Hockey

Le ambizioni dell'Ambrì Piotta non sono in miniatura

I biancoblù confermano gli obiettivi sportivi: «Puntiamo ai play-in e a difendere la Coppa Spengler» - Lombardi: «A livello finanziario l’ultima stagione ci ha sorriso, ma la situazione resta tesa e i tifosi hanno capito» - Duca: «Vogliamo ritrovare lo spirito combattivo»
Fernando Lavezzo
12.09.2023 19:45

Anche Inti Pestoni, il più basso dei biancoblù con i suoi 173 centimetri, sembra un gigante di fianco al modellino della Valascia, inaugurato oggi pomeriggio alla Swissminiatur di Melide. È lì, tra castelli, vette innevate e monumenti nazionali, tutti in scala, che l’Ambrì Piotta ha lanciato la sua stagione. Nonostante la location, gli obiettivi sportivi non si sono ridimensionati. «Puntiamo ai primi deici posti per qualificarci ai play-in», ha spiegato il direttore sportivo Paolo Duca. «Non sarà facile, ma crediamo di avere le carte in regola. Inoltre, torneremo alla Coppa Spengler per difendere il titolo». Non è tutto: «Vogliamo ritrovare lo spirito combattivo e il coraggio che la scorsa stagione, nei momenti decisivi, erano venuti meno. Soprattutto in casa».

Formatori d’eccellenza

Dopo un campionato concluso con le batterie scariche e l’amaro in bocca, in Leventina si sono presi il tempo per riflettere. «Abbiamo analizzato a fondo una stagione ricca di emozioni contrastanti, tra euforia e delusioni», ha detto Duca. «Siamo arrivati a una conclusione: la strategia giusta per l’Ambrì Piotta è sempre quella di essere un club formatore d’eccellenza. È la nostra realtà e la ribadiamo con orgoglio e convinzione. In quest’ottica, siamo soddisfatti di aver potuto aggiungere un allenatore al nostro vivaio, dopo averlo sacrificato durante la pandemia. Inoltre, abbiamo ricreato un comitato intorno al settore giovanile, presieduto da Gabriele Fransioli». Duca ha ringraziato i GDT Bellinzona e il Langnau per il loro impegno a favore dei Rockets. Al farm team di Swiss League, l’Ambrì Piotta ha girato ben nove giocatori: Fadani, Albis, Scilacci, Törmanen, Marha, Hedlund, Dufey, Schönmann e Schelldorfer.

Per quanto riguarda la prima squadra, il ds ha sottolineato l’innesto di un secondo assistente allenatore, Eric Landry, e del mental coach Corsin Camichel, oltre all’intenzione di giocare un hockey aggressivo, dinamico, veloce, fisico: «Trovare il modo per colmare i buchi lasciati dai partenti sarà una bella sfida». «Vogliamo anche essere all’avanguardia nelle metodologie di lavoro», ha aggiunto il coach Luca Cereda. Il capitano Daniele Grassi sarà assistito da Pestoni, Bürgler e - novità - da Kneubühler.

Circolo virtuoso

Il presidente Filippo Lombardi è tornato a parlare dei conti della stagione 2022-23, chiusi con un utile di 222 mila franchi. «Una prima storica per l’HCAP, ma anche altri club registrano cifre positive. Speriamo che tutto lo sport svizzero possa entrare in un ciclo virtuoso». La pianificazione sportiva resterà condizionata fino al 2026 dai prestiti COVID, che impongono limiti al budget della prima squadra. «Approfitteremo di questa fase per risanare le finanze, investire nello staff, nelle Girls, nel farm team, nei giovani. Insomma, per rinforzare l’Ambrì del futuro». «Restano un sacco di prestiti da rimborsare», ha poi chiarito il presidente riferendosi alla Gottardo Arena. «Il pubblico ha capito la situazione e, nonostante qualche critica, ha accettato l’aumento dei prezzi. Lo dimostrano gli oltre 5.300 abbonati». Venerdì sera, per l’esordio casalingo con il Rapperswil, i tifosi non troveranno più le impalcature sul tetto. «Non sembrerà più un cantiere», ha concluso Lombardi. «I debiti con aziende, fornitori e artigiani sono stati liquidati». Presto verrà concretizzato l’accordo con un terzo partner per il co-naming della pista.

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