Verstappen piazza la rimonta e conquista anche il Belgio

Mare, yacht e relax sono ormai un lontano ricordo. La vita nel paddock è tornata, ormai da qualche giorno, a essere frenetica. Dopo la pausa estiva, il Mondiale di Formula Uno riprendeva la sua corsa dal Belgio, sullo storico circuito di Spa-Francorchamps. Un tracciato che, è storia di poche ore fa, sarà nuovamente presente anche nel calendario del 2023. Ma restiamo a quanto accaduto ieri, quando Max Verstappen si è issato sul gradino più alto del podio per la nona volta questa stagione. Sì, è stato ancora lui il più veloce di tutti. A Spa, l’olandese (nato in Belgio) ha sfoderato una prestazione semplicemente strepitosa. «È stata una settimana incredibile, ma continueremo a lavorare. Vogliamo raggiungere altri risultati così», ha commentato il primo pilota della Red Bull a fine gara.
Recupero da manuale
Causa cambiamenti alla sua PU, Max Verstappen era partito dalla quattordicesima posizione. Tempo una dozzina di giri, ed è riuscito a piazzarsi davanti a tutti. «L’inizio della gara non è stato facile - ha proseguito l’olandese -, c’era diversa confusione e non è stato semplice scansare le auto coinvolte negli scontri. Quando la safety car è stata rimossa, ho trovato il mio ritmo. La monoposto aveva un ottimo passo gara, trovavo i punti giusti per sorpassare e le gomme erano in buono stato». Da lì in poi, l’attuale leader del Mondiale non ha dovuto fare altro (si fa per dire) che accumulare vantaggio e gestire l’usura delle gomme. Compito che ha svolto alla perfezione, considerato che il compagno di scuderia Sergio Pérez ha tagliato il traguardo in seconda posizione con oltre 17 secondi di ritardo. Il messicano, scattato male a semafori spenti perdendo tre posizioni e ritrovandosi quinto, ha potuto ringraziare il contatto tra Hamilton e Alonso. L’incidente tra i due, e la safety car, gli hanno infatti permesso di tornare vicino alle prime posizioni.
Hamilton saluta subito
Alla vigilia della gara, i pronostici vedevano le Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell in grado di dire la loro a Spa-Francorchamps. I motivi? Gli exploit mostrati prima della pausa e le nuove direttive legate all’alzamento delle vetture e alla conseguente diminuzione del fenomeno del porpoising, che aveva colpito in modo particolare le monoposto delle Frecce d’argento. Le cose, però, sono andate diversamente. Nel corso del primo giro, Hamilton ha toccato con la gomma posteriore destra l’anteriore sinistra di Alonso, danneggiando in modo irreversibile la sua Mercedes, costretta al ritiro. Niente podio nemmeno per il compagno Russell, quarto al traguardo.
E la Ferrari?
Le onde del mare della pausa estiva non hanno spazzato via tutti i problemi del Cavallino. Carlos Sainz, dal canto suo, ha fatto la gara che la sua vettura gli concedeva: partito dalla pole non ha potuto niente di fronte alla migliore prestazione delle vetture Red Bull, dovendosi accontentare del gradino più basso del podio. La gara di Charles Leclerc è stata invece più travagliata. Partito dalle retrovie per gli stessi motivi di Verstappen, il monegasco ha tentato anche lui la clamorosa rimonta, che non gli è però riuscita. Sul finire di gara è poi tornata la sfortuna. Il muretto Ferrari ha infatti deciso di richiamare Leclerc ai box per montargli gomme soft, nella speranza di strappare almeno il punticino del giro più veloce, con l’intento però di mantenere il quinto rango. A bandiera a scacchi sventolata, il monegasco è riuscito a difendere la posizione, senza però far registrare il giro più veloce. Ma il bello doveva ancora venire. Uscendo dai box, Leclerc ha superato i limiti di velocità (a causa di un sensore danneggiato), incappando quindi in cinque secondi di penalità che lo hanno fatto scivolare al sesto posto. Niente giro veloce e posizione persa. «La differenza di prestazione con la Red Bull è stata incredibile. Gli errori in gara, in quest’ottica, contano poco. Dovremo fare le dovute analisi, perché questa settimana il divario tra noi e loro è stato enorme», ha commentato il monegasco. La Ferrari deve dunque rimandare l’appuntamento con la gara perfetta, magari a quella di settimana prossima, in Olanda. Già, nella casa del campione del mondo in carica che, come d’altronde ha fatto da inizio stagione a questa parte, non avrà certo intenzione di concedere nemmeno un punticino agli avversari.