Basket

Lugano Tigers e SAM Massagno ripartono con due importanti vittorie

Sabato i bianconeri hanno battuto il Nyon all’Elvetico, oggi una magia di Dusan Mladjan ha piegato il Monthey
Valter Montini, coach dei Lugano Tigers. ©CdT/Gabriele Putzu
Mattia Meier
20.11.2022 20:10

Ripresa positiva per Lugano e Massagno. Dopo la pausa dedicata alla Nazionale, le ticinesi hanno ritrovato i 2 punti lasciati per strada nell’ultimo turno. Vittorie importanti su entrambi i fronti, tanto per l’aspetto contabile quanto per quello morale: in casa bianconera per tenere un piede nelle prime 8 e continuare a garantirsi un posto nei quarti di SBL Cup, in collina per conservare la testa della classifica.

Prestazione all’altezza

Quella arrivata sabato in casa contro il Nyon è una vittoria che fa bene al morale. In uno scontro diretto di bassa classifica, portare a casa la posta piena rappresenta una bella iniezione di fiducia, carburante necessario per una squadra giovane come i Tigers di oggi. Il fatto che il successo sia arrivato con una prestazione all’altezza dell’impegno richiesto, è un bonus sicuramente gradito in casa bianconera.

Compatto e quindi solido, il Lugano ha avuto il merito di tenere botta a livello nervoso, rimanendo sul pezzo per sostanzialmente 40 minuti, al di là di qualche momento di flessione quasi logico e fisiologico data l’età media della rosa. A un primo quarto di parziale difficoltà, chiuso avanti dai vodesi, ha fatto seguito una crescita pressoché costante, grazie anche a un paio di protagonisti non attesi. Una volta preso il comando delle operazioni, i Tigers hanno tenuto anche grazie alla difesa, fondamentale soprattutto nel terzo quarto e con la quale hanno costruito la doppia cifra di vantaggio (62-51) da cui sostanzialmente gli ospiti non sono più riusciti a risalire. Incassati 11 punti in circa 180 secondi, i ragazzi di Montini ne hanno concessi solamente 8 nella restante parte del periodo. Abbastanza di che campare fino alla sirena finale. Il Nyon è anche rientrato quasi a contatto, ma è sempre stato rimandato al mittente, vuoi con buone scelte offensive, vuoi con la necessaria freddezza dalla lunetta. Anche se, va detto, con percentuali migliori dalla linea della carità (24 su 34), il match si sarebbe chiuso probabilmente anche prima.

Tanti protagonisti

A dar corpo al successo bianconero ci hanno pensato i ragazzi in campo. Tutti, sostanzialmente, protagonisti. Zinn si è confermato metronomo della squadra, con un’altra solida prestazione, 20 punti e 10 assist, trovando spesso la giocata giusta nelle fasi delicate. Lawrence e Hamilton hanno fiancheggiato la partita nei primi 20 minuti (4 punti, tutti di Hamilton), per poi salire di tono nella seconda parte, finendo con lo spostare gli equilibri (anche 3 stoppate a testa per i due USA). Fondamentale l’impatto delle seconde linee, con Warden mattatore del primo tempo, a supplire la passività dei due americani, con i suoi 18 punti di cui 11 consecutivi all’inizio del secondo quarto per la prima fuga bianconera. E poi i giovani, capaci di rendersi utili in pochi minuti, impresa tutt’altro che facile. Su tutti, Matasic e i suoi 5 punti in un amen per il +7 alla pausa principale, e Bernardinello con una tripla e uno sfondamento preso che hanno permesso al Lugano di tenere nelle due occasioni a distanza Nyon. Mancava Ross, costretto alla panchina da problemi fisici. Se ne sono accorti in pochi. Una buona notizia in fondo per coach Montini.

Segna sempre lui

La SAM ha ritrovato Marko Mladjan, ma c’è voluta una magia di suo fratello Dusan per strappare la vittoria a Monthey. Dopo aver guidato per larghissimi tratti, arrivando anche a toccare il +19 nel primo tempo (26-45), i ticinesi hanno vissuto un finale in calando, permettendo ai vallesani di rientrare e portarsi avanti. Sul -2 ad una decina di secondi dalla sirena (75-73) Dusan Mladjan ha ridato il vantaggio ai suoi con una tripla fuori equilibrio allo scadere dei 24 secondi.