Michele Campana: «No, non è la soluzione ideale»

«No, non è la soluzione ideale». Il Chief Financial Officer dell’FC Lugano Michele Campana non si nasconde. E non nasconde ai tifosi il sincero dispiacere per l’esilio europeo che attende i bianconeri. Oddio, si sapeva. Da diverso tempo, per altro. Ma - sino a ieri - non era ancora certa la destinazione del trasloco. Il luogo, detto altrimenti, al quale provare - magari controvoglia - ad associare l’idea di casa. Ebbene, le culle continentali saranno addirittura due. Ginevra e Zurigo. Sì, la squadra di Mattia Croci-Torti dovrà trasferirsi anche in riva al Lemano per alimentare le proprie ambizioni internazionali. Succederà a fine agosto, per la precisione, quando allo Stade de Genève andrà in scena il playoff di Europa League. Segnatevi le possibili date dei match «casalinghi»: andata il 24 e ritorno il 31. Proprio quest’ultima scadenza ha obbligato la società e i suoi sostenitori a raddoppiare gli sforzi. Già, perché la fase a gironi autunnale - in Europa League in caso di successo o Conference League a fronte di una sconfitta ai playoff - verrà disputata al Letzigrund. «Il tentativo di concentrare l’intera campagna europea nell’impianto zurighese - spiegano da Cornaredo - avrebbe rappresentato la soluzione ottimale: non è andato a buon fine in quanto il “Letzi” giovedì 31 agosto ospiterà il tradizionale Meeting internazionale “Weltklasse Zürich” di atletica leggera».
Quante rinunce
Ginevra e Zurigo. Dopo tutto, simboli dell’internazionalità elvetica. Vero. Ma come mai non è stato possibile offrire un pacchetto unico e meno distante dal Ticino? «In assenza di uno stadio omologato, la ricerca in questione è diventata vieppiù complicata» sottolinea Campana, riferendosi anche alle precedenti esperienze europee (2016, 2019 e 2022). Tradotto: l’iter per soddisfare i rigidi criteri UEFA si è rivelato a dir poco tortuoso. La nota del club fa luce sulla corsa a ostacoli affrontata nelle ultime settimane, precisando come la concomitanza con la Weltklasse non abbia costituito l’unica pietra d’inciampo nella trattativa. Una trattativa - viene indicato - «che ha coinvolto molte città e stadi, partendo dalla volontà della direzione sportiva del club di disputare gli incontri “casalinghi” su erba naturale, per quanto possibile». I dirigenti bianconeri hanno finito per analizzare ben dieci dossier. E, appunto, prima di decidersi a favore dello Stade de Genève e del Letzigrund, sono «cadute per motivi diversi le ipotesi Tissot Arena di Bienne (concomitanza con il primo turno di Champions Hockey League per i Seeländer), Sion (difficoltà sorte con città e Cantone), Losanna (Stade Olympique de la Pontaise non omologato), Berna (fondo in sintetico, capacità dell’impianto eccessiva), Basilea (impianto troppo grande), Thun (per il 2023 ha rinunciato all’omologazione UEFA), Lucerna e San Gallo (difficoltà sorte con le autorità comunali e di polizia)».


A casa con l'ultimo treno
Michele Campana parla a giusta ragione di «sacrificio». Per il popolo bianconero, ovviamente, ma altresì per le finanze del club. «Di sicuro non genereremo ricavi giocando a Ginevra» afferma, evidenziando come a determinare il destino economico della campagna europea saranno poi «i risultati sportivi e il blasone degli avversari nella fase a gironi». Il tutto, dicevamo, sarà determinato al Letzigrund di Zurigo. «Città e stadio comodamente raggiungibili dal Ticino sia in treno sia con mezzi propri» sottolinea il club. Campana va oltre: «Per questi incontri, così come per la trasferta a Ginevra, faremo il massimo per andare incontro ai nostri tifosi». Le sfide di Conference ed Europa League, sempre in agenda il giovedì, possono tenersi in due fasce orarie: 18.45 e 21. Non male. Anzi. Qualora il Lugano dovesse essere impegnato prima della cena, il pubblico bianconero avrebbe infatti modo di rientrare in Ticino con uno degli ultimi due treni in partenza dalla stazione centrale di Zurigo: 22.05 e 23.05. «Posso inoltre immaginare che verrà favorito l’acquisto congiunto dei tre incontri al Letzi, tramite un pacchetto speciale» rileva Campana. «Nel 2019, ad esempio, a chi optava per questa soluzione la terza partita casalinga veniva sostanzialmente offerta». Per capire quale sarà la strategia del club bisognerà in ogni caso attendere il sorteggio della fase a gironi in agenda il 1. settembre: solo allora saranno resi noti gli orari degli incontri e, di riflesso, si potrà valutare se proporre delle combinazioni simil finale di Coppa Svizzera, con treno+biglietto d’entrata allo stadio. «Il limite legato alle infrastrutture ci pone di fronte a una realtà penalizzante» riconosce ad ogni modo il CEO Martin Blaser: «Al momento sviluppo della nostra società e stato delle infrastrutture non sono sincronizzate. Abbiamo trovato una soluzione che ci permette di onorare al meglio l’impegno europeo, tuttavia, proprio per le difficoltà di cui sopra, puntiamo ancora più fermamente sulla futura Arena Sportiva». In attesa del 2026-27, i due crocevia per l’Europa bianconera saranno invece ubicati altrove.