Simoncelli, minacce di morte

BARCELLONA - Marco Simoncelli, in arte "Sic", non può ancora crederci. Il simpatico pilota di Cattolica, infatti, negli scorsi giorni, prima di recarsi in Spagna per il Gran Premio di Catalogna in fase di svolgimento a Montmelò, ha ricevuto una serie di minacce di morte dai sostenitori di Dani Pedrosa, il fantino della Honda (la stessa moto guidata da Simoncelli), che è stato atterrato nell'ultimo Gran Premio di Francia a Le Mans, da un sorpasso troppo esuberante dello stesso pilota romagnolo. L'italiano, proprio per questo, aveva incassato un "ride through" che lo ha relegato al quinto posto (mentre poteva salire sul podio) e le critiche da tutto il circo del Motomondiale.
Pedrosa, come noto, nella caduta seguita a quella manovra, si è rotto la clavicola ed è oggi il grande assente dalla pista: deve completare l'indispensabile periodo di riabilitazione impostogli dai medici, con la conseguenza che molti "insider" danno per scontata la fine della sua corsa al titolo. Simoncelli è stato ritenuto responsabile dell'accaduto e un gruppo di esagitati lo ha preso di mira. Tanto che, per questo, nel paddock di Montmelò è giunto con due agenti di polizia che lo seguono in ogni suo spostamento. L'italiano ha anche cercato di sdrammatizzare la circostanza: "Si vede che sto diventando una persona importante...ma se devo girare scortato vuole anche dire che questo non è più sport". Come dargli torto?