Quando un’inclinazione naturale si trasforma in pura passione

Classe 2001, figlio di Simona e Laio, dall’autunno del 2016 presidente dei #Dragons Lugano, fratello di Marika, Silvano ha sviluppato la passione per la pallavolo molto presto. «Forse ancora prima di camminare» ha spesso detto il papà ridendo.
Cresciuto sotto la guida di Matteo Bonacina nel settore giovanile di quella che era la PV Lugano, il 18.enne di Villa Luganese ha poi continuato la trafila nella società presieduta dal padre, diventando
presto uno dei pilastri della prima squadra che milita in Prima Lega. Proprio questo aspetto non è da trascurare in ottica Nazionale, visto che tra i suoi compagni ci sono elementi che giocano nella massima categoria, con un bagaglio e un carico di esperienza (forse) superiore. Silvano, però, è volonteroso, impara in fretta ed è dotato di un grande talento: qualità che gli permettono di colmare
il «gap».
Unico ticinese
Nella Nazionale allenata da Marco Fölmli, lo studente liceale è l’unico rappresentante della Svizzera italiana e condivide questo aspetto con il compagno di reparto losannese Thibaud Colomb, che tiene alti i colori del canton Vaud. «Solitamente siamo anche compagni di camera quando ci troviamo ai campi di allenamento» spiega Silvano. Campi che, in vista delle sfide per le qualificazioni europee di sabato e domenica contro Estonia e Kosovo a Pristina, sono stati tre (due in dicembre e uno in gennaio), comprensivi di partite amichevoli contro Winterthur, Losanna, Berna e Amriswil spalmate su quattro fine settimana. «Un impegno non indifferente, che però faccio con piacere. Sono studente all’ultimo anno di liceo e non è sempre facile far convivere lo studio e lo sport.
Tuttavia, a parte qualche eccezione, ho dei docenti indulgenti e la scuola mi concede dei congedi senza farmi penare molto. Non faccio parte della classe sportiva, ma sino ad ora non è mai stato un problema».
Lo studio prima di tutto
Silvano stringe i denti ed insegue la sua passione, fissando dritto negli occhi anche il suo futuro. «Sono cosciente del fatto che nel nostro Paese è complicato vivere di sola pallavolo. Perciò inizio a fare piani anche per un futuro lavorativo, com’è logico che sia. L’università, per ora, è lo sbocco naturale. Poi si vedrà». Intanto, la concentrazione in quest’ultimo periodo è tutta sul volley. «Già quando
mi selezionarono per far parte dei Cadetti fu una sorpresa. Quando poi, nella prima partita che giocammo, partii titolare fui felicissimo. Adesso, con gli juniores, sono passato ad una velocità superiore e sono come una spugna: assorbo il più possibile di quanto insegnano gli allenatori. Nel Lugano gioco banda, in Nazionale opposto. Sopperisco alla mia non notevole altezza (187 cm) con l’intelligenza e soprattutto con il mio stacco da terra». Il ragazzo può solo migliorare e ne sentiremo ancora parlare.
Le lodi di Dario Balsamo
Il piemontese, ex allenatore del Volley Lugano, è categorico: «Se Silvano fa parte della U20 è perché se lo merita. È un bravo ragazzo, che impara velocemente e che fa tesoro dei consigli.
Va d’accordo con tutti ed è ben integrato».
Vincere due partite per poter sognare
L’avventura inizia in Kosovo
Nelle qualificazioni ai campionati d’Europa, previsti in Repubblica Ceca dal 28 agosto al 5 settembre 2020, la Svizzera è inserita nel gruppo 2 con Kosovo e Estonia. Le partite avranno luogo alla Pallati i Rinise di Pristina: contro gli estoni l’11 gennaio, contro i padroni di casa il 12. L’head coach dei rossocrociatini è il 40.enne Marco Fölmli, il suo assistente è il 57.enne Dario Balsamo, già allenatore del Volley Lugano.