla base di ogni vittoria resta la difesa». Vien da chiedersi se i profili individuati per rinforzare la squadra permetteranno all’Ambrì Piotta di trovare questo equilibrio: «Noi siamo convinti di sì, non c’è pericolo in questo senso», conclude il direttore sportivo.
I motivi di un addio
Il Lugano, lo ricordiamo, ha deciso di rinunciare a Joly proprio per le sue caratteristiche: «Ho grande rispetto per le qualità offensive di Michael e per la sua persona e gli auguro ogni bene per la sua carriera. Ma, quando immagino il Lugano del futuro che sto cercando di disegnare, non vedo come il suo modo di giocare si possa adattare», aveva spiegato Janick Steinmann. Se ne pentirà?