L'analisi

Pelletier: «Sgarbossa acquisto chiave, Joly farà molto bene»

Quattro nuovi stranieri a Lugano, tre ad Ambrì: con l’aiuto di Serge Pelletier andiamo ad analizzare le loro caratteristiche e quale ruolo ricopriranno nella squadra bianconera e in quella biancoblù
© Ti-Press / Andrea Branca
Flavio Viglezio
18.08.2025 06:00

Le prime sfide amichevoli sono già alle spalle. L’attesa – e la curiosità tra sogni, dubbi e speranze – aumenta giorno dopo giorno. Una curiosità che, d’estate, fa rima con nuovi stranieri. Sì, sono le mosse di mercato attuate dai direttori sportivi di Lugano e Ambrì Piotta a tenere banco in questo periodo e in particolare le scelte dei nuovi import. Il Lugano avrà in pista quattro volti nuovi: il difensore Connor Carrick e gli attaccanti Mike Sgarbossa, Rasmus Kupari e Brendan Perlini. Sono invece stati confermati – anche perché in possesso di un contratto in essere – Calle Dahlström e Jiri Sekac. Saranno invece tre le novità in Leventina, tutte in attacco, con gli arrivi di Michael Joly, Chris Tierney e Nic Petan. Confermatissimi, invece, Tim Heed e Jesse Virtanen dietro e Chris DiDomenico davanti. Da notare che, al momento, entrambi i club ticinesi hanno scelto di iniziare la preparazione con sei stranieri a testa.

Due più quattro

A meno di sorprese dell’ultima ora, i bianconeri si apprestano ad iniziare il campionato con due difensori di importazione. La speranza, ovviamente, è che al suo secondo campionato in Svizzera – e con un allenatore come Tomas Mitell, già avuto in Svezia – Calle Dahlström possa riscattare una prima stagione alquanto deludente. «Avere già lavorato in Svezia con coach Mitell – spiega Serge Pelletier – potrà sicuramente aiutare Dahlström a migliorare il suo gioco. Poi tanto dipende anche dalla personalità del giocatore, che ha sofferto parecchio al suo primo anno in Svizzera».

Il nuovo leader della retroguardia bianconera dovrà però essere Connor Carrick, sulle cui spalle la pressione sarà parecchia. Intanto, sul suo stato di salute, sono arrivate buone notizie. Si temeva uno stop di 3-6 settimane ed invece – dopo accertamenti – l’americano è già tornato a disposizione dello staff tecnico. Carrick dovrà dimostrare di avere qualità difensive di livello, ma soprattutto di essere in grado di garantire impulsi offensivi costanti e di recitare un ruolo importante in power-play. «In effetti – prosegue Pelletier – ci si augura che il Lugano abbia finalmente trovato il suo difensore straniero per il power-play. Carrick ha qualità e mi sembra particolarmente motivato. Se riuscirà a calarsi nel modo giusto in questa nuova realtà, potrà diventare uno degli elementi fondamentali della formazione bianconera. Anche in NHL, l’efficacia in superiorità numerica è strettamente legata alle chance di qualificarsi ai playoff».

Leadership e riscatto

Davanti Steinmann ha puntato su un mix di leadership, esperienza e voglia di riscatto. Leadership ed esperienza che dovrà garantire in particolare Mike Sgarbossa. Dopo la parentesi poco fortunata con Radim Zohorna, il canadese è chiamato a diventare il punto di riferimento al centro dell’attacco bianconero. Non è uno scorer puro, ma sulla carta sposa alla perfezione la nuova filosofia portata dal ds del Lugano. Dovrà insomma diventare un collante sul ghiaccio e fuori tra le varie componenti della squadra bianconera. «Sgarbossa – continua Pelletier – è a mio avviso l’acquisto chiave del Lugano. È un elemento che non si risparmia mai, ha tanto carattere e sa spingere in avanti sé stesso e il gruppo. È l’opposto di Radim Zohorna».

Porterà invece l’entusiasmo della sua giovinezza e tanta voglia di riscatto Rasmus Kupari. Dopo un’esperienza oltre oceano con risultati inferiori alle aspettative, il finlandese vuole ritrovare le migliori sensazioni a livello offensivo. Se ci riuscirà, potrebbe rivelarsi fondamentale per il Lugano. Considerato come uno dei giocatori dotati di maggior talento della sua generazione, a 25 anni Kupari vuole usare Lugano come trampolino per tornare un giorno in NHL. «In Nordamerica, se non sei nel top-6 offensivo devi essere bravo a fare altro. Kupari è un elemento capace di ricoprire un ruolo importante, two-ways. Sarà fondamentale per vincere gli ingaggi decisivi e per la sua presenza in pista quando ci sarà da difendere una rete di vantaggio».

Potrà invece offrire un mix di esperienza e di desiderio di rivincita Brendan Perlini, che rappresenta una sorta di scommessa di Steinmann. Le sue qualità sono note a tutti – il pubblico ticinese le ha osservate con la maglia dell’Ambrì Piotta – ma nelle ultime stagioni l’anglo-canadese ha giocato poco e con risultati individuali non particolarmente brillanti.

Attacco ed equilibrio

In casa biancoblù - dopo l’addio di Dominik Kubalik - si è invece puntato ad aumentare il potenziale offensivo con Michael Joly e Nic Petan, con un occhio all’equilibrio tra i reparti del quale dovrà occuparsi Chris Tierney.

Dopo una stagione complicata a livello individuale e di squadra, Joly non si è lasciato bene con il Lugano e vorrà mostrare al suo nuovo pubblico di essere quel giocatore spettacolare e anche concreto della sua prima annata in bianconero. Non è un leader naturale, ma se messo nelle condizioni di sfruttare al meglio le sue caratteristiche, ha più volte fatto vedere di poter essere decisivo. «Il Lugano ha puntato su altri profili, ma Joly è un ottimo giocatore e sono sicuro che farà bene in Leventina. Inoltre conosce già il Ticino e porterà in pista nuovi stimoli. Si tratta senza dubbio di un ottimo acquisto». Così come decisivo, in carriera, lo è praticamente quasi sempre stato Nic Petan, reduce da un campionato da praticamente un punto a partita nella KHL russa. «Sì – spiega Pelletier – in Russia Petan ha fatto bene e si tratta di un altro elemento in grado di macinare punti con regolarità. L’Ambrì Piotta sulla carta avrà un ottimo power-play, se i ruoli saranno chiari sul ghiaccio». Sarà però fondamentale per la squadra di Luca Cereda l’apporto di Chris Tierney: «Si tratta di un centro two-ways che è sempre stato chiamato a svolgere compiti più difensivi che offensivi. Da lui i tifosi biancoblù non dovranno attendersi una marea di punti. Sarà però il centro numero 1 per contrastare i centri più forti degli avversari. Sarà lui a garantire l’equilibrio della squadra di Cereda».