Lo spettro degli infortuni

Paul Pogba ha alzato bandiera bianca. Non ci sarà in Qatar. Il francese a inizio luglio ha subìto una lesione al menisco che ha poi dovuto operare a settembre. In fase postoperatoria, il 29.enne ex United ha inoltre accusato un problema muscolare alla coscia destra, che lo vede momentaneamente relegato ai box per almeno 10-15 giorni. La somma dei due infortuni, lo hanno costretto a rinunciare al Mondiale, al via il prossimo 20 novembre. Il centrocampista della Juventus, protagonista assoluto del mercato estivo bianconero e vittima di un inizio stagione da incubo, tornerà sui campi solo nel 2023. «Paul Pogba necessita ancora di tempo per recuperare dal suo intervento chirurgico. Per questo non potrà giocare con la Juventus prima della sosta del Mondiale né con la Nazionale francese in Qatar», si legge nel comunicato stilato dal suo agente Rafaela Pimenta. D’altronde il ct francese Didier Deschamps era già stato particolarmente chiaro rispetto alla convocazione di Pogba. «Non verrà con noi solo perché fa gruppo. Se non gioca e non è al top della forma, è inutile chiamarlo», aveva detto il 54.enne in occasione degli impegni di Nations League.
Le nazionali che tremano
In casa della Francia le brutte notizie non arrivano però solo da Pogba. I transalpini sono infatti stati costretti a rinunciare a Kanté (Chelsea) e, forse, pure al portiere Maignan (Milan). Attualmente sono fermi ai box pure Lloris, Kimpembe, Lucas Hernandez e Coman. Trema pure l’Argentina, alle prese con i seri infortuni di Dybala (Roma) e Di Maria (Juventus). Da una sudamericana all’altra, il Brasile non potrà schierare Arthur Melo (Liverpool) e soprattutto ha rischiato di perdere sia l’altro Reds Lucas Paqueta, sia il centravanti titolare Richarlison (Tottenham). Niente Mondiale, di sicuro, per il difensore della nazionale inglese e del Chelsea Reece James, il cui ginocchio ha ceduto. Sul fronte Liverpool ha invece alzato bandiera bianca l’attaccante del Portogallo Diogo Jota, ai box per un grave infortunio al polpaccio. È infine corsa contro il tempo per il centrocampista della Spagna e dell’Atletico Madrid Koke, tradito dalla coscia.
In casa rossocrociata
E tra le mura rossocrociate? Resta il punto interrogativo legato a Steven Zuber, ormai fermo da tre settimane. Per Yakin sono però arrivate notizie rassicuranti. Dopo l’infortunio alla caviglia sinistra Yann Sommer ha momentaneamente tranquillizzato tutti con un video postato su Instagram mentre si allena per recuperare in vista del Qatar. Non destano più particolare apprensione neppure le condizioni di Manuel Akanji e Ruben Vargas. Quest’ultimo pare infatti essersi già ripreso dopo l’infortunio accusato in occasione del match contro lo Stoccarda, mentre il difensore del Manchester City dovrebbe tornare a disposizione di Guardiola dopo uno stop di una settimana per riprendersi dal problema muscolare alla coscia sinistra rimediato contro il Leicester sabato scorso. Risposte definitive arriveranno il 9 novembre, quando Murat Yakin diramerà la lista dei convocati.
Sempre più under 21 ai box
Il Mondiale rischia però di presentare il conto degli infortuni a inizio 2023. La primavera fa paura, i club temono un boom di assenze. Dopo che la stagione 2021-22 - la prima post-pandemia - aveva già lanciato segnali inequivocabili. A intercettarli è stato il gruppo assicurativo Howden, che a fine settembre ha aggiornato l’European football injury index. Ebbene, nelle principali leghe del continente gli infortuni sono cresciuti del 20%, raggiungendo quota 4.810. Tantissimi, complice - è oramai appurato - un calendario davvero intasato. Il balzo più importante, su questo piano, lo ha conosciuto la Premier League, con 1.231 infortuni a fronte dei 938 dell’annata 2020-21. Il segno «+» ha interessato pure Bundesliga, Liga, Ligue 1 e Serie A. «L’interruzione dei campionati, dovuta alla pandemia, e i conseguenti impegni sempre più ravvicinati hanno avuto un impatto notevole» ha sottolineato James Burrows, head of sport di Howden. C’è poi un dato per certi versi allarmante: a risentire della fragilizzazione della competizione sono stati anche (se non soprattutto) i giocatori under 21. Basti pensare che nel giro di quattro anni il numero di infortuni di questa categoria è decuplicato. Dai 30 della stagione 2018-19 ai 326 del 2021-22. L’esiguo margine di recupero tra un match e l’altro ha d’altronde obbligato i club ad affidarsi maggiormente ai giovani, complici le differenti esigenze dei calciatori più anziani. Costi su costi, in entrambi i casi. Calcolando lo stipendio dei singoli per i rispettivi giorni d’assenza è infatti emerso che i forfait della scorsa stagione sono costati oltre 500 milioni di euro alle società delle cinque principali leghe europee. E la tendenza, dicevamo, non promette nulla di buono. Il primo Mondiale della storia che dividerà in due l’annata calcistica priverà club e giocatori del sollievo garantito almeno dalla pausa invernale. Pausa che verrà a cadere per molti attori. Con tutte le conseguenze del caso sul piano fisico e mentale.