La curiosità

Ma perché Griezmann gioca solo mezz'ora a partita?

Il folletto dell'Atletico Madrid sta pagando con tanta panchina un vincolo inserito nel prestito dal Barcellona: se impiegato oltre una determinata soglia, il club spagnolo dovrebbe riscattarlo per 40 milioni di euro
Il 31.enne francese è in prestito all'Atletico Madrid dal Barcellona. ©EPA/Mariscal
Massimo Solari
05.09.2022 19:00

Cristiano Ronaldo passerà accanto alla Champions League per la prima volta dal 2003. Ma le cose rischiano di non andare molto meglio ad Antoine Griezmann. Il folletto francese è oramai un caso. Non tanto per colpe proprie, quanto per l’atteggiamento dei suoi datori di lavoro. Da un lato l’Atletico Madrid, dall’altro il Barcellona. In mezzo un prestito biennale caratterizzato da una clausola controversa. Sì, perché al 31.enne francese - di proprietà dei blaugrana e girato ai Colchoneros nel 2021 - non è di fatto concesso giocare. O meglio, non più di un determinato lasso di tempo. Il motivo? Stando agli accordi pattuiti, se Griezmann dovesse disputare come minimo 45 minuti in almeno la metà delle partite per le quali è idoneo all’impiego, beh, l’Atletico sarà chiamato a riscattarlo dal Barça per 40 milioni di euro. L’estate prossima e senza cavilli di sorta. Urca. È un bel problema, in effetti. E ciò dal momento che la società spagnola non dispone di simili risorse da investire a breve termine. No, nemmeno per una delle sue icone recenti, capace di realizzare 143 reti in 297 presenze. Le ultime due, Griezmann le ha firmate negli scampoli di partita che Diego Simeone gli ha concesso nei primi quattro turni della Liga. Eccolo il sotterfugio del «Cholo», il quale - dopo aver tergiversato sulla questione - ha ammesso di essere «un uomo di club». E ci mancherebbe, aggiungiamo noi, considerato che il suo stipendio è il più alto della categoria a livello europeo. Il tecnico, insomma, sta scientemente utilizzando il francese con il contagocce: 28 minuti, 28 minuti, 26 minuti e ancora 27 minuti. Certo, in modo da non far scattare il vincolo contrattuale del calciatore e rendere così obbligatoria una spesa ritenuta insostenibile. Il Barcellona, va da sé, si è insospettito. Di più: ha chiesto al proprio team legale di verificare ed eventualmente denunciare l’agire scorretto della controparte madrilena. Alla dirigenza blaugrana, fautrice di una strategia fragilissima per rientrare nei parametri finanziari della Liga, preme incassare. E al contempo si è tutto fuorché intenzionati a versare a Griezmann uno stipendio di 20 milioni per l’ultimo anno di contratto che scade nel 2024.