René Matte: «Tante emozioni, ma in sette anni ci ho fatto il callo»

In vista del derby le emozioni dei tifosi di Ambrì Piotta e Lugano si fanno via via sempre più intense. Non vale invece lo stesso per l’assistente allenatore dei leventinesi. Dopo sette stagioni in panchina al fianco di Luca Cereda, René Matte pare infatti non subire più l’effetto di questo tipo di partite. «Il primo anno è stato diverso - racconta -, poi ci ho preso la mano. Ciononostante, questo rimane il più importante derby svizzero, quello che genera le più grandi emozioni grazie a un’enorme rivalità. In passato ho già vissuto sfide simili, ma non paragonabili alle partite tra Ambrì e Lugano». Niente farfalle nello stomaco, dunque, per il 51.enne nato in Québec. Così come nulla è cambiato nell’abituale allenamento biancoblù, in vista del match odierno. «Non abbiamo lavorato su niente di diverso rispetto al solito. I giocatori stessi, d’altronde, sanno già dove possono migliorare. A livello di preparazione, il derby rimane una gara come tutte le altre. Al contrario, è un match unico in termini di emozioni, soprattutto per i tifosi». Come si avvicina invece a questa partita coach Cereda? «Con serenità - prosegue Matte con un sorriso -. Luca è una persona calma e con questa tranquillità affronta ogni incontro. Può darsi che una o due ore prima dell’inizio senta le emozioni crescere, come è normale che sia, essendo ticinese. In generale non lo vedo comunque più stressato rispetto al solito».
Col morale alle stelle
L’Ambrì si avvicina al derby forte di tre vittorie consecutive. «Successi arrivati contro avversari ostici, sconfitti grazie a ottime prestazioni, che ci hanno confermato che possiamo battere chiunque - analizza Matte -. Tre partite che sono state un’ottima iniezione di fiducia. Ora starà a noi sfruttarla per affrontare al meglio anche l’incontro di questa sera. Siamo però consapevoli che non sarà una passeggiata». Nonostante il morale alle stelle, i leventinesi arrivano al derby senza i favori delle statistiche. Non sarà semplice scendere in pista dimenticando che il Lugano ha conquistato la netta maggioranza delle recenti battaglie tra biancoblù e bianconeri… «Ma dovremo farlo. Per noi sarà una sfida. D’altronde, le partite cominciano tutte sullo 0-0, e anche stasera si inizierà così, nonostante le statistiche non ci strizzino l’occhio».
Ma come vive l’assistente di Cereda la rivalità tra queste due squadre? «Durante il mio primo anno in Leventina mi era stato accennato alla grande competizione tra i due club, ma io la consideravo esagerata. Beh, mi sono dovuto ricredere. Parliamo pur sempre di due realtà dello stesso cantone, che parlano la stessa lingua e le cui gesta vengono seguite dagli stessi media. È normale che s’instauri un’enorme rivalità. Io però cerco di fare astrazione da tutto questo. Non ascolto e non leggo i contenuti relativi al derby. Preferisco farmi una mia idea del match, senza ricevere influenze esterne».
Quiete anche in famiglia
Per dieci anni Matte è stato assistente allenatore a Friburgo, dal 2006 al 2016. Negli stessi anni suo fratello gemello Louis ricopriva il medesimo ruolo a Ginevra. Ma di entrare in contesti di rivalità, René non ne voleva sapere neppure allora. «Diciamo che incontrarci sulle rispettive panchine è stato speciale solo il primo anno. Poi è diventato normale. Evitavamo di parlarci giusto un paio di giorni prima della partita, per non darci informazioni che era meglio tenere per noi. Ma non c’era competizione. Non c’è mai stata, nemmeno quando eravamo più giovani. Certo, giocavamo comunque entrambi a hockey, ma occupando due diverse posizioni in pista: non avrebbe avuto senso instaurare un clima di rivalità. Non abbiamo mai messo sulla bilancia i nostri talenti». Ora Louis è alla guida dello Chaux-De-Fonds. René Matte non hai mai desiderato di allenare una squadra tutta sua? «Mi piacerebbe, sì. Ma tutto dipende dal tempismo. Al momento mi trovo molto bene ad Ambrì. Se in futuro dovesse arrivare un’offerta allettante, ben venga. Ma la valuterò in quel momento. Non voglio forzare i tempi. Oggi come oggi, mi sveglio la mattina felice del mio lavoro, che mi permette di fare ciò che amo tutti i giorni».