Alla scoperta di Sébastien Buemi

WALTENSCHWIL - Sébestien Buemi ha riportato la Svizzera in Formula 1: era da quattordici anni e dalla breve e sfortunata esperienza di Délétraz che il nostro paese non aveva un "driver" nel campionato più importante del mondo. Il 20.enne nativo di Aigle ma con chiare origini siciliane è in forza alla scuderia italiana Toro Rosso (ex Minardi) e nel Mondiale in corso ha già raggranellato tre punti iridati. "Sono contento della mia prima metà di stagione e di essere stato il quarto pilota più giovane della storia ad andare a punti in F1" spiega Buemi, che rilancia: "Ma non mi fermo, il mio obiettivo è quello di diventare il più giovane di tutti a salire sul podio!". Dal prossimo Gran Premio di Ungheria a Budapest, l'impresa per l'elvetico si annuncia un po' meno ardua: la sua monoposto potrà infatti disporre finalmente di un nuovo "kit" e in particolare del secondo diffusore, che la renderà molto più performante. Riguardo alla sua passione per i motori, Buemi rivela che "il mio primo kart l'ho ricevuto a tre anni, ero talmente piccolo che non mi rendevo neppure conto di cosa fosse. Poi, a sei anni ho disputato la mia prima gara: quando non vincevo mi mettevo a piangere, ripromettendomi di vincere la corsa successiva. Lì ho capito che forse avrei potuto coronare il mio grande sogno di diventare un pilota professionista". La sua famiglia ha tra l'altro i motori nel sangue: basti pensare che sua cugina, Natacha Gachnang, sta facendo parlare di sé a livello internazionale tanto che potrebbe presto seguirlo in F1. Per l'intervista completa a Buemi e per le curiosità sul suo conto, non perdete il Corriere del Ticino di domani, mercoledì 15 luglio.