La fame di bomber Francisco Aguirre per far volare in alto il Collina d’Oro

Facciamo un balzo all’indietro e torniamo al 2006. Siamo a San Gallo e allo stadio Espenmoos arriva il Basilea. I renani sono la miglior squadra del paese, dominano in Svizzera e pure nell’Europa che conta si tolgono parecchie soddisfazioni. Quel giorno fa caldo e il clima è reso ancor più bollente da un giocatore: Francisco Aguirre, un argentino arrivato prima in Ticino e poi sbarcato oltre San Gottardo. Taglia sul primo palo, si libera del suo diretto marcatore e con il piatto del piede realizza la rete del 3-2. Il Basilea è sconfitto e per lui è addirittura la terza gioia personale. Lo stadio è in delirio, per un gol da rapace dell’area di rigore, che soprattutto dimostra la fame del «Chancha». Quella voracità non l’ha persa e oggi vuole trasmetterla ai suoi ragazzi del Collina d’Oro, per la prima volta nel campionato di Seconda Interregionale. E l’inizio, numeri alla mano, è stato ottimo. «È vero, siamo partiti bene e sono soddisfatto. La squadra sta dimostrando di avere grande qualità. Ci alleniamo bene, c’è ottima disponibilità da parte dei ragazzi e i risultati si vedono». Nel Gruppo 4 la formazione di Aguirre è ancora imbattuta nelle prime sei partite: tre vittorie e altrettanti pareggi. Sabato il Collina d’Oro ha sconfitto l’Hergiswil. «Il campo era pesante, complice la pioggia, non era facile andare lì e tornare con il bottino pieno. Nei primi minuti eravamo un po’ contratti, poi le cose si sono messe decisamente meglio e credo che il risultato di 2-1 sia giusto. Sono orgoglioso della nostra reazione, siamo andati sotto e l’abbiamo girata». Con Francisco Aguirre ci spingiamo un po’ più in là, le prime sei partite sono state archiviate e i suoi ragazzi hanno rotto il ghiaccio con la nuova categoria. E allora, dove potrà arrivare il Collina d’Oro? «Vogliamo rimanere incollati al treno di testa. Dopo la pausa potremo capire se dovremo guardarci le spalle o possiamo puntare in alto». L’ambizione dalle parti di Gentilino di certo non manca e lo si è visto nella scalata dalla Terza fino alla Seconda Interregionale.
Due ex professionisti
Ma facciamo un passo indietro, la stagione per il Collina d’Oro era cominciata in maniera particolare. La scelta per la panchina inizialmente era ricaduta su Manuel Rivera, un altro ex giocatore dal passato glorioso. Un matrimonio che durò il tempo di un battito di ciglia ed ecco l’argentino cresciuto nel Banfield. «Non mi aspettavo un inizio così. Per me, per i ragazzi e per la società è tutto nuovo, dobbiamo alzare l’asticella giorno dopo giorno. In questa categoria non puoi mollare un secondo».
Il nuovo che avanza
Aguirre ha vissuto di calcio, giocando in Svizzera e pure all’estero. Un attaccante formidabile, come le sue medie realizzative. Nel Collina c’è un bomber alla Aguirre? «Difficile rispondere. La società ha lavorato egregiamente per darmi una squadra all’altezza. Ci sono ottimi giocatori, ma se devo citarne uno parlo di Magnetti. Non ha bisogno di presentazioni, ci sta dando una grande mano soprattutto grazie alla sua esperienza». Come detto in precedenza ha calcato palcoscenici prestigiosi e del calcio Aguirre apprezza in particolare la passione e il calore della gente. Dal campo alla panchina il passo è stato breve, ma l’ambizione al bomber non manca. «Certo, mi piacerebbe allenare ai massimi livelli. Oggi sono qui e ringrazio per la splendida opportunità la società. Di sogni ne ho parecchi e per questo cerco di lavorare intensamente ogni giorno. Vedremo cosa mi riserverà il futuro, l’obiettivo è però di rimanere per tanti anni nel mondo del calcio. È troppa la passione che ho. Amo e amerò sempre il pallone».
Le altre ticinesi
Guardando la classifica, sopra i luganesi di un punto troviamo il Mendrisio secondo in classifica, che nel fine settimana ha pareggiato nel derby contro il Gambarogno-Contone. Risultato a occhiali con rigore sbagliato da Bini per i momò. L’Ascona ha invece battuto per 3-2 in rimonta l’Eschenbach con le reti di Grilo, Tonsi e Facundo Pino. Si tratta della seconda vittoria stagionale per i locarnesi. Gianluca Pusterla