Formula uno

Gli strascichi delle vacanze, tra yacht e mercato estivo

Dopo la pausa, i piloti sono tornati ad allenarsi: domenica c’è il Gran Premio del Belgio — Tre settimane in cui i movimenti dietro le quinte non sono mancati, cominciando dalle nuove regole sui motori in vigore dal 2026, passando per i vari cambi di scuderia e il caso tra Oscar Piastri e l’Alpine
Le prossime tre gare - Belgio, Olanda e Monza - potrebbero essere già decisive per decretare il nuovo campione del 2022. © EPA/Ronald Wittek
Pino Allievi
Pino Allievi
24.08.2022 06:00

Non c’è settimanale di gossip che non abbia pubblicato le foto di Charles Leclerc, tonico e rilassato, sul suo nuovo yacht alle Bocche di Bonifacio, in compagnia della fidanzata. Lewis Hamilton si è invece lanciato alla scoperta dell’Africa, Carlos Sainz è rimasto nella sua abitazione alle Baleari. Nessuno, però, è riuscito a pizzicare Verstappen: dove ha trascorso le settimane d’agosto il leader del mondiale? Mistero. Forse ce lo dirà lui nel weekend che ci aspetta in Belgio, a Spa-Francorchamps, dove il mondiale riprende il cammino con la prima delle undici gare che mancano alla fine di un campionato orientato verso le mani tese di Max Verstappen.

Il distacco in classifica

L’olandese ha 80 punti su Leclerc per cui - teoricamente - potrebbe anche fermarsi per tre volte di fila, col monegasco sempre primo, e la leadership del mondiale resterebbe comunque sua. Un vantaggio enorme, ma la certezza del titolo non esiste perché la Ferrari, reduce dal disastro in Ungheria, è decisa a osare il tutto per tutto e già in Belgio potrebbe avere un nuovo motore, più potente, per Leclerc. Essendo il quinto, costerebbe una penalizzazione di 5 posizioni in griglia, un sacrificio che su una pista come Spa, dove i sorpassi sono possibili, si può azzardare considerando che nelle due domeniche successive si correrà a Zandvoort e a Monza.

Un trittico decisivo

Tre corse di fila decisive, nelle quali la Ferrari punta alla vittoria: la macchina c’è sempre stata ed è velocissima ovunque, però al Cavallino sono mancate l’affidabilità e una corretta gestione delle strategie di corsa. L’impresa è disperata ma non impossibile, anche se dall’altra parte c’è una Red Bull che regala poco e ha un Verstappen che corre divinamente e per giunta tranquillo. Poi c’è il terzo incomodo, la Mercedes, che in Ungheria, per la prima volta nel 2022, ha mostrato una macchina competitiva che, dovesse ripetersi a Spa, diventerebbe con Hamilton e Russell l’ago della bilancia del campionato.

La novità tra quattro anni

Questa la situazione tecnico-agonistica. Ma mentre i piloti erano in ferie e i reparti-corse chiusi, è successo di tutto dietro le quinte, cominciando dalle nuove regole sui motori che Fia e Liberty Media hanno varato a partire dal 2026. E c’è una grossa polemica, perché, di fatto, si è bloccata la ricerca a favore di un appiattimento della fantasia progettuale, con la scusa - solita - dei quattrini da risparmiare, che nasconde due verità: da un lato i team sono assetati di denaro e vogliono spendere di meno, dall’altro si è voluta creare una base d’accesso più facile per i costruttori - come Porsche e Audi - che entreranno nella sfida mondiale.

L'arrivo dei biocarburanti

La sola cosa buona è il fatto che i nuovi motori saranno alimentati da biocarburanti non di origine fossile, con una prevedibile, positivissima, ricaduta sui motori endotermici della produzione di serie. Ma la museruola allo sviluppo è pericolosissima perché uccide la missione di ricerca della F1, innescando una deriva perversa votata solo al guadagno delle squadre. Che oggi sono 10 e non intendono aprire le porte a nuove presenze, per evitare che i privilegi si debbano dividere in più parti. Per cui chi vuole entrare dovrà fare delle partnership con chi già c’è oppure comprare una delle attuali scuderie. Brutta cosa.

Un fatto clamoroso

Poi c’è il discorso del mercato piloti. E qui Oscar Piastri, australiano di 22 anni, considerato un predestinato, è stato annunciato dalla Alpine quale sostituto di Alonso che andrà in Aston Martin. Ma Piastri ha smentito la squadra che fa capo alla Renault e finirà invece alla McLaren dove prenderà il posto di Daniel Ricciardo. Il quale, per lasciare con un anno d’anticipo, pretende una buonuscita di 20 milioni di dollari. Per contro la Alpine, con la quale Piastri ha svolto 3.500 km di test, pare pretenda un indennizzo-riparatore di 10 milioni. Su altri fronti, Mick Schumacher vorrebbe lasciare la Haas e desidererebbe un posto migliore che al momento non c’è. Caos, nebbie, sgambetti, trattative: questa Formula 1 assomiglia sempre più al calcio...