Mondiali di nuoto

Noè Ponti vola in finale: a Singapore sarà festa svizzera?

Il ticinese si è qualificato per l'ultimo atto dei 100 metri delfino con il miglior tempo delle semifinali - Domani pomeriggio sarà tra i favoriti per la medaglia d'oro
© Keystone/Vincent Thian
Red. Sport
01.08.2025 15:08

Nonostante l’orario sia 6 ore più avanti, a Singapore la festa nazionale svizzera potrebbe andare in scena – pardon, in acqua – con un giorno di ritardo. Più precisamente domani pomeriggio, quando da noi saranno le 13.43. Noè Ponti ha tutte le carte in regola per regalare al nuoto rossocrociato la sua prima medaglia d’oro ai Mondiali in vasca lunga. Il ticinese è infatti uno dei grandi favoriti della finale dei 100 m delfino, alla quale si è qualificato con il miglior tempo delle semifinali: 50’’18, appena 2 centesimi sopra il suo record svizzero. Il tutto dando l’impressione di aver gestito gli ultimi 10-15 metri. Argento pochi giorni fa sulla mezza distanza, il 24.enne gambarognese dovrà comunque vedersela con una concorrenza molto agguerrita. A cominciare da Maxime Grousset, già oro nei 50 m delfino davanti a Noè e campione in carica sui 100 m (trionfò nel 2023 a Fukuoka). Il francese ha chiuso la semifinale in 50’’25, senza forzare il suo talento. I due canadesi Josh Liendo (50’’24) e Ilya Kharun (50’’39) sono gli altri principali pretendenti al podio. «Sono stato veloce, ma anche gli altri lo sono stati e la finale sarà molto serrata», dice Noè Ponti, che un anno fa alle Olimpiadi di Parigi chiuse con un amarissimo quarto posto. «Non so quanto margine ho per fare ancora meglio, probabilmente non molto, ma un tempo così dovrebbe bastare per una medaglia. Lo vedremo. Una finale è sempre una gara diversa, andremo veloci come in semifinale, se non di più, e di sicuro ci divertiremo. Ognuno la gestirà a modo suo, sarà un bellissimo spettacolo».

Mityukov solo settimo

Niente medaglia per Roman Mityukov nei 200 m dorso. Il ginevrino (bronzo olimpico nel 2024, bronzo e argento mondiale nel 2023 e 2024) ha dovuto accontentarsi del settimo rango. L’elvetico non ha molto su cui recriminare. È vero, in finale ha nuotato in 1’55’’57, ovvero 74 centesimi più lento rispetto al nuovo record svizzero stabilito giovedì in semifinale, ma per il podio avrebbe dovuto migliorarsi di ulteriori 21 centesimi rispetto alla vigilia. Il bronzo è andato al francese Yohann Ndoye-Brouard in 1’54’’62. Inarrivabili i primi due posti: oro all’ungherese Hubert Kos in 1’53’’19 (record europeo) e argento al sudafricano Pieter Coetze in 1’53’’36. Ai microfoni, Mityukov è apparso deluso ma lucido: «Dopo 150 metri mi sentivo esausto. Ho cercato di dare il massimo, ma alla fine non avevo più energie. Sono crollato, non so perché. È un anno post-olimpico, ma è frustrante. Volevo fare meglio e penso di poterlo fare. Ma non era la mia giornata. Spero che lo sarà la prossima volta».

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