Golf

La Tigre non demorde e sogna un nuovo taglio

Tiger Woods è tornato al Masters di Augusta, il Major che ha vinto cinque volte - Per l’americano si tratta della seconda gara stagionale dopo il ritiro al Genesis Invitational
Tiger Woods, quindici titoli del Grande Slam all’attivo, ha deciso di rimettersi ancora una volta in gioco. ©AP/Jason Getz
Raffaele Soldati
09.04.2024 23:45

Torna il Masters di Augusta, primo dei quattro Major stagionali, e torna Tiger Woods. Non ci sono dubbi, è lui il giocatore che più di tutti calamita l’attenzione dei media e del pubblico. «Non cercate il suo nome nei titoli di coda, non è arrivato il momento. Tiger è ancora qui. Nonostante infortuni e operazioni, incidenti d’auto e dolorose riabilitazioni, lui non se ne va. Ogni volta che la storia sembra chiudersi, dice a tutti che bisogna avere pazienza, che la parola fine non è ancora stata scritta». Poche righe lette sulle riviste specializzate che danno però l’idea della stazza del personaggio. Cinque vittorie ad Augusta e 15 nelle prove del Grande Slam, a tre lunghezze dal primato di Jack Nicklaus. È impensabile che possa raggiungerlo. Ma oggi sono altri gli obiettivi di Tiger, che è al suo secondo torneo stagionale dopo la sfortunata partecipazione al Genesis Invitational in febbraio dove è stato costretto al ritiro per un malore. Si era parlato di influenza. Ma tutti sappiamo che l’ex fenomeno fatica a camminare per 18 buche di fila. Alla sua ventiseiesima presenza al Masters, Woods non figura nella lista dei favoriti. Come potrebbe? Sogna solo di potersi nuovamente rimettere in gioco. Una sfida con sé stesso. Al massimo - e sarebbe già una fantastica impresa - potrebbe diventare il primo giocatore della storia a superare il taglio per 24 volte di fila. Nella scorsa edizione del torneo aveva eguagliato i primati realizzati da altri storici campioni come Gary Player (1959-1982) e Fred Couples (1983-2007). Si potrà dire che tra il superamento del taglio e la conquista del successo c’è il mare. Verissimo. Ma dopo quanto successo a Tiger nel recente passato è davvero eccezionale quanto l’americano si è proposto di fare: presentarsi una volta ancora al «tee» di partenza.

Il primato di Nicklaus

Gli amanti delle statistiche amano ricordare che il più vincente ad Augusta è ancora il mitico Jack Nicklaus. Con un primato di sei successi - l’ultimo conquistato nel 1986 a 46 anni e 82 giorni - l’Orso d’Oro precede in questa graduatoria lo stesso Woods. Il quale è invece stato il più giovane a ricevere la «Green Jacket», la giacca verde che spetta al vincitore. Correva l’anno 1997 e Tiger allora aveva appena 21 anni e 104 giorni. Impressionò tutti e si impose con 12 lunghezze di vantaggio sul più immediato inseguitore. Altri tempi, un’altra Tigre. Una delle ultime immagini in campo del giocatore risale al novembre dello scorso anno, quando giocò ad Orlando (Florida) con il figlio Charly in un torneo particolare, anche se spettacolare, il PNC Championship. In pratica una sorta di esibizione con padri illustri e figli d’arte. In quell’occasione Tiger disse che non aveva avvertito grandi dolori.

I nuovi campioni

Ma torniamo a questo Masters - domani il via, domenica la conclusione - come sempre caratterizzato dalla partecipazione di tanti campioni. Scottie Scheffler sogna di bissare il successo ottenuto nel 2022 e intende inoltre confermare il suo attuale strapotere legittimando il suo ruolo di numero uno al mondo. «Peraltro è in gran forma - si legge sul sito della «Gazzetta dello sport» - che ha indicato i suoi più recenti exploit. «Nelle otto gare del 2024 - si precisa - ha vinto due volte (Arnold Palmer Invitational e The players), in altre cinque ha terminato tra i top ten (...) concedendosi anche il titolo dell’Hero World Challenge a dicembre». Se Scheffler è l’uomo da battere, si presenta con grandi ambizioni anche Jon Rahm, vincitore lo scorso anno, detentore della «Green Jacket» e quarto spagnolo a firmare il torneo quarant’anni dopo il primo successo del compianto Severiano Ballesteros. Occhio naturalmente anche a Rory McIlroy, che insegue l’unico Major assente nel suo eccellente palmarès. Secondo nel 2022, il nordirlandese fallì clamorosamente l’impresa nel 2011. Allora giovanissimo, crollò nell’ultimo giro (80/+8).