Per le giovani promesse svizzere il percorso diventa più logico

«Sono tre anni che il tema viene fuori durante le riunioni tra responsabili tecnici. Eravamo in tanti a pensare che sarebbe stato logico cambiare le cose in questo senso». Dalle dichiarazioni di Roman Hangarter, responsabile tecnico del Team Ticino e dell’Academy dell’FC Lugano, si capisce che la riorganizzazione del calcio di élite giovanile svizzero era nell’aria da tempo. A partire dalla stagione alle porte verrà ad aggiungersi una categoria, l’Under 19, che insieme all’Under 17 diventerà quella di riferimento, almeno sulla carta. Le categorie Under 16, 18 e 21, finora di spicco, non avranno più lo stesso statuto. «Da tempo funziona così negli altri paesi, ad esempio in Germania - fa notare Hangarter -. I motivi che rendono questo sistema più logico sono parecchi. Prima di tutto, c’è più coerenza rispetto alle competizioni internazionali, che si disputano nelle categorie Under 17 e 19. Inoltre, avere una categoria Under 19 permette ai giocatori di poter usufruire di una stagione in più per svilupparsi, il che facilita la transizione verso la prima squadra. Infine, così facendo i giovani hanno un anno in più a disposizione per eseguire il loro percorso scolastico in parallelo a quello calcistico».
Tre formazioni di punta
Detto della riorganizzazione a livello nazionale, l’idea del Team Ticino è quella di conservare tre squadre di spicco, Under 16 compresa. «Continueremo a considerarla come una categoria di élite, - spiega Hangarter -. Questo ci permetterà di guadagnare un anno sulla selezione dei giovani talenti». Se prima i migliori talenti ticinesi venivano infatti selezionati al momento di entrare nell’Under 15, questo processo sarà d’ora in poi posticipato di un anno. «Avremo due selezioni Under 15 del Team Ticino: Sopra- e Sottoceneri. Nonostante siano separate in due campionati distinti (la selezione del Sopraceneri giocherà nel gruppo «élite», quella del Sottoceneri nel gruppo «regionale», ndr), non verranno fatte distinzioni tra le due. Durante la stagione andranno inoltre in scena delle partite tra i partenariati di ogni cantone, durante le quali le nostre due squadre Under 15 verranno mischiate». La strategia per sfruttare al meglio la riorganizzazione del calcio di élite giovanile sembra insomma già pronta in casa Team Ticino.
Transizione anziché rivoluzione
Se si dovesse ora indicare una squadra prioritaria rispetto alle altre, la scelta andrebbe in modo piuttosto scontato sull’Under 19. «La nostra priorità nei prossimi anni si sposterà chiaramente su questa categoria, - conferma Hangarter -. Lo scopo è che diventi una tappa che permetta di accedere direttamente alla prima squadra». A livello svizzero, il Neuchâtel Xamax si è già mosso in merito a questo cambiamento. I neocastellani hanno deciso di ritirare la loro Under 21 dalla Prima Lega Classic, per concentrare le forze sulle categorie Under 19 e 17. Il pensiero viene allora spontaneo: ma la seconda squadra del Lugano, fresca di due promozioni che l’hanno portata fino alla Promotion League, rischia di essere sacrificata per dare più spazio all’Under 19? «L’Under 21 del Lugano continuerà ad avere un ruolo importante, anche se la priorità si sposterà progressivamente sull’Under 19 - assicura Hangarter -. Per tornare al discorso sulla Germania, dove l’organizzazione è simile a quella alla quale andremo incontro in Svizzera, alcune società avevano deciso di ritirare la loro Under 21, per poi rendersi conto che non era stata la scelta giusta. Mettere la priorità su una squadra non deve per forza voler dire abbandonare le altre».
Poter pescare in casa propria
La scelta della federazione svizzera di voler mettere l’accento su delle categorie di giocatori sempre più giovani va di pari passo con la tendenza osservabile nel calcio europeo durante gli ultimi anni. Le società che decidono di puntare su elementi di prospettiva investendo quantità di denaro importanti sono sempre di più. Fatte le debite proporzioni, anche gli arrivi dei classe 2004 Ayman El Wafi e Martim Marques a Lugano si sposano con questo discorso. «La speranza è che entro due o tre anni talenti del genere possano essere pescati in casa. Con la riorganizzazione del calcio di élite nel nostro Paese, ora dovrebbe diventare più facile per un giovane giocatore visualizzare il cammino che lo attende per arrivare fino alla prima squadra. In questo modo si spera che aumentino anche le probabilità di fare emergere dei talenti nei propri settori giovanili». A proposito di talento, l’esempio del giovanissimo centrocampista classe 2007 Ilija Maslarov, che dopo una stagione con l’Under 18 ha potuto svolgere la preparazione estiva con la squadra di Mattia Croci-Torti, può sicuramente servire da stimolo per altri. «È un segnale che se ci si impegna, le opportunità possono arrivare in qualsiasi momento», conclude Roman Hangarter. La speranza è che in Ticino casi simili diventino sempre più frequenti nei prossimi anni.