La storia

Clay Regazzoni: dai circuiti di Formula 1 alle mitiche Casse di Sapone

Nicola Rezzonico ricorda l’epoca in cui il pilota ticinese premiava i giovani campioncini a Porza: «Un anno consegnò la coppa a Steve Lee»
Clay Regazzoni assieme a Niki Lauda. (Foto Keystone)
Marcello Pelizzari
05.09.2019 06:00

Per i porzesi (ma non solo) è un appuntamento imperdibile. Il Derby Casse di Sapone, già. Quest’anno si terrà il 14 e 15 settembre (inizialmente era previsto questo weekend, poi ci si è messa la pioggia). Con un po’ di fantasia potremmo definirla una gara automobilistica. Però i bolidi in questione sono piuttosto rudimentali. Degli scatoloni con l’aggiunta di ruote, sterzo e (per fortuna) freni.

Fu il papà di Clay, Pio, allora sindaco di Porza, a portare in Ticino questa specialità negli anni Settanta. Sfruttando la scia di successi e popolarità generata dal figlio, campionissimo della Formula 1. «E attenzione perché nelle prime edizioni – fa notare Nicola Rezzonico, presidente del comitato di organizzazione attuale – proprio Clay si prestava come starter d’eccezione e premiava i vari campioncini».

E così, in collina, nel piccolo paese di Porza, la presenza di un asso come Regazzoni attirava le folle delle grandi occasioni. Migliaia e migliaia di curiosi. «Di aneddoti va da sé ce ne sarebbero parecchi» ricorda Rezzonico. «Me ne viene in mente uno in particolare. È legato ad una delle primissime edizioni e Clay, come di consuetudine, partecipò alla premiazione. Ecco, nella circostanza premiò Steve Lee quale miglior porzese». Proprio lui, il compianto frontman dei Gotthard.

«Il Derby come detto sfruttò la popolarità di Clay per affermarsi» fa notare ancora Rezzonico. E questo particolare mito resiste ancora oggi: le iscrizioni per l’edizione 2019 infatti sono al completo. «Le abbiamo aperte il 15 luglio e abbiamo dovuto chiuderle già all’indomani. Sì, tutto esaurito. L’interesse è forte soprattutto fra i ragazzi della zona, Porza e Comano. Non solo ad ogni modo. Tornando a Clay, il legame con il Derby è immediato. Fu appunto suo papà a portare questa gara in Ticino. E tanti bambini dell’epoca sognavano una carriera in Formula 1, proprio come Regazzoni».

Il Derby si avvicina a tutta birra ad un traguardo importante: il cinquantesimo. «E chissà, per l’occasione potremmo celebrare il grande Clay istituendo una coppa speciale in suo nome» chiosa Rezzonico. «Ora non è prevista, ma sarebbe un’ottima cosa. Ci permetterebbe di legare ancora di più il nostro evento al mito di Regazzoni».