L'appello del Giana: «È fondamentale accettare la realtà»

Il Lugano chiude la sua «regular season» con una partita sostanzialmente inutile. Per lui e per il suo avversario. La sfida di stasera contro un Rapperswil già in vacanza servirà soprattutto a far rifiatare (e a non rischiare) alcuni dei giocatori più sollecitati e a dare spazio a chi, ultimamente, non ne ha avuto. Soprattutto attingendo dal pozzo degli stranieri: da LaLeggia a Kempe, passando per l’ultimo arrivato, il difensore canadese Matt Tennyson. E chissà che Luca Gianinazzi non rimetta poi in discussione i suoi punti fermi anche in ottica play-in, cercando di ridare alla squadra quella stabilità venuta meno nelle ultime due gare contro Friburgo e Bienne. Due sconfitte contraddistinte da errori stupidi che hanno compromesso l’accesso diretto ai quarti di finale. «Chiaramente fa male», ammette Marco Müller. «Abbiamo lavorato tutto l’anno per finire tra le prime sei, ma non ci siamo riusciti, regalando sei punti a Friburgo e Bienne. Adesso la situazione è questa e dobbiamo accettarla, mostrando il nostro vero carattere. Non abbiamo altra scelta per andare ai playoff».
Errori da non ripetere
Sabato alla Tissot Arena il Lugano non è riuscito a portare in pista lo stesso livello di emergenza, di disperazione, proposto dai seeländer. Ora dovrà guardare avanti, prepararsi mentalmente per una sfida che si voleva evitare. Per i bianconeri sarà importante entrare, una volta per tutte, in modalità playoff. Sperando che quanto visto nelle ultime due uscite non si ripeta. «Dobbiamo essere più costanti, sfruttare le occasioni ed eliminare gli errori con il disco nel terzo di difesa e in zona neutra», prosegue «Mullo». «Aver reso facile la vita ai nostri avversari non è stato piacevole, ma personalmente non sono preoccupato. I problemi emersi contro Friburgo e Bienne si possono risolvere subito, dall’oggi al domani, ritrovando la concentrazione e semplificando il nostro gioco. È soprattutto una questione mentale. In questo senso, la gara con il Rapperswil ci aiuterà a ritrovare le buone abitudini. Tocca a noi ritrovare il feeling e arrivare pronti alla prima gara dei play-in, giovedì». Tornato in pista dopo un lungo stop, Marco dice di sentirsi fisicamente bene: «Ma sono soprattutto deluso e arrabbiato per le due sconfitte: non è stato il rientro che avrei voluto. Allo stesso tempo sono carico, perché vedo il potenziale di questa squadra».
Approccio mentale
Marco Müller attende l’ufficialità prima di commentare l’eventuale doppia sfida con l’Ambrì Piotta. Luca Gianinazzi, invece, non fatica ad immaginare lo scenario più incandescente: «Se sarà derby e non Ginevra, ci saranno meno chilometri da fare, ma anche tante emozioni in più». La priorità, per il Lugano, è metabolizzare l’amarezza per l’obiettivo mancato, sfruttando la partita casalinga con il Rapperswil per scaricare la frustrazione e ricalibrare la mira sui play-in: «Dobbiamo accettare la realtà, essere consapevoli di ciò che ci attende e farci trovare pronti. C’è poco tempo per preparare questa mini-serie di andata e ritorno, in cui ogni partita conterà per sé. Dovremo affrontarle una alla volta, come si dice sempre. Poter disputare la seconda gara in casa non fa molta differenza, anche se giocheremmo l’eventuale overtime davanti ai nostri tifosi. Conterà soprattutto il nostro approccio a livello mentale. Prima delle ultime due sconfitte, avevamo giocato molto bene difensivamente e fatto dei passi avanti come squadra. Non vediamo tutto nero».