Incidente di Bianchi, parla la FIA

GINEVRA - Le Federazione internazionale automobilistica (FIA) ha risposto oggi a due domande riguardanti l'incidente occorso a Jules Bianchi al Gran Premio del Giappone domenica scorsa. In particolare, ha dato informazioni riguardo l'uscita del muletto contro cui poi si è schiantata la Marussia del pilota francese.
Come aveva già ricordato in risposta alle critiche mosse dall'ex campione Alain Prost, il direttore di corsa Charlie Whiting ha stimato che l'ingresso del muletto non è in sé condizione sufficiente per fa entrare in pista la safety car. In questo caso sventolavano le bandiere gialle e la Sauber incidentata di Adrian Sutil era lontana dalla pista.
Interrogato se in futuro all'ingresso del muletto farà entrare la safety car, Whiting ha risposto che agirà "con una prudenza estrema", ma che non ne necessariamente chiamerà la neutralizzazione. La procedura normale resterà quella delle bandiere gialle singole (proibiti i sorprassi) o doppie (obbligo di rallentare), come a Suzuka domenica.
Il dibattito allora è scivolato sul se Bianchi avesse rallentato a sufficienza prima della famigerata curva 7. "Nessun pilota ha rallentato granché", ha risposto Whitey, senza entrare nei dettagli. Però alla curva 7 al momento dell'incidente sventolava la bandiera verde. "Il muletto stava per rientrare con la Sauber e non c'era più pericolo sul luogo dell'incidente. Dato che i piloti devono attendono di aver passato la bandiera verde prima di riaccelerare, era normale che questa fosse esposta in quel punto".