Questa volta pochi rimpianti per un Lugano dai due volti

Nessuna rete annullata, questa volta. Nessun episodio su cui recriminare e mangiarsi le mani. No, stavolta, a differenza di quanto accaduto a Davos e a Ginevra, il Lugano ha lasciato il ghiaccio senza rimpianti. Se non quello - e non è poco - di aver subito la terza sconfitta consecutiva in questo 2024 fino ad oggi avarissimo di soddisfazioni.
Una mancanza di lucidità
Siccome la fortuna è cieca, mentre la sfortuna ci vede benissimo, i bianconeri hanno dovuto rinunciare anche all’ammalato Schlegel. Mario Kempe è così rimasto in tribuna per fare spazio ad un Mikko Koskinen tutt’altro che perfetto. Ma nonostante la solita lunga lista, non sono state le assenze a condannare il Lugano, al cospetto dello Zugo. Nel primo tempo i bianconeri hanno pagato a carissimo prezzo una certa mancanza di lucidità. Un disco malamente perso da Joly nel terzo offensivo, un’inutile fallo di Thürkauf con il Lugano già in inferiorità numerica: senza forzare e grazie allo scatenato Lino Martscini, lo Zugo si è ritrovato in doppio vantaggio.
Assalto sterile
Il Lugano non ha però mollato e nel periodo centrale ha fornito il suo massimo sforzo, prendendo d’assalto la porta difesa da Luca Hollenstein. Un po’ per bravura del portiere, un po’ per sfortuna - con i pali colpiti da Quenneville e Fazzini - ma anche per mancanza di cattiveria nell’ultimo gesto, i bianconeri non sono riusciti a riaprire la sfida, controllata poi dai Tori negli ultimi venti minuti di gioco.
Se il disco non entra più
E così, il Lugano ha dovuto accontentarsi della rete della bandiera messa a segno dal solito Calvin Thürkauf. Nelle tre partite del 2024, i bianconeri sono andati a segno solo in tre occasioni. «In una stagione - spiega Giovanni Morini - ci sono dei momenti così, in cui il disco sembra non voler entrare mai. Ma se porteremo sempre in pista l’attitudine del periodo centrale, torneranno anche i gol. Il primo tempo? Abbiamo pagato a caro prezzo le penalità, ma poi abbiamo reagito».
Niente panico
Ora, però, si tratta di tornare a fare punti per non perdere il treno con la parte nobile della classifica. «Ovviamente - chiosa Morini - non possiamo essere soddisfatti di questo inizio anno. Ma non siamo stati inferiori alle tre ottime squadre che abbiamo affrontato».