Hockey

«La Coppa Spengler non c'entra»

«I tiri si possono bloccare anche da stanchi»: Luca Cereda tira le orecchie alla sua squadra dopo la pesante sconfitta subita alla Gottardo Arena contro lo Zurigo
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Massimo Solari
02.01.2024 23:47

Il 14 ottobre scorso, la Gottardo Arena aveva vissuto una delle serate più magiche del 2023. Una specie di miracolo. Con lo Zurigo rimontato di due reti nel finale e poi battuto a inizio overtime. L’anno nuovo, in casa biancoblù, si è aperto agli antipodi. Una sfida senza storia. Un incubo, anche. Sì, perché i Lions non hanno avuto pietà, travolgendo la squadra di Luca Cereda con addirittura sette reti. È la peggior sconfitta della stagione. «Una sconfitta pesante» ammette uno sconsolato Dario Bürgler al termine dell’incontro. «In tutte le zone della pista, e soprattutto in termini di esecuzione, siamo stati meno bravi dell’avversario». L’Ambrì, in effetti, è parso non avere strumenti per fronteggiare una formazione trascinata da un intrattabile Malgin. «Di sicuro avremmo dovuto iniziare la gara in modo diverso, giocando più semplice ed evitando di finire subito in inferiorità numerica» prosegue Bürgler. Già, lo Zurigo è scappato subito nel punteggio, così come non ha permesso ai biancoblù di aggrapparsi al match una volta accorciato con Pestoni in avvio di secondo periodo.

«Scilacci? La nota positiva»

La semplicità e la determinazione nel gestire il disco, dicevamo. A mostrarla è stato almeno Nadir Scilacci, 20 anni il prossimo 15 febbraio e all’esordio in National League. «È l’unica nota positiva della serata» sottolinea coach Cereda. «Nadir ha giocato bene e con coraggio». Meno, appunto, hanno fatto i compagni. «Mi limito a fornire due dati» afferma l’allenatore ticinese: «Lo ZSC ha vinto 62 ingaggi, noi 38. Loro hanno bloccato 22 tiri, noi 14. Insomma, se vuoi battere una squadra così forte devi essere disposto a pagare un certo prezzo. Cosa che non abbiamo fatto». La serie positiva di tre successi si è dunque interrotta nel peggiore dei modi. Sommandosi all’amarezza per una Coppa Spengler conclusa anzitempo. «Se il torneo di Davos ha pesato? No, se c’è da fermare un tiro lo puoi fare anche da stanco» rileva il Cere, che le ha provate tutte, sostituendo Conz con Juvonen al 28’ e rimescolando i terzetti offensivi nel terzo tempo. Tim Heed, invece, non ce l’ha fatta dopo il colpo subito alla testa contro il Frölunda. «Venerdì, prima della partita con il Rapperswil, rivaluteremo le sue condizioni» taglia corto Cereda. Il suo messaggio, d’altronde, non guarda ai singoli. «Ma alla squadra e alla tirata d’orecchie che ha subito».

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