Podismo

Maratona a bassa quota come nuova frontiera

Roberto Delorenzi, grandissimo specialista di Trail e Skyrunning, si sta preparando ad affrontare gare più classiche sotto la guida di Luca Foglia: «Ho diviso la mia stagione in due fasi»
© Roberto Delorenzi
Raffaele Soldati
01.02.2023 19:22

Trail, Skyrace e, da quest’anno, classiche maratone. Ma come fa Roberto Delorenzi a dividersi in tre? Per lui correre vuol dire faticare. La fatica è anche passione e divertimento. Ecco spiegato il suo segreto. In fondo è più semplice di quanto si possa immaginare. 

Da giovanissimo giocava a calcio e, con un certo impegno, al tennis tavolo in palestra. Nel 2010, attirato da un volantino, va al Nara. Scopre un mondo sconosciuto, lo sci alpinismo e le ciaspole. «Quelli che praticavano queste discipline mi sembravano dei super-eroi. Per me, che allora avevo appena 12 anni, era un semplice camminare in montagna. L’amore per gli sport che pratico oggi è sicuramente nato lì. Poi, certo, ho seguito vie un po’ diverse, forse non da tutti praticabili. La semplice passeggiata si è trasformata in corsa. E, con un allenamento mirato, ho cercato di spingermi ancora più in là», afferma Roberto che ha studiato sport a Basilea e che si sta preparando per una nuova, intensissima, stagione agonistica. Oltre alle sue specialità più amate, si dedicherà alla maratona. A sollecitarlo, in questa direzione, è stato Luca Foglia, che ha appena lasciato le competizioni per affrontare una nuova avventura. «È vero - sottolinea Roberto Delorenzi -. Luca mi sta aiutando anche come massaggiatore e fisioterapista. Insieme abbiamo programmato la nuova stagione partendo dalla corsa campestre. L’aperitivo è stato il cross di Moghegno (Vallemaggia) affrontato e vinto nello scorso fine settimana. Sabato sarà a Portofino per una 10 km. Domenica, salvo cambiamenti di programma dell’ultima ora, affronterà i cantonali a Vezia. «Dovrei andarci per rendere onore agli organizzatori e anche per difendere il titolo vinto lo scorso anno», dice sorridendo.

Nazionali di cross in Vallese

Poi ci saranno i Nazionali della specialità il 5 marzo in Vallese. «Subito dopo, dal 6 al 29 marzo - precisa l’atleta di Sigirino - inizierò la preparazione ad alta quota a Tenerife (la vetta di «Al Teide» è a 3.718 m, ndr), mentre il 2 aprile correrò la mezzamaratona a Berlino. Dopo la Media Blenio, il 10 aprile, il clou della prima parte di questa nuova annata sarà il campionato svizzero di maratona a Zurigo».

Luca Foglia è convinto che Roberto sia l’atleta ideale per migliorare il suo primato ticinese della maratona, quel 2’18’’13’’ che resiste ancora oggi. «A 25 anni, Robi, può ottenere ottimi risultati anche nelle gare in pianura su distanze classiche. È predisposto per la maratona. Ci tengo molto ad aiutarlo affinché possa raggiungere questo obiettivo», sottolinea Foglia, che sta seguendo da vicino anche Tommaso Marani (SAL Lugano), campione ticinese in carica sui 10 km su strada.

Se la prima parte della stagione di Roberto è stata illustrata, veniamo alla seconda. «Dopo la maratona zurighese - afferma il nostro interlocutore - da maggio a ottobre, mi dedicherò nuovamente alle corse in montagna. Seguirò due circuiti internazionali di Trail running: il Golden Trail World Series e lo Skyrunning World Series. I Mondiali di Trail, dove mi piacerebbe arrivare all’apice della forma, si terranno ad Innsbruck, in Austria, all’inizio di giugno».

Imprese mondiali

Dalle corsette iniziate sopra casa sua, a Sigirino, Roberto ha affrontato lunghe trasferte e realizzato imprese di grande spessore. Ha faticato parecchio, ma anche potuto apprezzare la bellezza di paesaggi ad alta, anzi altissima, quota. Nel 2022 si era aggiudicato il titolo mondiale di Skyrunning in Italia, nelle valli dell’Ossola. A novembre aveva partecipato ai Mondiali di Trail in Tailandia. «Avevo una grossa vescica al piede, ma non ho voluto abbandonare. Sono arrivato al traguardo esausto e senza ottenere un grande risultato. Ma a volte, per crescere, è importante affrontare anche questo genere di difficoltà», dice Roberto ricordandoci altre imprese della scorsa stagione.

Tris al Kilimangiaro

«Nel mese di maggio ero stato al Kilimangiaro per affrontare la «World Highest Marathon», un trittico di competizioni ad oltre 5.000 metri. Ci è voluta una settimana per acclimatarsi. Non ero mai stato ad una quota così elevata. Ero un po’ preoccupato perché non sapevo come avrebbe reagito il mio corpo. Per fortuna è andato tutto bene». Il risultato? Tre prove e tre vittorie: la Vertical più alta al mondo (3,5 km in 1.17’20’’), la maratona più alta al mondo (42,195 km in 7.35’46’’) e la World Highest Ultra (56,6 km in 8.52’31’’). «In Ticino - conclude Luca Foglia - abbiamo una bella varietà di atleti di livello mondiale: dalla sprinter Ajla Del Ponte a Ricky Petrucciani per arrivare ai fratelli Delorenzi - insieme a Roberto c’è anche Marco, che in questo periodo deve però fare i conti con delle infiammazioni - . Da parte mia mi sto dando da fare per portare avanti un team di podismo élite. Grazie al cielo mi sembra che vi siano diversi atleti con notevoli possibilità. Attualmente, in Ticino, manca forse un mezzofondista veloce, uno in gamba dagli 800 ai 5.000 m. Enrico Cariboni, commissario tecnico del GAB, ci sta lavorando». Riuscirà Cariboni a trovare il Marco Rapp del futuro?