L'intervista

Noè Ponti ha ancora fame: «Desideravo queste medaglie, ma le considero un punto di partenza»

Il ticinese parla dei due argenti conquistati ai Mondiali in vasca lunga di Singapore e volge uno sguardo al futuro, con le Olimpiadi del 2028 già nel mirino
© KEYSTONE/PATRICK B. KRAEMER
Francesco Raimondi
05.08.2025 06:00

Due medaglie d’argento e due record svizzeri. È questo il bottino portato a casa da Noè Ponti ai Mondiali in vasca lunga di Singapore. A margine della rassegna iridata - e fatte sedimentare - le emozioni, il nuotatore ticinese ha stilato un bilancio dei risultati ottenuti, volgendo uno sguardo al futuro fra Europei, Mondiali e Olimpiadi.

Noè, quali sono state le reazioni dalla Svizzera dopo la tua doppia medaglia?
«Ho ricevuto tanti messaggi di congratulazioni e a casa erano tutti molto felici. Per ora, non ho ancora letto nessun articolo, ma non penso che ci siano brutte reazioni. Mi ha anche scritto Jérémy Desplanches per farmi i complimenti».

Hai già avuto modo di analizzare le prestazioni di questi Mondiali con il tuo allenatore Massimo Meloni o rinvierete il discorso dopo le vacanze?
«Sì, abbiamo già discusso un po’ di come sono andate le cose, come facciamo sempre. Ma non ne ho parlato solo con Massimo, bensì anche con Andrea Mercuri (assistant coach, n.d.r.) e con tutto il team. Non vogliamo assolutamente restare fermi sul posto. Desideriamo, invece, migliorarci costantemente».

Durante gli ultimi giorni hai ricevuto tante domande dai vari media internazionali. I giornalisti vogliono sempre sapere qualcosa di nuovo da te. Ma hai avuto il tempo per riflettere su quanto accaduto a Singapore?
«Sì, ho avuto modo di riflettere sui risultati che ho ottenuto e di cui sono molto felice. Due medaglie sono un traguardo importante, ma questo è solo un punto di partenza. Ho ancora tanta fame».

Quest’anno avrei potuto lottare per una medaglia anche sui 200 m, ma sono contento delle scelte che ho fatto

All’orizzonte si stagliano altri appuntamenti importanti. Gli Europei prima, i Mondiali poi e, infine, le Olimpiadi a Los Angeles. Hai già pensato se in queste occasioni gareggerai solo sui 50 m e 100 m delfino, oppure se vorrai tornare a integrare anche altre discipline?
«Non ci ho ancora pensato. Questa formula è andata bene: sono riuscito a gestire al meglio le mie energie, sia fisiche, sia mentali. Così ha funzionato, ma non so dire con certezza ciò che accadrà nel futuro. Penso che in vasca corta vorrò gareggiare anche in qualche misto, e magari potrei addirittura reintegrare i 200 m in vasca corta già agli Europei di quest’anno a Lublino, in Polonia. Per quanto riguarda la vasca lunga, invece, è difficile. Alle Olimpiadi non vorrò portare tante gare: preferisco portarne una o due per lottare al meglio per il mio obiettivo. In un futuro, forse, mi piacerebbe fare i 200 m in vasca lunga, ma bisogna anche un po’ valutare in base all’allenamento. Per essere competitivo sui misti come lo sono sul delfino ho ancora tanta strada da fare. Potrei anche riproporre un 200 m delfino in vasca lunga quando mi riterrò pronto sia fisicamente, sia mentalmente. Quest’anno avrei potuto lottare per una medaglia anche sui 200 m, ma sono contento delle scelte che ho fatto».

Che cosa rappresentano, in prospettiva, le medaglie appena conquistate? Per dire: disputerai le Olimpiadi quando avrai 27 anni, età di piena maturazione sportiva...
«Queste sono medaglie che cercavo e volevo da tempo. Sono contento di essere tornato sul podio in vasca lunga. Era un’emozione che mi mancava dal 2022 agli Europei di Roma. È un piazzamento che merito, mi trovo dove devo stare. Però è anche un punto di partenza. Il prossimo anno ci saranno gli Europei a Parigi dove cercherò di fare il meglio possibile. Proveremo alcune cose nuove, nuovi posti dove allenarsi. Vedremo come andrà. Sarà tutto una prova in vista di Los Angeles 2028. Molti hanno un picco a 27 anni. Ho ancora tre anni per lavorare per poter performare al meglio».

Dopo il bronzo olimpico conquistato nel 2021, la tua vita e la tua carriera avevano subito uno scossone, con l’avventura negli Stati Uniti che non era andata come previsto. Oggi, di fronte al successo, ti senti più sicuro?
«Non si può mai essere sicuri al 100% di ciò che ti aspetta. Io sono sempre stato certo delle mie capacità, ma ora ho raggiunto una consapevolezza, anche in vasca lunga, che prima non avevo e che era andata un po’ perduta per via di alcuni intoppi. Penso di aver raggiunto una mentalità sportiva e umana che mi permette di essere molto sicuro e tranquillo. Le gare che ho appena disputato ne sono un esempio: le ho affrontate con un approccio migliore rispetto a quello di Fukuoka o Parigi. Penso di essere tranquillo anche per il futuro, ma non posso adagiarmi sugli allori. So di valere, ma la mera sicurezza non è sufficiente senza il lavoro. D’altronde, i miei avversari si alleneranno tanto e quindi non posso assolutamente fermarmi».

Ora mi concederò qualche giorno di vacanza al mare fra Francia e Italia

Ci sono ancora tre anni prima dei prossimi Giochi olimpici: dove puoi ancora migliorare?
«Perfezionarsi è sempre possibile. Sono già a un buon livello, ma penso di poter migliorare ancora tanto. Parlerò con il mio team degli aspetti in cui posso ancora progredire. Se mi allenerò bene, sono certo che potrò registrare tempi sempre migliori».

Quali sono state le tue emozioni dopo aver realizzato di essere giunto secondo?
«Ero molto felice, ma è anche vero che nei 50 m ho mancato il primo posto di pochissimo. Vincere l’oro mi avrebbe fatto molto piacere. Ma penso di aver fatto tutto bene, non ho fatto nessun errore. Se un mese fa avessi potuto, avrei immediatamente firmato per arrivare due volte secondo. Per cui posso dirmi estremamente felice. Anche per la mia famiglia che era lì con me a festeggiare».

Cosa puoi dire di Grousset? È un tuo grande avversario...
«In vasca sono tutti molto veloci e di conseguenza è difficile trovare un solo avversario. Grousset è sicuramente uno dei nuotatori più forti, ma è anche un mio buonissimo amico. D’altronde, lo conosco dai tempi degli juniores ed è più grande di me di soli due anni».

Ora tornerai in Ticino, sai già cosa farai
«Sì, andrò al Festival cinematografico di Locarno e mi concederò qualche giorno di vacanza al mare fra Francia e Italia. Film preferito? Interstellar di Cristopher Nolan».

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