Calcio

Murat Yakin indica la via: «La chiave per crescere? La vittoria»

Il ct rossocrociato lancia la prima sfida delle qualificazioni a Euro 2024, in programma domani a Novi Sad: «La Bielorussia si difende bene, dovremo essere pazienti e determinati negli uno contro uno»
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Red. Sport
24.03.2023 12:30

Non vuole sottovalutare la Bielorussia. E, di riflesso, sopravvalutarsi. La Svizzera sbarca a Novi Sad senza grilli per la testa. Almeno a parole. «Dobbiamo avere grande rispetto di ogni avversario, la Nations League insegna» afferma al proposito il commissario tecnico Murat Yakin. Prudenza e consapevolezza, comunque, possono convivere. Devono convivere. Il primo match delle qualificazioni a Euro 2024, d'altronde, ha un chiaro favorito: la selezione rossocrociata. E lo stesso vale per la gerarchia del gruppo I. «Il destino è nelle nostre mani, sì» conferma l'allenatore: «Disponiamo delle qualità necessarie - sul piano collettivo e individuale - per partire con il piede giusto. Per riuscirci, tuttavia, servirà grande concentrazione. Oltre che una strategia di gioco che non esalti i punti forti della Bielorussia». Quali? «La compattezza difensiva» spiega il ct elvetico, alle prese con un piccolo rebus proprio in attacco. Gli infortuni di Embolo e l'assenza di Shaqiri impongono scelte per certi versi sperimentali. «Ma attenderò la rifinitura per scegliere su chi puntare nel ruolo di prima punta: Amdouni, Itten e Okafor possono ciascuno ricoprire questo ruolo» indica Yakin. Sull'atteggiamento da adottare sul neutro di Novi Sad, il tecnico non ha invece dubbi: «Vogliamo essere dominanti. Mettere pressione all'avversario, cercare con continuità uno contro uno e sedici metri. Poi, certo, considerata l'impostazione difensiva dei bielorussi anche la pazienza sarà un'alleata preziosa». Dicevamo, si giocherà in Serbia. Senza pubblico e su un terreno che i rossocrociati scopriranno solo a ridosso dell'incontro. «A fronte di questi fattori, non servono però motivazioni particolari. A fornircele sono l'importanza della partita, verso Euro 2024, e il valore della maglia che portiamo» sottolinea Silvan Widmer, uno dei leader della retroguardia elvetica. Il capitano del Mainz, a inizio dicembre, aveva dovuto guardare da una camera d'albergo il mortificante ottavo di finale mondiale perso contro il Portogallo. «Quel match non è più nella nostra testa, abbiamo voltato pagina da tempo» assicura Widmer. Per poi indicare nel «successo» - turno dopo turno - il fattore di crescita più importante per la Nazionale. Murat Yakin conferma: «In settimana abbiamo svolto un'attività di gruppo per delineare gli aspetti più importanti per il nostro futuro. Ebbene, lo sviluppo della selezione passa innanzitutto dalle vittorie. Poi si può discutere sugli altri elementi di contorno». Contro la Bielorussia, insomma, è lecito attendersi una Svizzera attenta alla sostanza.