Riga in mezzo

L'ambasciata di Putin è in «Via dell'indipendenza ucraina»

Il consiglio comunale della capitale lettone ha rinominato la strada in sostegno a Kiev - Nell'edificio di fronte è esposto un manifesto del presidente russo con le sembianze di uno scheletro
Fernando Lavezzo
23.05.2023 06:00

Vi abbiamo già raccontato delle bandiere ucraine disseminate in tutta Riga. Soprattutto nei luoghi istituzionali. La più efficace testimonianza della solidarietà lettone nei confronti del popolo ucraino, però, si trova… all’ambasciata russa. Un bell’edificio ai margini del quartiere Art Nouveau, protetto da un paio di agenti della polizia municipale e da un semplice nastro separatore che percorre tutto il marciapiede adiacente. Lì si trova l’unica bandiera russa che abbiamo visto in dieci giorni di Mondiale. L’indirizzo? Tenetevi forte: «Via dell’indipendenza ucraina». Proprio così. Fino al marzo del 2022 l’ambasciata russa si trovava in Via Antonijas. Una decina di giorni dopo l’invasione, però, il consiglio comunale della capitale lettone ha deciso di rinominarla - come è capitato anche in altri Paesi - manifestando così il suo sostegno a Kiev. Per assicurarsi che tutti comprendessero la portata del gesto, è stato installato un cartello: «Il nome della strada è dato in onore dell’eroica lotta dell’Ucraina contro la guerra iniziata dalla Federazione russa nel 2022».

Non è tutto: nell’edificio di fronte si trova il popolare Museo di Storia della Medicina. Sulla sua facciata, ben visibile dalle finestre dell’ambasciata russa, è appeso un grande manifesto rappresentante il volto di Vladimir Putin con le sembianze di uno scheletro. «Con questo manifesto esprimiamo il nostro sostegno all’Ucraina - si legge sul sito del museo - e, dalla nostra posizione vicina all’ambasciata di Mosca, facciamo una chiara dichiarazione contro la guerra». Lo scorso 24 febbraio, a un anno esatto dall’inizio del conflitto, un carro armato russo T72-B, neutralizzato dai soldati ucraini vicino a Bucha nel marzo del 2022, venne esposto al parco Kronvalda. Esatto: proprio di fronte all’ambasciata russa, dove è rimasto per oltre un mese.

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