Formula 1

Da Baku verso la Florida prosegue il dominio Red Bull

Nel Gran Premio dell'Azerbaigian uno scatenato e scaltro Sergio Perez precede Max Verstappen - La Ferrari dà concreti segnali di miglioramento, ma al GP di Miami si profila un altro duello tra l’olandese e il messicano
Il messicano Sergio Perez ha vinto il GP di Baku, precedendo il compagno di squadra Max Verstappen. ©AP/Darko Bandic
Pino Allievi
Pino Allievi
01.05.2023 20:14

Dall’Azerbaigian alla Florida non ci sono proprio due passi. E mentre leggerete queste note, il circo della Formula 1 – attorno alle 1’500 persone considerando il personale dei team e tutto il resto – starà sbarcando a Miami, perché i gran premi primaverili sono senza sosta e domenica si correrà già su un tracciato cittadino non lontano dal mare, attorno allo stadio dei Miami Dolphins. I biglietti sono esauriti da mesi e molti sono stati venduti ai tifosi che arriveranno dal Messico, attratti dal sogno di vedere Sergio Perez campione del mondo. Un sogno realizzabile? Nulla è impossibile nella vita. Ma è meno probabile quando si corre accanto a un campionissimo delle qualità di Max Verstappen.

In cerca di costanza

A dispetto della logica, tuttavia, Perez nello scorso week-end ha vinto due volte in due giorni: sabato si è aggiudicato la gara Sprint, domenica ha fatto suo il gran premio vero e proprio. Prima ha battuto Charles Leclerc, poi Max Verstappen: è sufficiente per consacrare Perez? No, perché a Sergio è sempre mancata una qualità fondamentale: la costanza. E, in gioventù, anche un po’ di modestia, nel senso che appena approdò in F.1 si (auto)considerò un fenomeno pronto a dominare. Non c’è riuscito, ma in 238 gran premi ha accumulato esperienza ed equilibrio, doti che oggi ne hanno fatto un pilota sicuramente affidabile, capace di sorprendere chiunque quando è in giornata.

A Baku, Perez si è tenuto dietro Verstappen con furbizia e abilità. Quando Max è passato al comando, Sergio lo ha spinto ad accelerare l’andatura più del dovuto, col risultato che il compagno è stato il primo a rientrare ai box per cambiare le gomme. Poi, quando la Safety Car lo ha aiutato a passare al comando, Perez è riuscito a tenersi alle spalle Verstappen con una grinta che non gli conoscevamo e anche con l’abilità di guida di non rovinare le gomme. Splendido e spettacolare, con Verstappen appagato dai punti per il titolo (lui pensa alla distanza) e un pochino meno arrembante del solito.

Un cavallino in crescita

Poi c’è stata una ottima Ferrari, capace di ottenere la pole position sia nella gara del sabato sia in quella della domenica. Leclerc è da sempre un acrobata a Baku, tra le protezioni di cemento che si sfiorano al millimetro. Per due volte Charles è scattato al comando cercando di resistere, ma la Ferrari di oggi non vale ancora la Red Bull, pur se i progressi rispetto alla precedente gara di Melbourne sono stati evidenti in fatto di bilanciamento della macchina, velocità, trazione: fattori di cui ha goduto solo Leclerc in quanto Sainz ha ribadito la sua allergia alla pista dell’Azerbaigian e si è piazzato quinto, lontanissimo, preceduto da Alonso con una Aston Martin che non è stata rapida come nelle prime tre corse e lo ha costretto a rischi supplementari.

Un altro duello tra Red Bull?

Con pochissimi giorni per innovare e/o rimediare, la gara di Miami sarà un copia-incolla di quella di Baku? Certamente no, perché le caratteristiche della pista della Florida sono diverse e lo scenario è meno opprimente del toboga azero. Per cui, sulla carta, la Red Bull si ripresenta favorita e in teoria dovrebbe offrire un altro duello tra Vrestappen e Perez. Poi c’è il punto interrogativo della Ferrari, che ha annunciato una serie di parti nuove nella macchina che dovrebbero agevolare Leclerc e Sainz nel consumo delle gomme, benché dei progressi evidenti ci siano stati già domenica scorsa.

Il caso Mekies

La Ferrari sta quindi cercando in tutti i modi di tornare presto alla vittoria ma le acque interne restano agitate, come si è visto alla vigilia di Baku, quando la Alpha Tauri ha annunciato l’ingaggio di Laurent Mekies quale nuovo responsabile del team, senza precisare da quando. Si dà però il caso che Mekies, in Azerbaigian, fosse ancora con la tuta della Ferrari, a riprova di un pasticcio burocratico che si è cercato di nascondere annunciando che Maranello sta ingaggiando nuovi tecnici presi (anche) da Red Bull e Mercedes. «Ne arriveranno una trentina», è stato detto dai responsabili della Ferrari. Forse ne basterebbero anche di meno, purché buoni…