Verso Euro 2024

La Germania è dietro l'angolo: ma che cosa farà discutere?

Venerdì sera si apre il torneo con la sfida tra la Germania e la Scozia - Vent’anni dopo il clamoroso exploit della Grecia una nuova impresa appare poco verosimile - Sullo sfondo la politica, tanti campioni al tramonto e alcune belle storie individuali da raccontare
L'Allianz Arena di Monaco, sede del match inaugurale tra Germania e Scozia. ©EPA/ANNA SZILAGYI
Massimo Solari
11.06.2024 06:00

Cresce l’attesa. Si sprecano i pronostici. Da venerdì, alle 21, parlerà soprattutto il campo. Sì, ci siamo quasi. Euro 2024 e la Germania sono dietro l’angolo. E gli spunti di discussione, per l’appunto, non mancano. Vediamone alcuni.

Chi è, quindi, la grande favorita per il successo finale?

Stando a Opta, sito specializzato in statistiche calcistiche, la selezione più accreditata per la conquista dell’Europeo è l’Inghilterra. Alla squadra di Southgate sono riconosciute il 19,9% di probabilità. Subito dietro la Francia (19,1%), mentre più staccate risultano Germania (12,4%), Spagna (9,6%) e Portogallo (9,2%). E la Svizzera? È piazzata al 13. posto, con l’1,2% di chance di trionfo. L’accesso dei rossocrociati ai quarti di finale, per contro, si situa al 25,6%. Oddio, si tratta di dati e speculazioni. Sulla Grecia campione, vent’anni fa, non avrebbe scommesso nessuno. Sappiamo com’è andata a finire. Di più: come nel 2004, anche la stagione agli sgoccioli ha conosciuto delle imprese pazzesche. Allora si registrarono gli exploit di Porto (Champions League), Valencia (Liga e Coppa UEFA), Werder Brema (Bundesliga e Coppa di Germania), Middlesbrough (Coppa di Lega inglese), Real Saragozza (Copa del Rey) e Arsenal (vincitore della Premier senza perdere un turno). Vi ricorda nulla? Certo, la recente striscia clamorosa del Bayer Leverkusen, nuovo campione di Germania. Senza dimenticare Atalanta e Olympiacos - eccola la Grecia, di nuovo - capaci di imporsi per la prima volta sulla scena internazionale in Europa e Conference League.

Come ogni grande appuntamento sportivo non mancheranno strascichi e addentellati politici. Quali i temi principali sullo sfondo?

Prima facciamo tre passi indietro e torniamo all’Europeo itinerante disputato nel 2021. Tra i partecipanti all’ultima rassegna continentale figurava pure la Russia. Non solo: a ridosso dell’inizio del torneo, proprio Mosca chiese e ottenne dall’UEFA di far modificare le divise dell’Ucraina. Il motivo? La maglietta venne considerata «politica» per il suo riferimento alla Crimea, sia nella cartina della nazione riprodotta sul tessuto, sia per la menzione «Gloria ai nostri eroi». Incredibile, certo, considerato che 8 mesi più tardi Mosca avrebbe dato il la all’invasione dell’Ucraina e - quale risposta subitanea - Nyon avrebbe squalificato a tempo indeterminato le nazionali russe. La guerra è ancora in corso. E, infatti, a Euro 2024 ci sarà solo l’Ucraina. Il tema, inevitabilmente, potrebbe dunque riemergere durante il torneo, a maggior ragione se la stessa formazione di ct Rebrov ne farà un cavallo di battaglia. Buona parte del continente è schierato con Kiev, ma qualche voce fuori dal coro o comunque indecisa non manca. Una Nazione su tutte: la Georgia, qualificata per la prima volta a un Europeo e spaccata al suo interno tra fronte pro-UE e filoputiniani. Per dire: l’ex Milan Kakhaber Kaladze, oggi sindaco di Tbilisi, non ha mai nascosto il feeling con il Cremlino e le sue leggi. Discorso analogo per il premier ungherese Viktor Orban, quello slovacco Robert Fico (vittima di un attentato a metà maggio) e il presidente serbo Aleksandar Vucic.

È vero che il ruolo di numero 9 rischia di venire oscurato a Euro 2024?

In un mondo dominato da ali e falsi nueve è possibile, sì. Anche perché quanti «nove» autentici sono rimasti? Scorriamo le rose e appuntiamo pochi nomi in grado di fare la differenza: Harry Kane, Marcus Thuram, il grande talento sloveno Benjamin Sesko. A elementi come Romelu Lukaku,Cristiano Ronaldo, Robert Lewandowski, Kai Havertz, Alvaro Morata, Dusan Vlahovic e Gianluca Scamacca è per contro lecito affiancare un punto di domanda. Riusciranno a rendere per davvero? Con la presenza di Breel Embolo sempre incerta - e pure qui non parliamo di un «9» classico - la questione investe pienamente anche la nazionale svizzera e le alternative Zeki Amdouni e Noah Okafor.

Ma come, sono stati ancora convocati?! Già, quello del 2024 è un Europeo per vecchi. Sono diversi, infatti, i giocatori intramontabili presenti pure in Germania.

Proprio la selezione di casa, per l’occasione, ha rispolverato Toni Kroos, che dopo il torneo - guarda caso - appenderà gli scarpini al chiodo. In porta i tedeschi si affideranno oltretutto al sempiterno Manuel Neuer. Andando in ordine sparso, dovrebbe inoltre trattarsi dell’ultimo Europeo per i seguenti giocatori: Sommer, Shaqiri (Svizzera), Modric, Perisic (Croazia), Kjaer, Eriksen (Danimarca), Tadic (Serbia), Walker (Inghilterra), Lewandowski (Polonia), Giroud (Francia), Ronaldo e l’immancabile Pepe (Portogallo).

Sul carrozzone europeo sono saliti in molti. Altri, e pensiamo a elementi come Jack Grealish, sono stati scaricati sul più bello. Vi sono poi dei ritorni insperati e al contempo romantici: dal citato Toni Kroos a Josip Ilicic.

Quella del fantasista sloveno è forse la storia più bella da raccontare. D’altronde si tratta di un calciatore unico, per talento, qualità e imprevedibilità delle giocate. Riuscire a strappare la convocazione per un grande torneo a 36 anni è di per sé degno di nota. Ilicic, però, non vestiva la maglia della Slovenia dal 2021. Da quando, cioè, la depressione lo aveva messo k.o., costringendolo a lasciare l’Atalanta, ultimo teatro italiano per la sua classe sopraffina. Travolto dagli effetti della pandemia sul piano psicologico, nell’ottobre del 2022 Ilicic aveva deciso di ripartire da un ambiente più tranquillo. Da Maribor. Casa. Ebbene, nell’ultimo campionato sono arrivati 8 gol e 11 assist. È tornato il sereno, anche, portandosi appresso la chiamata per Euro 2024.

Gli stadi che ospiteranno il torneo hanno una particolarità. Quale?

Beh, sul piano delle infrastrutture la Germania non dovrebbe sfigurare. E, appunto, la natura degli impianti prescelti per dare vita a Euro 2024 ne è la dimostrazione. Basti pensare che in cinque arene su dieci - la metà insomma - giocano compagini che nella stagione 2024-25 militeranno in 2. Bundesliga. L’Olympiastadion di Berlino è la casa dell’Hertha, il Volksparkstadion ospita l’Amburgo, la Merkur Spiel-Arena il Fortuna Düsseldorf, fresco di spareggio perso con il Bochum, la Veltins-Arena di Gelsenkirchen appartiene allo Schalke 04, mentre il RheinEnergieStadion - sede dell’esordio rossocrociato - ha appena conosciuto la retrocessione del Colonia.Completano la lista l’Allianz Arena (Monaco), il Signal Iduna Park (Dortmund), la MHPArena (Stoccarda), il Deutsche Bank Park (Francoforte) e la Red Bull Arena (Lipsia).

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