«Ora sogno un rilancio»

C’è chi mira alla qualificazione per i Giochi olimpici di Parigi della prossima estate. Ma c’è anche chi, più realisticamente, cerca di ottenere i migliori risultati possibili in particolare sul circuito europeo, approfittando però anche di ogni buona occasione per partecipare ad importanti appuntamenti della Coppa del mondo. «Quattro sono in questo momento gli spadaccini di punta della squadra rossocrociata - dice Elia Dagani - sono il veterano Max Heinzer ed i vallesani Lucas Malcotti, Alexis Bayard e Hadrien Favre». L’obiettivo di questi atleti è chiaro: qualificare la Svizzera per la prova olimpica a squadre e, naturalmente, anche guadagnarsi in pedana il biglietto per Parigi a livello individuale. «La strada è in salita per tutti. Anche per loro, perché ai Giochi andranno solo otto nazioni: le prime quattro del ranking mondiale e altre quattro, che dovrebbero essere le altre nazioni più performanti di ogni continente», sottolinea lo spadista luganese, che è appena partito alla volta di Vancouver dove si disputa un’importante prova di Coppa del mondo. «Questo - dice ancora Dagani - è un primo test anche per me, che faccio però parte del gruppetto di atleti - siamo in cinque o sei - che hanno la possibilità di competere ai più alti livelli, anche se le Olimpiadi restano un sogno quasi proibito».
Malcotti e Bayard
Intanto, nel mese di novembre, due rossocrociati si sono distinti in modo eccezionale conquistando il primo e il secondo posto nella prova di Coppa del mondo a Berna. «Vero - precisa il ticinese - , in pratica è stato un affare tra due ottimi spadisti di Sion, con Malcotti, che ha avuto la meglio su Bayard, un top 10 con maggiore esperienza». Per la cronaca il primo, partito dalle qualificazioni, ha creato l’exploit e ha fatto un balzo avanti tanto da ritrovarsi alla fine di quella gara al 45.esimo posto del ranking. «Il brillante risultato l’ha caricato. D’altra parte Lucas aveva già dimostrato il suo valore in altre occasioni, guadagnandosi il posto in squadra ed offrendo tra l’altro il suo contributo in occasione della conquista di un titolo mondiale della Svizzera nel 2018», ha detto Dagani. Quali saranno i mesi più importanti per chi ambisce a qualificarsi per Parigi 2024? «Per acquisire fiducia sarebbe utile iniziare da subito a macinare risultati. Tra gennaio e aprile del prossimo anno ci saranno cinque prove di selezione per i Giochi: Doha, Heidenheim, Budapest, Buenos Aires e Cali, in Colombia. Per quanto mi riguarda, adesso cercherò di tirare nel miglior modo possibile in Canada. Poi tornerò a gareggiare nel circuito minore europeo e da lì proverò a guadagnarmi altre possibilità di prendere parte alle gare di Coppa del mondo. Dopo le feste di Natale, nel secondo weekend di gennaio sarò in pedana a Berlino».
Quali sono le attuali sensazioni che sta vivendo in questo momento Elia Dagani? «Innanzitutto cerco di affrontare questa trasferta in Nordamerica con uno spirito positivo. Purtroppo arrivo da qualche giorno di influenza, che sul piano fisico mi ha un po’ debilitato. Comunque sono in netta ripresa. D’altra parte nelle ultime due stagioni ho fatto un po’ il callo con periodi prolungati di malattia. Nel gennaio del 2022 e del 2023 ho dovuto fare i conti con il COVID. Davvero una brutta sensazione. Avevo gambe deboli e un’incredibile senso di spossatezza. Adesso temevo di essere nuovamente confrontato con questo virus, ma per fortuna si è trattato di una semplice influenza. Già temevo già il peggio e invece eccomi qui con la valigia pronta per questa trasferta».
Le Universiadi a Chengdu
Nella scorsa estate Elia Dagani era stato selezionato per partecipare alle Universiadi di Chengdu, in Cina. Cosa è rimasto di questa esperienza? «Al di là dei risultati, che non sono stati proprio quello che mi auguravo, posso dire di aver vissuto un’esperienza eccezionale nello scorso mese di agosto. La Cina, che arrivava da un lungo periodo di restrizioni a causa del coronavirus - restrizioni più severe rispetto a quelle con le quali abbiamo dovuto fare i conti noi in Svizzera - si è fatta in quattro per proporre i Giochi universitari estivi. Poi, una volta tornato dalla Cina, ho cercato di tenermi in forma in vista dell’autunno. Un autunno che però, almeno per me, non è stato favorevole dal punto di vista della salute».