Calcio

Nel periodo del Film Festival c'è spazio anche per un remake

A pochi mesi dall’eliminazione per mano dello Celje, il Lugano può prendersi la sua rivincita - Gli sloveni, malgrado abbiano perso dei giocatori di peso durante l’estate, sono comunque partiti bene - I bianconeri hanno una rosa superiore ma sono sfiduciati, per Croci-Torti «serviranno le emozioni»
©Reuters/Philipp Kresnik
Alex Isenburg
07.08.2025 06:00

Ciak, si rigira. Con l’impazzare del festival di Locarno, i film sono tornati prepotentemente in voga e anche in Conference League, allora, si potrà assistere a un lungometraggio. Un remake, nella fattispecie, della durata minima di 180’ e diviso in due atti. Il primo andrà in scena questa sera a Thun, mentre il secondo – tra una settimana esatta – si terrà in Slovenia. Insomma, ci risiamo: il Lugano di Mattia Croci-Torti torna a sfidare lo Celje di Albert Riera. Così simili, eppure così diversi. A cominciare dai due allenatori, entrambi focosi – e nati solo a cinque giorni di distanza – ma dai modi comunque differenti. Da una parte il momò, che mai – anche nelle situazioni più complicate, come quella che sta vivendo attualmente – perde il suo aplomb. Dall’altra lo spagnolo, che si è più volte – da tecnico, ma prima ancora nel suo passato da giocatore – fatto trascinare dal suo carattere fumantino ed è stato al centro di svariate polemiche. E poi ci sono le protagoniste, due squadre che – andando contro ogni legge della probabilità, e a meno di cinque mesi dall’ultimo precedente – tornano a spartirsi il palcoscenico del rettangolo verde. E lo fanno, perlopiù, all’interno del medesimo contesto, quello della Conference League. Le risorse di cui dispongono le due compagini, però, non possono considerarsi le stesse, così come non lo sono, risultati alla mano, i rispettivi inizi di stagione.

Formazione titolare stravolta

Che cosa bisogna aspettarsi, dunque, in seguito al doppio confronto – agli antipodi, con il primo quasi soporifero e il secondo a dir poco scoppiettante – della passata annata? I cambiamenti, rispetto alla doppia sfida degli ottavi di finale, sono stati parecchi, soprattutto per ciò che concerne lo Celje. Già, perché il Lugano – pur andando incontro a non poche problematiche in materia di mercato – può contare su una formazione pressoché immutata. Tanto per intenderci, ben otto degli undici titolari osservati nel mese di marzo potrebbero, e dovrebbero, scendere in campo questa sera. Gli assenti? Valenzuela – che ormai non fa più parte della rosa del Crus – Steffen (infortunato) e Hajdari, convocato per questo impegno ma da tempo ai margini del progetto bianconero. La sua gestione, insomma, continua a fare discutere.

Gli sloveni, dal canto loro, hanno stravolto il proprio schieramento di partenza, tanto che metà degli interpreti saranno, per noi, una novità. Non bastasse l’infortunio di Armandas Kucys – miglior realizzatore, con 18 reti, della stagione 2024-25 – Riera deve far fronte a diverse partenze indubbiamente pesanti. Nel corso dell’estate, infatti, l’iberico ha perso l’apporto di: Svit Seslar – inserito nella top-11 della scorsa Conference League – così come Tamar Svetlin – che aveva timbrato il cartellino in entrambe le partite al cospetto dei bianconeri – e Aljosa Matko, nientepopodimeno che il miglior marcatore nella storia del club sloveno. Fatta eccezione per il pacchetto portieri, lo Celje – stando ai dati di Transfermarkt, il sito di riferimento in questo senso – si è indebolito in ogni reparto. Il valore della loro rosa – pari a 19,24 milioni di euro fino a qualche mese fa – si è più che dimezzato, tanto che ora si è assestato a 9,23 milioni.

La discussione con Palladino

Il valore della squadra bianconera, invece, è rimasto stabile e si aggira sui 70 milioni di euro. Una cifra, va da sé, di tutt’altra portata. E non a caso, allora, Albert Riera ha indicato proprio il Lugano come compagine favorita per il passaggio del turno. Lo spagnolo in conferenza stampa si è detto ben conscio che la sua società non può permettersi di trattenere i propri migliori giocatori ma ha altresì ribadito l’importanza, anche da un punto di vista finanziario, di proseguire il cammino continentale. Guai, dunque, a sottovalutare lo Celje, che l’anno scorso – dopo aver estromesso il Lugano – aveva fatto tremare la Fiorentina di Palladino. E proprio con quest’ultimo, qualcuno si ricorderà, Riera si era scontrato. «La sua è una rosa da 300 milioni – disse al termine di un confronto in campo abbastanza acceso – sarebbe bello affrontarlo con squadre dello stesso valore».

Il divario, in questo caso, è ben minore ma – statene pur certi – lo spagnolo avrà provato a toccare le stesse corde con i suoi anche in vista dell’incontro odierno. Gli sloveni, comunque, arrivano a questo impegno in maniera migliore del Lugano. È vero, anche loro (per mano dell’AEK Larnaca) sono stati «retrocessi» dall’Europa League, ma sono forti di 9 punti in 3 partite – sinonimo di vetta in solitaria – in campionato. E l’ultima sfida disputata, loro, l’hanno vinta addirittura per 5-0. Praticamente a specchio, quindi, rispetto al Lugano, battuto 4-0 domenica a Sion. Quella di questa sera – ha ammesso Croci-Torti, sui canali del club bianconero – «non è una partita banale perché ci ricorda una serata davvero brutta. Vogliamo prenderci la nostra rivincita». Per il mister, sarà importante ricorrere alle emozioni. «Avremo bisogno di tutti e che ognuno giochi con cuore e carattere». L’andamento del match, inoltre, dovrebbe rivelarsi abbastanza inedito. «Loro, rispetto alle compagini affrontate finora, giocano un calcio maggiormente propositivo: cercano sempre di costruire dal basso e rischiano molto. Dovremo essere concentrati in fase difensiva e poi – con la giusta convinzione e un pizzico di fortuna – sono sicuro che riusciremo a sbloccarci anche davanti».