«L’Ambrì premia sempre chi è disposto a tutto per la squadra»

«I peggiori 20 minuti della nostra stagione». René Matte, assistente di Luca Cereda, non usa giri di parole per descrivere il periodo centrale di martedì sera a Friburgo, nel quale l’Ambrì Piotta ha concesso 5 reti, buttando via quanto di buono aveva fatto in un primo tempo chiuso in vantaggio per 2 a 0. «Dopo l’intervallo abbiamo incassato un gol sfortunato, poi è arrivato subito il 2-2. Il pubblico di casa, fin lì ammutolito, si è acceso. E la gara ha preso una piega diversa da quella che avremmo voluto», ci spiega Zaccheo Dotti. «Siamo ancora riusciti a rimettere il naso davanti per due volte, ma non abbiamo più ritrovato la necessaria disciplina. E il Friburgo ha sfruttato il power-play per andare in fuga».
Il piano inclinato
Sembra la teoria del piano inclinato citata da Aldo, Giovanni e Giacomo in Chiedimi se sono felice: «Se mettete una pallina su un piano inclinato, la pallina comincia a scendere. E per quanto impercettibile sia l’inclinazione, inizia a correre e correre sempre più veloce. Fermarla, è impossibile. Ma per fortuna gli uomini non sono palline: basta un gesto, un’occhiata, una frase qualsiasi a fermare il corso delle cose». Ecco, alla BCF Arena quei gesti non si sono visti. Tutti hanno fatto un passo indietro. E per la prima volta in questo campionato, i biancoblù non sono riusciti a tenere in vita la gara fino alla fine. Il tutto dopo una serie di partite in cui era stata proprio la solidità difensiva a rendere felice lo staff tecnico. «È stata una serata difficile, ma non è il caso di farsi prendere dal panico o rimettere tutto in discussione», prosegue Zaccheo Dotti. «Noi continuiamo a credere nel nostro sistema difensivo. Purtroppo martedì sono successe due o tre cose contemporaneamente. Siamo stati meno attenti. E meno disperati nei duelli e nel bloccare i tiri. Non possiamo permettercelo, soprattutto in casa della capolista. Va poi detto che al Gottéron è andato tutto bene. Non cerco scuse, sappiamo bene di non aver fatto tutto giusto. Ma non è neanche il caso di farsi assalire dai dubbi. Una partita negativa non cancella quanto di buono abbiamo fatto finora a livello difensivo. Con pochi accorgimenti, già stasera a Zugo torneremo sulla buona strada».
Sulle spine
In questo campionato l’Ambrì Piotta ha alternato vittorie e sconfitte con regolarità, ma a ben guardare ha perso 3 delle ultime 4 partite. Ed è stato sconfitto nelle ultime 4 trasferte: Berna, Ginevra, Rapperswil, Friburgo. La sfida odierna alla Bossard Arena è dunque importante per evitare una prima striscia negativa. O, se preferite, per raddrizzare il famoso piano inclinato. «Questo nostro sali e scendi ci tiene sulle spine», afferma il minore dei fratelli Dotti. «D’altronde ci siamo abituati, perché per avere successo ad Ambrì bisogna dare ogni giorno il 100%. Alternare risultati positivi e negativi ci obbliga a cercare con più determinazione quella costanza imprescindibile per incamerare più vittorie che sconfitte. Stando sopra al 50% si entra in zona calda e si risale la classifica. Non resta dunque che lavorare sodo, come del resto abbiamo già fatto dopo il k.o. della BCF Arena». Ieri, infatti, i leventinesi si sono esercitati su quei duelli fisici venuti meno martedì.
Buoni ricordi
Lo Zugo è un avversario forte e in fiducia, reduce da 6 vittorie di fila. Contro la squadra di Dan Tangnes, però, i biancoblù riescono spesso a sfoderare prestazioni di spessore. La scorsa stagione, ad esempio, vinsero entrambe le gare giocate alla Bossard Arena. «È vero, da almeno due anni abbiamo sempre disputato buone partite contro di loro», conferma Dotti. «Non sarà facile, ma sapevamo sin dall’inizio che sarebbe stata una settimana tosta. Dovremo credere nei nostri mezzi, tenendo presente ciò che va migliorato. Ne abbiamo parlato, ci abbiamo lavorato. Saremo pronti».
Pagare il prezzo
La nuova difesa dell’Ambrì Piotta - con i titolari Fischer e Burren sostituiti da alcuni giovani - era una delle incognite di inizio stagione. Tolto il secondo tempo di Friburgo, fin qui le cose sono andate abbastanza bene, considerando in particolare la crescita di Terraneo, Pezzullo e Wüthrich. «I giovani si stanno facendo valere e il reparto sta lavorando bene», conferma «Zack». «Percepiamo che il nostro gioco difensivo, se è applicato al meglio e con il contributo di tutti, è un nostro punto di forza».
Con 16’50’’ di ghiaccio a partita, Zaccheo Dotti è il terzo difensore più utilizzato da Luca Cereda alle spalle di Tim Heed e Jesse Virtnanen. «Ricevere la fiducia da parte dell’allenatore fa sempre piacere. Non ci sono grandi segreti se non quello di lavorare e mostrare di essere disposti a tutto per aiutare la squadra. Ad Ambrì funziona così: chi è pronto a pagare il prezzo, riceve in cambio minuti di ghiaccio. Io cerco di scendere in pista ogni giorno con la stessa attitudine che mi ha portato fin qui, cercando di migliorarmi ulteriormente».
Al fianco di Heed, Zaccheo Dotti ha evidentemente compiti prettamente difensivi: «A tutti piacerebbe contribuire al gioco offensivo, ma bisogna essere coscienti di chi si ha al proprio fianco e adattare il proprio gioco di conseguenza. So benissimo che Tim ha molte più qualità offensive di me ed è normale che sia lui a prendere l’iniziativa in attacco. Io cerco di coprirgli le spalle al meglio e mi sembra che stia funzionando abbastanza bene. Abbiamo trovato una buona intesa».
L’analisi di Matte
Torniamo a René Matte: «Il secondo tempo di Friburgo non è colpa di qualcuno in particolare, ma di tutta la squadra. Abbiamo anche concesso tre reti di fila in inferiorità numerica, un esercizio che solitamente ci riesce bene. In generale, avremmo dovuto vincere più battaglie, più duelli. Gli uomini di Dubé hanno messo molti dischi sulla porta, creando molto traffico davanti al nostro portiere. In due o tre reti subite, Juvonen non ha potuto vedere il disco. Questa mancanza di costanza all’interno della partita ha fatto la differenza, ma non ho l’impressione che i nostri ragazzi abbiano mollato del tutto. Anche dopo il 6-4 abbiamo provato a rientrare, ma non è stato abbastanza. A Zugo abbiamo già una bella occasione di riscatto. La prima partita stagionale contro di loro, alla Gottardo Arena, era stata molto positiva, malgrado la sconfitta. Faremo di tutto per portare a casa i tre punti, dopodiché inizieremo a pensare alla sfida interna di sabato contro il Langnau. Una cosa per volta, come sempre».