Pallacanestro

La SAM bada unicamente al sodo, Lugano travolto dallo Swiss Central

Gli uomini di Gubitosa si fanno paura ma alla fine superano a Nosedo il Boncourt – I Tigers tornano in Ticino con le ossa rotte
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Mattia Meier
31.03.2022 00:01

Se, come scrivevamo qualche settimana fa dopo l’impegno casalingo con Neuchâtel, ci sono vittorie utili per la classifica e per il morale, ce ne sono altre che a tirar le somme vengon buone per i due punti e poco altro. Ma anche tanto basta. È quel che si può dire della vittoria di ieri sera della Spinelli contro Boncourt, arrivata dopo 40 minuti passati a soffrire più del dovuto, sicuramente più di quanto la distanza, in classifica e in campo, sembrava indicare prima della palla a due. Succede, soprattutto nelle serate in cui gli stimoli non sono esattamente quelli delle grandi sfide, in particolar modo in questo periodo della stagione al quale la SAM, quanto meno per quel che riguarda la mera classifica, non ha più molto da chiedere, e succede anche quando inizi a specchiarti troppo presto, pensando basti trovare un minimo buon vantaggio per chiudere la pendenza. I due punti sono arrivati comunque, e quindi meglio così, gli stimoli giusti lo faranno quando sarà il momento. È tornato invece in Ticino con le ossa rotte il Lugano, travolto a Lucerna dai padroni di casa dello Swiss Central.

Serata poco brillante

Non una serata particolarmente brillante quella della squadra della collina come dicevamo, uscita comunque vincente grazie alla capacità di far valere talento e centimetri sotto canestro di Nikolic (doppia doppia da 24 punti e 12 rimbalzi) e Marko Mladjan (18 e 10 per lui), di armare quando serve la mano di Kovac (14 con 3/7 dalla lunga distanza), e la mano ferma dalla lunetta (27/30 finale). Ci ha messo del suo anche il neo arrivato Tyrtyshnyk, guardia dinamica con buone mani, alla sua prima scollinata in doppia cifra con la canotta biancorossa. Per fargli posto, ancora una volta coach Gubitosa ha tenuto in borghese Williams (oltre al degente Dusan Mladjan), la cui assenza nelle retrovie si è però fatta sentire.

Difesa che sarebbe servita a Boncourt per tener più vivo il buon inizio, con un 4/4 dai tre punti buono a  dare subito agli ospiti l’occasione della fuga (4-12 dopo 2’). Il tempo di aggiustare un paio di ingranaggi, e Massagno ha risposto con un 18-2 di parziale che ha dato a sua volta l’impressione che i ticinesi potessero già prendere il largo (22-14 al 7’), grazie al lavoro di tutti. 33 i punti del primo quarto con il 77% al tiro (10/13) apparente preludio per una serata in carrozza, diventata però zucca nel secondo, chiuso con un brutto 3/19 dal campo, con la SAM specchiatasi troppo presto e sfruttato da Kozic e compagni non solo per rimanere in partita, ma per addirittura andare al giro di boa avanti (46-47), con Brent Jackson a quota 17. Ritrovata un minimo di «verve» al rientro dagli spogliatoi, la Spinelli ha provato nuovamente la fuga, ritrovandosi però gli avversari sempre lì vicini,  con la difesa incapace, per una sera, di dare quel giro di vite visto che ha caratterizzato il mese di marzo dei ragazzi di Gubitosa e quindi permettere loro di creare un solco davvero decisivo. È sembrato esserlo il +16 del 34’ (81-65), vanificato da un nuovo calo di tensione arrivato subito dopo e sfruttato dall’altra parte con uno 0-7 (83-75 36’) che ha dato tutto un altro senso al finale, con i giurassiani arrivati fino al -3 (88-85) a 50 secondi dalla fine, respinti poi definitivamente da un gioco da tre punti di Mladjan e dalla freddezza di Taylor dalla lunetta che ha scacciato definitivamente i fantasmi di un’eventuale sconfitta indolore sì per la classifica ma che avrebbe anche potuto suonare come un campanello di allarme.

Lugano travolto

È uscito invece con le ossa decisamente rotte il Lugano dalla trasferta in casa degli Swiss Central. Ritrovato Criswell dopo l’isolamento (e a questo punto verosimilmente destinato a rimanere fino a fine stagione), i bianconeri sono rientrati in Ticino tramortiti da un -46 (114-68) non scusabile solo con la differenza di valori in campo. Vero, i playoff rimango ancora alla portata, ma matematica a parte questa squadra non sembra avere al momento né argomenti né la decantata voglia per raggiungerli. L’augurio è che almeno le ultime uscite rendano maggiore gloria ai colori bianconeri. Almeno a livello di attitudine.