Le Cavallette e il derby americano: «Basta alti e bassi, creiamo un gap»

Un paio di giorni per recuperare le forze e archiviare la pratica precedente. Poi via, di nuovo in campo. Almeno per questa settimana, il Lugano di Mattia Croci-Torti si ritufferà in una dinamica conosciuta fin troppo a fondo lo scorso autunno, quella dei turni infrasettimanali. Certo, a Cornaredo non riecheggerà la musichetta della Conference League. Ma la sfida odierna, contro un Grasshopper in grande spolvero, è comunque di quelle importanti. «E noi siamo molto felici di affrontarla a ridosso del successo ottenuto a San Gallo - rileva il tecnico bianconero -. Con l’entusiasmo generato dai tre punti del kybunpark, infatti, vogliamo ottenerne altrettanti contro le Cavallette. Sappiamo che con la nuova formula della Super League, questa è una fase cruciale. Non possiamo più permetterci un cammino fatto di alti e bassi. E soprattutto ulteriori passi falsi in casa».
«Più aggressivi e più efficienti»
Il compito dei sottocenerini, al cospetto di una squadra che nelle ultime cinque giornate ha fatto meglio di chiunque tranne che dell’YB, si preannuncia tuttavia arduo. Anche perché gli svizzero-tedeschi sono reduci da una clamorosa vittoria all’ultimo respiro nel derby contro i «cugini» dello Zurigo. E in riva al Ceresio si apprestano a dare vita a uno scontro tra club di proprietà statunitense. «Loro stanno iniziando adesso questo percorso assieme al Los Angeles FC, mentre noi sono due anni e mezzo che viviamo la dinamica con i Chicago Fire - prosegue il “Crus” -. Più che sul “derby” tra proprietà a stelle e strisce, allora, punterei il focus sul match in sé. E sulle sue implicazioni a livello di classifica. Non ci giriamo attorno: vogliamo creare un gap tra noi e le compagini che ci inseguono da vicino, comprese le Cavallette. Attenzione però: il “ghe-ze” è sempre un avversario tosto. Lo suggerisce la sua storia, e lo dice l’ultima partita disputata contro di loro, persa nonostante li avessimo dominati per novanta minuti. Senza dimenticare appunto il loro ottimo avvio di 2024, derby compreso. Hanno carattere e non mollano mai, ad immagine del loro allenatore Bruno Berner. Non ci regaleranno nulla, perciò dovremo essere particolarmente aggressivi ed efficienti sotto porta».
«No, non lo immaginavo»
Lo stesso grado di incisività, va da sé, era atteso da tutto l’ambiente anche in ottica mercato. Invece la società bianconera ha sin qui fallito nell’unico obiettivo fissato per la finestra invernale: rimpiazzare Allan Arigoni. Pure contro il GC Croci-Torti dovrà così inventarsi delle soluzioni alternative, nella speranza di poter finalmente festeggiare l’arrivo di un rinforzo negli ultimi giorni prima del gong. «Sicuramente non mi immaginavo di ritrovarmi in questa situazione - ammette il mister -. Aggravata dal fatto che Marques è tuttora indisponibile, mentre Valenzuela avrà ancora bisogno di tempo prima di recuperare il ritmo ideale. Fa parte del lavoro di un allenatore trovare i giusti equilibri in ogni circostanza, ma non ho troppa voglia di spostare ancora giocatori e non farli scendere in campo nella loro posizione naturale. Penso ad esempio ad Hajdari, più volte adattato come terzino sinistro. Cerchiamo insomma delle alternative per permettere ai nostri giocatori di sviluppare al meglio il loro potenziale. Se non dovesse accadere, però, andremmo comunque avanti per la nostra strada. Cucinando il meglio che si potrà preparare con gli ingredienti a disposizione».
«Stesso modulo? Può essere»
A proposito di elementi a disposizione, peraltro, in vista della sfida contro le Cavallette dovrebbe fare il suo rientro sul foglio partita - quantomeno in panchina - Renato Steffen. Sarà invece certamente assente lo squalificato Shkelqim Vladi, che dunque al pari di capitan Sabbatini si accomoderà in tribuna, e non riformerà assieme a Celar il tandem d’attacco che aveva ben figurato domenica a San Gallo. «Insieme hanno fatto bene, e ci hanno permesso di attaccare spesso in due contro due. Certo, con questo modulo si pressa di meno e si difende maggiormente la propria metà campo. Ma in ripartenza, appunto, si creano spesso delle situazioni di parità numerica. Zan poi, sotto il profilo personale, ha risposto molto bene alla panchina contro lo Stade Losanna-Ouchy. L’ho visto e lo vedo tuttora sul pezzo. Potrei perciò riproporre il medesimo modulo schierato al kybunpark, inserendo al posto di Vladi qualcuno con caratteristiche e qualità simili».