Formula1

La Ferrari vuole tornare padrona anche nel salotto della velocità

Al Gran Premio di Imola il tifo sarà tutto per la scuderia del Cavallino, con Leclerc leader incontrastato dopo le prime tre gare - La Rossa punterà pure sullo spagnolo Carlos Sainz Jr, fresco di rinnovo di contratto fino al 2024: «Era scontato avvenisse, sono felicissimo»
Il monegasco Charles Leclerc guida la classifica del Mondiale davanti a George Russell, pilota della Mercedes. © EPA/Joel Carrett
Pino Allievi
Pino Allievi
23.04.2022 06:00

Imola? Il salotto della velocità. Un circuito racchiuso dentro una cittadina, a due passi da Bologna, votata al bel vivere, all’arte, all’industria e ai motori. C’è tutto, compresi spazi verdi per gli abitanti come in poche altre zone d’Italia. Si va all’Autodromo a piedi: pochi minuti dal centro. Oppure si parcheggia sulla collina. E dopo prove o gara ci si tuffa sotto i portici, con un’ampia scelta di ristoranti. Ovvio che tutti tifino per la Ferrari, la cui sede è a 40 minuti d’auto. Ma c’è una nicchia di emozioni anche per la Alpha Tauri, ex-Minardi, che a Faenza, a pochissimi chilometri, occupa quasi 600 persone. È a Imola che scoppiò la «febbre Villeneuve», un fenomeno di esaltazione collettiva che trasformò il pilota canadese in un guru della velocità in grado di attirare folle immense. Proprio qui, sconfitto da Pironi nel 1982 in base a equivoci ordini dal box, Gilles disputò il suo ultimo gran premio, prima di immolarsi due settimane dopo a Zolder. Adesso con Charles Leclerc, leader incontrastato del mondiale dopo tre gare, quel fenomeno - aggiornato ai tempi - può riprodursi, perché il monegasco è veloce, è capace di gesti coraggiosi, ha un appeal particolare con i tifosi che vedono in lui il ragazzino della porta accanto diventato idolo. Sono pochi i punti di contatto con Villeneuve, ma l’appeal sul pubblico è simile, con la lingua italiana parlata perfettamente quale tocco in più che mancò, ad esempio, a Schumacher.

L’inarrivabile Michael resta il «re» del circuito lambito dal torrente Santerno, con 7 vittorie di cui sei con la Ferrari e una con la Benetton. Sua l’ultima vittoria del Cavallino a Imola nel 2006.  Adesso ci sono tutte le condizioni per una nuova festa rossa, in quanto la Ferrari F1-75 ha le caratteristiche giuste per imporsi su questo tracciato all’antica, pieno di saliscendi, di curve impegnative, di zone in cui è il mezzo meccanico a fare la differenza.

I punti di forza

La Ferrari F1-75 ha quattro punti di forza: il bilanciamento della macchina, l’aderenza dovuta all’aerodinamica, una grande trazione indispensabile all’uscita dalle curve, un limitato consumo delle gomme. «Vincere a Imola? È un sogno per me e sarebbe un regalo dovuto ai tifosi. La macchina c’è e io me la sento addosso come un abito su misura», dice Leclerc, vittima un rocambolesco furto di orologio a Viareggio. Un Richard Mille da 350 mila euro volatilizzato mentre firmava un autografo. «Sono rimasto sorpreso ma non ho avuto paura», ha commentato. Poi, parlando del mondiale, si è sbilanciato. «Sì, mi sento pronto, gestisco le emozioni meglio di tre anni fa, però riparliamone fra 13-14 gare…». La Ferrari a Imola punta molto anche su Carlos Sainz, specialmente se pioverà. Lo spagnolo è obbligato a un riscatto immediato, tanto più che ieri è stato reso noto il prolungamento del suo contratto col Cavallino sino alla fine del 2024. «Era scontato da dicembre che avvenisse. È bellissimo, sono felice. Il mio obiettivo resta il mondiale, anche se devo capire questa macchina sino in fondo, a differenza di Leclerc che già la guida al massimo. Ci sto arrivando…». Sainz ha intelligenza e velocità, però i «numeri» mostrati da Leclerc lo hanno messo in imbarazzo. Capita, correndo accanto ai fenomeni. Il rischio è di diventare anzitempo una seconda guida, benchè Mattia Binotto dica che non è ancora il caso di fare delle scelte così perentorie.

E gli altri?

Max Verstappen, dominatore lo scorso anno dopo aver superato Hamilton sul bagnato, alla frenata del Tamburello, disporrà di una Red Bull alleggerita di qualche chilo. Ma il fatto che Helmut Marko sostenga che «raggiungere la Ferrari richiederà un lavoro lungo», ha il sapore di chi mette già le mani avanti in caso di sconfitta. Una corsa è certa: Verstappen, con 2 ritiri in 3 gare, ha bisogno di concludere la corsa e quindi dovrà limitare quei rischi esagerati che fanno parte del suo bagaglio. Poi c’è Lewis Hamilton con la Mercedes, la macchina più deludente del mondiale. Una vettura da ripensare nell’aerodinamica e forse anche nel sistema di raffreddamento del motore. Cose che non s’inventano da una settimana all’altra, anche se a Imola ci saranno già pesanti aggiornamenti. Basteranno? La novità, per tutti, è la gara sprint di mezz’ora di oggi. Un antipasto pepato, col meteo che prevede pioggia quando invece la gara è annunciata col sole. Un rompicapo in più – visto che gli assetti non si potranno cambiare – per gli ingegneri e una sfida molto ardua per i piloti.