Hockey

McIsaac: «La NHL resta un mio obiettivo, ad Ambrì voglio rilanciarmi»

È appena arrivato in Leventina e ci rimarrà sino al termine della stagione per provare a rinforzare la retroguardia dei biancoblù – Giunto in Ticino nel pomeriggio di giovedì scorso, il difensore canadese è stato immediatamente buttato nella mischia nel weekend, venendo impiegato nella trasferta vincente alla PostFinance Arena
© KEYSTONE / MARCEL BIERI
Alex Isenburg
21.02.2024 06:00

«Negli ultimi giorni ho vissuto tanti cambiamenti, ma i miei compagni mi hanno accolto a braccia aperte, per cui è stato un inizio piacevole». Jared McIsaac, fresco di approdo in National League, non ci ha impiegato molto a effettuare il suo debutto nel massimo campionato elvetico. «La mia prima partita a Berna è stata molto intensa, con un’atmosfera davvero suggestiva. Non sono abituato ai costanti cori da parte delle tifoserie (sorride, ndr)». Per il 23.enne non si tratta della prima esperienza in Europa. Tre anni or sono, infatti, nella sua brevissima parentesi in Finlandia, aveva già avuto modo di cimentarsi sulle piste più grandi. «Mi sto pian piano adattando. Avendo maggior spazio e più tempo a disposizione, aumenta la zona da coprire. Difensivamente bisogna essere davvero solidi e attenti, mentre in fase di possesso si possono provare diverse giocate». La scelta di trasferirsi in Svizzera è stata condivisa con Detroit, la squadra che lo ha draftato nel 2018. «Ultimamente ho avuto poco spazio, dunque questa era la giusta soluzione per tutte le parti coinvolte». Malgrado le difficoltà ad imporsi con la franchigia del Michigan, McIsaac continua a cullare il suo sogno: «La NHL era e rimane un obiettivo. Spero che questo possa essere un passo nella giusta direzione, un trampolino di lancio per la mia carriera».

Fonti di ispirazione

Difensore two-way, McIsaac è capace di disimpegnarsi con sicurezza in entrambi i reparti. «Non mi piace paragonarmi a un giocatore in particolare, ma crescendo ho avuto diversi punti di riferimento. Il primo che mi viene in mente è Ryan McDonagh, un difensore estremamente completo. Da buon canadese ho tuttavia osservato molto anche i nostri terzini, apprezzando ad esempio P.K. Subban». McIsaac è cresciuto a Truro, una cittadina della Nuova Scozia, provincia marittima a est del Canada. È nota nel mondo dell’hockey soprattutto per aver dato i natali a Sidney Crosby e Nathan MacKinnon. I due, oltre ad essere tra i più forti giocatori al mondo, sono anche gli idoli di tanti ragazzini che sognano di emularli. «È normale osservare campioni di questo calibro. Dalle nostre parti tutti i bambini fanno particolare attenzione alle loro gesta, e sempre più i giocatori che provengono dalla Nuova Scozia riescono ad affermarsi in NHL. Credo sia una cosa fantastica per la nostra provincia». La capitale di questa regione è Halifax, dove giocano i Mooseheads, squadra in cui il neo-difensore dell’Ambrì ha militato al fianco dell’elvetico Nico Hischier. «A dire il vero non lo sento più molto spesso. Ha una carriera di grande successo e voglio lasciargli un certo spazio, senza risultare invadente. Serbo comunque dei bei ricordi della stagione 2016/17, trascorsa al suo fianco. È una bravissima persona e sta raggiungendo dei traguardi davvero importanti».

Sport di famiglia

Diventare professionista, per McIsaac, è stato un passo pressoché inevitabile. «L’hockey fa parte della mia vita da quando ne ho memoria» ci conferma il classe 2000, da sempre vicino a questa disciplina. «Sia mio papà sia mio zio hanno avuto un passato da giocatori a livello giovanile, prima di diventare arbitri. Vicino a dove abitavo c’era una pista che frequentavo spessissimo, lì andavo sia per giocare sia per vederli arbitrare dei match». La passione, dunque, si è tramandata in maniera naturale. «Siamo una famiglia molto legata e uno dei fattori che ci unisce è inevitabilmente l’hockey. Con mio zio (Jon, arbitro in NHL, ndr) mi tengo costantemente in contatto. Ognuno è al corrente delle rispettive carriere: parliamo spesso di come vanno le nostre partite. Proprio l’altro giorno ho avuto modo di sentirlo, facendogli vedere qualche immagine del vostro Paese. Sono tutti molto contenti per la sistemazione che ho trovato».

Una serie di infortuni

La carriera di McIsaac, per il momento, è probabilmente risultata inferiore rispetto a quelle che erano le aspettative riposte in lui fino a qualche anno fa. Di lui, prima del draft NHL, si diceva un gran bene. Sono stati diversi, però, gli infortuni che sin qui lo hanno limitato, soprattutto per ciò che concerne la spalla. Nel 2021, invece, fece scalpore un grave check che lo lasciò privo di sensi: «Stavo arretrando per andare alla ricerca del disco verso le assi e dopo il colpo ho impattato duramente con la testa sullo spigolo della balaustra. Ovviamente, da quel momento in poi non ricordo cosa sia successo. Tuttavia, in seguito a quell’incidente ho imparato a mettermi in una posizione migliore con il corpo. Sono più vigile su ciò che sta per succedere e provo sempre a controllare il tempo e lo spazio a mia disposizione. Purtroppo gli infortuni fanno parte del gioco».

Matte: «Per fortuna Zwerger è già tornato a casa»

Lunedì pomeriggio Dominic Zwerger è stato vittima di un incidente stradale a Biasca, che terrà l’attaccante biancoblù lontano dal ghiaccio per qualche giorno. Secondo quanto comunicato dal club, un automobilista proveniente da una via secondaria ha tagliato la strada al numero 16 dell’Ambrì, causando un impatto frontale. L’accaduto, come ci conferma René Matte, ha comportato non poche preoccupazioni: «Evidentemente sono rimasti tutti un po’ sorpresi quando hanno appreso la notizia, ma la cosa più importante è che non ci siano state conseguenze gravi. Per fortuna lui è già potuto tornare a casa. Speriamo che si possa riprendere il più in fretta possibile, monitoreremo il tutto quotidianamente». Lo staff leventinese, quindi, è chiamato a trovare nuove soluzioni. «La sua linea, con Landry e Lilja, stava funzionando bene. Non sempre sono riusciti ad andare a punti, ma hanno avuto un rendimento costante e hanno portato tanta energia, svolgendo un buon lavoro per la squadra». I due verranno verosimilmente affiancati da Nando Eggenberger, che potrebbe sostituire l’austriaco anche nelle situazioni di superiorità numerica. Matte, poi, rivolge lo sguardo alla partita coi giurassiani. «Con il sorpasso del Langnau sentiamo una certa pressione, ma a nostra volta possiamo metterla sulle spalle degli avversari che ci precedono in classifica. Sono tutte molto vicine, anche le finaliste dell’anno scorso (Ginevra e Bienne) fanno parte di questo gruppo e in questo senso non abbiamo niente da perdere». In stagione l’Ambrì ha sempre conquistato la posta piena contro l’avversario odierno. E il fanalino di coda della National League ha appena posto fine a una serie di ben nove sconfitte di fila vincendo contro il Bienne.