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Lugano Tigers al bivio dei playoff: «Qualificarci sarebbe un gran risultato»

Per chiudere tra le prime otto i bianconeri devono battere il Ginevra o sperare che una tra Nyon e Monthey perda - Il presidente Cedraschi: «Stagione complicata, ma siamo qui a giocarcela con tanti giovani»
© CdT/Gabriele Putzu
Fernando Lavezzo
29.04.2023 06:00

Iniziata con tre stranieri invece dei quattro utilizzabili, proseguita con due per l’infortunio di Kimani Lawrence e portata a termine con il solo Isaiah Ross dopo la partenza dell’acciaccato Justyn Hamilton, la tortuosa stagione del Lugano è arrivata all’ultimo bivio. Oggi si chiude la regular season e i Tigers sono in corsa per accedere ai playoff. Restano aperti vari scenari: dal sesto posto attuale fino al nono, sinonimo di vacanze. Vincendo stasera con il Ginevra (Elvetico, ore 17.00), i bianconeri chiuderebbero sesti. In caso di sconfitta, basterebbe che oggi perdesse anche una tra Nyon e Monthey, rispettivamente a Neuchâtel e in casa con il Vevey. Se entrambe dovessero invece imporsi, quattro squadre chiuderebbero a 24 punti: Lugano, Nyon, Monthey e Boncourt (che ha già giocato 30 turni). Chi resterebbe fuori? Il Lugano, e vi spieghiamo perché. Il primo criterio è la classifica avulsa che vedrebbe il Nyon a 12 punti e tutte le altre a 8. Con i vodesi qualificati, gli ultimi due posti verrebbero assegnati sulla base della differenza canestri negli scontri diretti. Il Lugano (-2) verrebbe quindi escluso a vantaggio di Monthey (+3) e Boncourt (-1).

Anche il derby è possibile

«Può succedere di tutto», conferma il presidente Alessandro Cedraschi. «Accedere ai playoff dopo una stagione così disastrata, tra problemi organizzativi e infortuni, sarebbe una gran cosa. Senza questi contrattempi avremmo fatto meglio, ma siamo qui a giocarcela con tanti giovani. L’allenatore Montini è stato bravo a tenere duro e a far crescere i nostri ragazzi». Detto della fragilità fisica degli americani, i trascinatori sono stati i due svizzeri più profilati, Robert Zinn e Hamish Warden: «A Friburgo – spiega Cedraschi – Zinn era il sesto-settimo uomo, da noi ha invece avuto un ruolo da protagonista dimostrando di essere un leader». Discorso simile per Warden: «A Nyon giocava meno, ma lui ha bisogno tanti minuti per rendere al meglio. Qui li ha avuti».

In passato, i Tigers avrebbero reagito rapidamente agli infortuni o all’inadeguatezza dei loro innesti stranieri: «È vero, bastavano tre giorni per sostituirne uno e restare competitivi, ma la situazione finanziaria non ce lo permette più».

Se dovesse chiudere ottavo, il Lugano giocherebbe il quarto di finale contro il Massagno, già sicuro del primo posto e questa sera impegnato a Friburgo: «Il derby ci farebbe risparmiare tante spese di trasferta e porterebbe più gente all’Elvetico», osserva il «Cedro». «Sportivamente, però, preferirei chiudere sesto e provare a infastidire un avversario meno forte di SAM e Olympic».

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