Sci alpino

Coppe e sorrisi rossocrociati: en plein di Lara e di Odermatt

La ticinese conquista l’ultimo superG della stagione e si aggiudica per la quarta volta in carriera il globo nella disciplina - "È stata una bella lotta fino alla fine, ma al di là del successo voglio dare il giusto valore ad ogni cosa"
Lara Gut-Behrami e Marco Odermatt in posa con i globi del superG. ©Keystone/Jean-Christophe Bott
Raffaele Soldati
16.03.2023 17:23

È il giorno degli inni nazionali a Soldeu. Le bandiere rossocrociate sventolano per Lara Gut-Behrami e Marco Odermatt. Sono loro i campioni del superG. Meglio non potevano concludere. Due successi. Globi meritati. Prove di carattere. Dimostrazioni di classe. Lara ha dovuto soffrire fino all’ultima gara per conoscere il responso. Marco sapeva con largo anticipo che avrebbe ricevuto il trofeo, ma ci teneva a chiudere la gara in bellezza. Soprattutto dopo una discesa, quella di mercoledì, non proprio brillante. Missione compiuta per entrambi.

Festeggiamenti e abbracci. Ma anche analisi per quanto realizzato in una stagione che peraltro non è ancora finita. Oggi nell’ambito delle finali di Coppa del mondo, si disputano i paralleli a squadre (inizio alle 12.00). Nel fine settimana seguiranno le prove tecniche femminili e maschili. «Non avevo scelta. Dovevo dare il massimo. E sperare di non sbagliare. Ho sciato bene. Ho commesso meno errori delle mie quattro avversarie dirette. Sono felice per me stessa, ma prima ancora per tutti quelli che hanno lavorato dietro le quinte con me e che continuano a credere in me», ha detto Lara Gut-Behrami dopo aver ripercorso, anche con un pizzico di filosofia, i momenti caratterizzanti della sua carriera, fin dai Mondiali juniores. Ha ad esempio sottolineato che «al di là dei successi e delle coppe bisogna dare il giusto valore ad ogni cosa». E ancora: «Pur continuando ad arrabbiarmi, ho capito che c’è altro nella vita oltre alle gare di sci».

Sconfitta delle azzurre

Oggi la ticinese si è lanciata all’attacco della pista e alla fine ha chiuso con 22 centesimi di vantaggio su Federica Brignone, l’avversaria che era costretta a recuperare di più. «Non ho nulla da rimproverarmi - ha detto l’azzurra - . Non sono delusa. Lara è stata la più brava. Si è meritata la vittoria di giornata e il globo della specialità». Un filo più delusa Elena Curtoni, l’italiana meglio piazzata e leader della specialità prima dell’ultima corsa. «La caduta in discesa del giorno prima mi ha forse tolto la sicurezza necessaria per concludere al comando. Finisco la gara al 10. posto e sono quarta. nel computo finale del superG. Questo è quello che mi dispiace di più». In corsa per la conquista della coppa di disciplina c’erano anche Ragnhild Mowinckel e Cornelia Hütter: la norvegese si è dovuta accontentare del terzo posto di giornata, l’austriaca del sesto.

Non solo esperienza

L’esperienza di Lara ha fatto la differenza. Ed è la quarta volta che la luganese riesce ad alzare il trofeo del superG. «È una disciplina complicata. Richiede tecnica e coraggio», dice.. E lei, senza strafare, ha sciato con arguzia e regolarità. In questa stagione tutte hanno bucato delle gare. Soprattutto nel superG. Lara, a guardar bene, si è difesa con orgoglio ed è uscita alla distanza nell’ultima prova d’appello. Tra discesa, superG e gigante ha totalizzato 1167 punti. Tanti. Ma non certo paragonabili a quelli fin qui contabilizzati da Mikaela Shiffrin (2046), che ha fatto sue con largo anticipo la coppa generale, quella del gigante e dello slalom. Lara ha ancora un’occasione per incamerare punti, nella gara tra le porte larghe in programma domenica. Ora ci tiene a confermare il secondo posto nella generale. Alle sue spalle ci sono la stessa Brignone (1060) e Petra Vlhova (1025), che in questo finale di stagione sembra avere le batterie un po’ scariche. Miki potrà invece affrontare in tutta scioltezza il weekend delle prove tecniche.

La gioia di Urs Lehmann

Di Lara oggi tutti hanno parlato bene. E non poteva essere altrimenti. Ai microfoni della RSI si è espresso anche Urs Lehmann, che ha lodato le qualità di una campionessa che potrà regalare soddisfazioni allo sci rossocrociato anche negli anni a venire. Salvo ripensamenti, la ticinese dovrebbe continuare per altre due stagioni la sua carriera agonistica. «Sono orgoglioso per questa splendida giornata. Lara ha gestito alla grande l’attesa e poi in pista è stata impressionante. Molti dicono che sia il frutto della sua maturità agonistica. In parte è vero, ma non solo. Io ricordo altri grandi momenti, a incominciare dalle sue imprese realizzate a St. Moritz quando aveva appena 17 anni. Le sue grandi qualità sono l’istinto, la sciata pulita e la capacità nel leggere le piste. In modo particolare quelle dei superG».

La reazione del fenomeno

Se Lara è stata brillante, lo stesso si può dire di Odermatt, che ha risposto nel miglior modo possibile a chi pensava che si fosse presentato a Soldeu già appagato per quanto ottenuto fin qui in stagione, dalla Coppa del mondo ai Mondiali. Il nidvaldese, solo 15.esimo nella gara inaugurale di queste finali in Andorra, oggi ha messo tutti in fila, a partire dall’austriaco Schwarz e dal norvegese Kilde. Domani è atteso alla prova del nove nel gigante, che ancora considera la sua disciplina preferita. Con 1942 punti all’attivo, Marco vede sempre più vicino il record di punti nelle generale. Superare l’impresa realizzata da Hermann Maier oltre vent’anni fa (2.000 punti) è fattibile. Qualcuno potrebbe dire probabile.