Formula 1

Se Alonso si fa beffe dell’età: «Incredibile spirito guerriero»

In Bahrein il pilota spagnolo è tornato sul podio del massimo campionato delle quattro ruote dopo 469 giorni e a 41 anni - Mario Salvini: «Per fortuna ha abbellito una gara tremendamente noiosa. Il circuito ha bisogno di belle storie come la sua»
A 41 anni, e 24 gare dall’ultima volta, Fernando Alonso è tornato su un podio di F1. © AP/Ariel Schalit
Maddalena Buila
09.03.2023 06:00

«Yes! Bye bye!». Un messaggio radio già diventato iconico. È così che Fernando Alonso ha deciso di salutare Hamilton e Sainz dopo averli sorpassati in Bahrein. Sì, alla veneranda età - sportivamente parlando - di 41 anni, lo spagnolo è tornato a fare scintille, centrando un incredibile terzo posto nella gara d’apertura del Mondiale di Formula Uno del 2023. E meno male c’era lui a colorare una corsa che altrimenti sarebbe risultata noiosamente in bianco e nero. È stato lui il pilota del giorno, grazie a una prestazione coi fiocchi condita da quel sorpasso sul sette volte campione del mondo. «Un momento che ci ha fatto tornare indietro fino al 2007 - analizza Mario Salvini, giornalista de La Gazzetta dello Sport -. Quando è arrivato Hamilton Alonso era bicampione del mondo, convinto di diventare il Schumacher degli anni ‘10. Invece Lewis e Vettel gli hanno rovinato la festa. Mai lo spagnolo avrebbe pensato che un ragazzino di colore gli avrebbe tolto la storia della F1. Ecco, dietro quel sorpasso c’è anche questo».Il presente però ci dice che, a distanza di 469 giorni, il pilota dell’Aston Martin è tornato a spruzzare champagne sulle note dell’ouverture della Carmen di Bizet. Chi l’avrebbe mai detto…

Un po’ di pepe al Mondiale

«Credo che nessuno si aspettasse un miglioramento così clamoroso da parte delle Aston Martin con un podio per Alonso. Ma per fortuna c’è stato, altrimenti sarebbe davvero stata una gara da ingegneri più che da romantici delle corse (sorride, ndr). Sicuramente il super sorpasso che ha fatto lo spagnolo sarà stato marcato più volte sui taccuini dei ragazzi di Netflix per la prossima stagione di Drive to survive, questo è poco ma sicuro!».In un Mondiale che sembra già tutto scritto dopo appena una gara, si spera che il fenomeno spagnolo possa continuare a regalarci perle di automobilismo anche nel prossimo futuro… «La F1 ne avrebbe un gran bisogno - prosegue Salvini -. Quella del pilota 41.enne è infatti una storia con un’aura di romanticismo. Alonso è sicuramente un personaggio duro, controverso, che ha quasi sempre spaccato le scuderie in cui è stato. Insomma, è un ragazzo che divide, che può stare simpatico o meno. Ma, al di là di tutto, i puri dati ci dicono che a 41 anni è ancora lì, a fare scintille. La sua è una bella storia, che alla F1 non può fare che bene. Il massimo campionato delle quattro ruote sta vivendo un ottimo periodo, godendo di un eccellente stato di salute in tutto il mondo, a parte forse in Germania. Da qui l’esigenza di poter contare anche su dei racconti che regalino emozioni. Pensiamo semplicemente a quanto ha detto George Russell dopo la gara in Bahrein. “La Red Bull vince tutte e 23 le corse in programma”. Un’iperbole? Forse, ma se tutti i prossimi GP premieranno Verstappen che ci allieterà con le sue interviste composte dalle solite cinque frasi vuote, beh, ben venga la presenza di Alonso (ride, ndr)».

Da spaccascuderie ad agnellino

Già, un pilota controverso e dal carattere forte. Sicuramente, e lo abbiamo già visto durante la prima gara della stagione, durante questo 2023 il ragazzo di Ovieto cercherà di tenere represso il suo lato più aggressivo nei confronti dei compagni di squadra. E Salvini, divertito, spiega perché sarebbe saggio: «Correndo per la scuderia del padre di Lance hai poco da fare il gradasso (altra risata, ndr). Emblematico in questo senso il messaggio radio dai toni flautati dello spagnolo durante la gara, chiedendo in che posizione di trovasse il canadese (ride, ndr). In passato, tuttavia, Alonso ne ha combinate di cotte e di crude. Basti pensare che Jody Scheckter, un pilota particolarmente taciturno, aveva parlato malissimo di lui, non concependo come un conducente potesse riuscire a creare delle crepe tali all’interno della propria scuderia, facendo di tutto - spesso con abilità - per mettere in difficoltà il compagno di squadra».

Un DNA da combattente

Vuoi per carattere, bravura, un po’ di fortuna e qualche scelta azzardata, Fernando Alonso è ancora in griglia a dire la sua. «Ha un enorme spirito guerriero. Ricordo che quando lanciò la sua serie TV ci rilasciò un’intervista in cui ci disse che non sapeva nemmeno lui da chi avesse ereditato questa caratteristica, dal momento che nella sua famiglia nessuno era particolarmente competitivo. Lui invece è nato così, con un DNA estremamente combattivo. In quell’occasione raccontò infatti che al supermercato cerca sempre di arrivare per primo alla cassa superando chi si accinge a raggiungerla prima di lui (ride, ndr)».

Cosa può ancora regalarci il pilota dell’Aston Martin? Nessuno lo sa con certezza. Ma, grazie a lui, sicuramente in tanti non si perderanno il prossimo GP in programma sul circuito di Jeddah tra poco più di una settimana.